Ciclopedonali: nuove e già vecchie?

Pubblicato oggi su QuiArese:

09 luglio 2015 – Non essendo “muli”, quando si cammina o si va in bici, distraendosi dagli impegni quotidiani, più o meno gravosi, non si può evitare di fare qualche “osservazione”. Il fatto: in questo periodo di continui regali infrastrutturali legati all’evento Expo 2015, che, in ogni caso, sta cambiando la nostra zona, uno dei molto graditi agli abitanti della zona Nord Ovest della Città Metropolitana Milanese è la creazione di numerose piste ciclopedonali. Arrivano poco per volta, ben oltre l’obiettivo dell’inaugurazione del 1° maggio, ma ogni giorno la rete di strade, ponti e piste cresce. I sentieri, denominati Let, Landscape Expo Tour, sono itinerari cicloturistici, lunghi tra 12 e 35 chilometri e nascono intorno a Milano. Abbiamo già potuto percorrere alcuni kilometri del Let1, lungo le vie d’acqua che dal Canale Villoresi portano, attraverso il Parco delle Groane, a Castellazzo di Bollate e ad Arese, dove, a seguito dell’apertura del ponte sull’Autostrada dei Laghi, dal 5 luglio si può arrivare a Rho Fiera – Expo. Si passa anche accanto ad alcune belle Ville, ad esempio Villa Litta di Lainate, Villa La Valera di Arese, Villa Arconati di Bollate e per il Museo Storico dell’Alfa Romeo che ha riaperto questo mese, dopo anni di abbandono. Diciamolo: le piste sono belle, ci sono tratti all’ombra, altri esposti al sole, ma sono stati piantati anche molti alberi che hanno il loro naturale tempo di crescita. L’accompagnamento dei corsi d’acqua, per lunghi tratti, rallegra. A parte qualche attraversamento stradale, quasi tutti con semafori, le piste sono abbastanza sicure. Tutto bene, allora? Un Più è assegnato. E i Meno? Expo effettivamente è un grande evento e, visitandolo, si capisce che è stato fatto un grande sforzo, ma sappiamo anche che, finita la manifestazione, quasi tutto verrà smantellato: è di questi giorni la discussione tra l’amministratore delegato di Expo, Giuseppe Sala, che prevede un anno per il lavori di demolizione e il governatore Maroni, che vuole a disposizione da subito l’immensa area, su cui non si sa ancora cosa nascerà. Ciò, per quanto riguarda l’argomento piste delle Vie d’Acqua, su sui abbiamo camminato, ci ha fatto notare qualcosa di strano, che ci fa pensare alla mancanza di collaudi prima di procedere ai pagamenti delle ditte che hanno fatto un lavoro. La nuova staccionata che è stata posata, per chilometri e chilometri, si presenta già con il legno spaccato in vari punti (vedi foto sotto), e la domanda ci sorge spontanea: quanto tempo resisteranno alle intemperie? Non vorremmo che il nostro territorio, passata la festa, rimanesse nell’incuria, nella spirale delle mancate manutenzioni per carenza di fondi e nei rimpalli di competenze tra Regione, Città Metropolitana e Comuni… Inutile preoccuparsene? Più o Meno…

Francesco Gentile         Questo articolo può essere commentato sulla pagina Facebook di QuiAreseFoto 1 

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39 pensieri su “Ciclopedonali: nuove e già vecchie?

  1. dalla pagina Facebook di Luigi Muratori, Antonio Lepore:
    Il progettista di questi pali forati in legno è un incompetente che appunto di legno non ne capisce una beata mazza la prima acqua e il primo sole è stato devastante come non prevederlo ??? . Sarebbe stato meglio in pvc oppure un cappello in PVC o Alluminio.
    Questi non sono regali sono tasse future di manutenzione scientemente pianificate a nostro carico. Potremo regalare al comune di Arese i cappucci. Io sarei disponibile e donarne 10 .
    Costano solo 2,30 euro, vedi: http://www.ebay.it/…/Cappuccio-di…/261612675598…
    AZIONE POPOLARE DEI CICLISTI ARESINI : PISTE CICLABILI PALI DA INCAPPUCCIARE . DONIAMO UN CAPPUCCIO AL PALO CHE CI PROTEGGE. PASSAPAROLA !!!

  2. MOLTO meno. Firmato: Gentile con la G maiuscola. Sr. Russo lei ce l’ha con il mondo. Di quale Amministrazione vorremmo il discredito se, come e’ scritto nella nota, non sappiamo chi dovra’ provvedere alla futura manutenzione? Se lei pensa al nostro Comune, qui si tenta di dare contributi per il miglioramento all’Amministrazione che per alcuni Settori e’ Certificata ISO 9001 per la Qualita’ e quindi dovrebbe tener conto delle segnalazioni dei Cittadini/Clienti e quindi nessun discredito. Se tutti quelli che scrivono a un giornale conoscessero tutto non esisterebbe comunicazione e scambio di cultura. Ho ammesso di aver posto domande da “ignorante”, ho avuto molte risposte da esperti e mi sento piu’ informato, ho scambiato collaborazione e opinioni con vari lettori e aresini. Questo e’ un obiettivo per un giornale locale. Stia sereno. Io sono tranquillo con la mia coscienza: vedendo e fotografando ho voglia di sapere, sia come persona che come cittadino, e non di screditare qualcuno. Buone vacanze.

  3. da Facebook QuiArese , Angelo Russo:
    Comprendo l’astio del sig gentile nei miei confronti, avendo io aperto una strada di riflessione sui suoi innumerevoli pretestuosi problemi, palesemente volti a screditare l’operato dell’amministrazione. Quello che più mi dispiace è che queste stupidaggini arrivino senza filtro e contraddittorio come newsletter. Qualcosa di positivo c’è, sono sicuro che, vista la ‘sollevazione’ esponenziale, la prossima volta le ‘fantasie’ saranno molte meno.

  4. Maria Dilillo,Massimiliano Roberto Gandini : ora si legge su Facebook la lettera della Ditta che ha fornito il larice?

  5. da Facebook QuiArese, Massimiliano Roberto Gandini:
    Quello che ha scritto Sig. Francesco Gentile non lascia spazio ad altre interpretazioni, la sua domanda si riferisce alla resistenza nel tempo di queste staccionate, visto che sono già spaccate ora, e da qui ai supposti inadeguati controlli, collaudi, fino a giungere ai pagamenti, risposta implicita quindi, così tutti noi abbiamo inteso, letto. Riporto: “Ciò, per quanto riguarda l’argomento piste delle Vie d’Acqua, su sui abbiamo camminato, ci ha fatto notare qualcosa di strano, che ci fa pensare alla mancanza di collaudi prima di procedere ai pagamenti delle ditte che hanno fatto un lavoro. La nuova staccionata che è stata posata, per chilometri e chilometri, si presenta già con il legno spaccato in vari punti (vedi foto sotto), e la domanda ci sorge spontanea: quanto tempo resisteranno alle intemperie? Non vorremmo che il nostro territorio, passata la festa, rimanesse nell’incuria, nella spirale delle mancate manutenzioni per carenza di fondi e nei rimpalli di competenze tra Regione, Città Metropolitana e Comuni…” Purtroppo non riesco a leggere l’intervento del responsabile della ditta che ha posato le staccionate, non lo vedo, ma non cambia nulla. Credo che le bastava informarsi un attimo prima per evitare capriole dietro un punto di domanda. Sta di fatto che chi legge il suo articolo su Qui Arese, senza venire qui su facebook a leggere i commenti, venga tratto in inganno. Allora vedo utile ed onesto correggere il tiro: un articoletto che spiega che le ciclopedonali “sono fatte come devono essere fatte” anche per quanto riguarda le staccionate.

  6. da Facebook QuiArese, Stefano Madella:
    Sfatato quindi che siano oggetti di scarsa qualità e/o già rovinati scrivere che non hanno bisogno di manutenzione non significa che siano eterni. Il secondo quesito posto nell’articolo rimane quindi interessante

  7. da Facebook, il Resp. di QuiArese:
    Ringraziamo tutti per i preziosi contributi. Ricordiamo solamente a tutti la differenza fra un articolo di cronaca e una rubrica personale. Nel primo caso è d’obbligo il lavoro di ricerca e verifica prima della pubblicazione, nel secondo si parla di opinionei dello scrivente, condivisibili o meno, che non hanno nulla a che fare con la cronaca

  8. da Facebook QuiArese, Adriano Ribera:
    Io contesto il titolo e il contenuto dell’articolo, assolutamente fuorviante. La mancanza di preparazione in materia sposta subito l’obiettivo sulla sfera economico/politica. E’ stata utilizzata una falsità per portare l’attenzione su altri argomenti. E poi qualcuno afferma di parlare di “cronaca”? La cronaca va verificata e tu Stefano Madella lo sai bene, perchè arrivi da oltre 20anni di editoria, esattamente come me!
    Visto che i pali di legno non sono più interessanti come argomento in questa pagina, visto che viene tirata in ballo la sfera politica come orami più frequentemente accade all’interno dei vari gruppi social aresini… io felicemente mi ritiro dal dibattito dopo aver contribuito (me lo auguro) a fare chiarezza su come funziona il legno.

  9. da Facebook QuiArese, Adriano Ribera: Io credo che basti l’ultimo post dell’amico Andrea Zenari. E’ un dottore forestale, probabilmente il più preparato professionista del settore che abbiamo in Italia, e non solo. Il costo di manutenzione lo ha già indicato lui, anticipando l’intervento dell’Amministrazione…

  10. Da Facebook QuiArese, Stefano Madella:
    Adriano sono due discorsi distinti. Giustamente tu hai un interesse per l’argomento materiali, lo condivido, e apprezzo non avendo competenza in merito, i vostri interventi.
    A me interessa sapere chi pagherà la manutenzione di questo impianto. Il mio riferimento al ferro e all’asfalto è perché sono più preoccupato per la manutenzione di queste parti e molto meno delle palizzate su cui si concentra l’articolo.
    Risolto in un certo qual modo con le vostre competenti risposte il “problema” della qualità dei materiali delle staccionate altrettanto giustamente sostieni si debba attendere una risposta da chi è competente per la parte amministrativa. Risposta che non arriverà, anche perché è ovvia.

  11. da Facebook QuiArese, Maria Dilillo:
    Francesco Gentile , purtroppo non si vede e leggo che neanche Massimiliano Roberto Gandini la vede, per me poco male perchè ce l’ho dato che sono stata io ad inviare il suo articolo e le foto all’azienda Casolla chiedendo informazioni. Quello che mi ha spinto a scrivere a Casolla non è stato il fatto della manutenzione, ma l’eventualità che non fossero stati fatti i dovuti controlli/collaudi e si fosse agito con leggerezza, e mi pareva molto strano . Sarebbe bene comunque pubblicarla anche perchè sono ben spiegati i motivi dell’utilizzo del larice allo stato naturale ” non impregnato e trattato chimicamente assolutamente privo di qualsiasi sostanza chimica e nociva (es.Sali al cromo).” Grz

  12. per Massimiliano Roberto Gandini:
    il titolo e il testo contengono punti interrogativi proprio per cercare risposte che questa volta sono arrivate in gran numero e molto competenti. Poi la lettera del Responsabile della Ditta che ha posato le staccionate ha chiarito definitivamente i dubbi e la ho pubblicata volontariamente piu’ su (forse le e’ sfuggita) proprio a onor di verita’. Cosa fare ancora? Io sul materiale impiegato adesso ho capito. Mea culpa, contento? Non capisco tante altre cose come responsabilita’, competenze e budget a disposizione. Le piste sono belle, ho scritto, sono un valore in piu’ per la nostra zona e, comunque, non ho assolutamente scritto che invece del legno doveva essere usato acciaio, oro o diamanti. Mi sfugge qualcosa? Ho leso le aspettative di chi voleva usare la nota per altri fini? Da ignorante ho messo un punto interrogativo a fronte di cose viste e volevo qualche spiegazione. Una parte l’ho avuta e ne sono contento per me e per quelli come me che ora hanno imparato tante cose grazie ad Aresini e non, comunque esperti e disponibili, che hanno scritto. A questo servono i giornali, i social network e i dibattiti: a evidenziare, a chiarire per la crescita comune.

  13. da Facebook QuiArese, Massimiliano Roberto Gandini:
    Sig. Francesco Gentile, il suo presupposto sulle staccionate già vecchie lungo la ciclopedonale è venuto a cadere, quindi anche tutto il suo discorso circa la manutenzione relativa. Un presupposto che l’ha indotta addirittura ad ipotizzare la mancanza di collaudi prima di effettuare i pagamenti alla ditta appaltatrice. Ora mi aspetterei un bel lavoro onesto, quello di una sua pubblicazione dove va ad illustrare ai lettori di Qui Arese l’abbaglio che ha preso. Magari di fianco alle frecce rosse sulle foto che ha pubblicato può indicare, “normali fessurazioni del larice causate dalla stagionatura, non ne influenza le note caratteristiche di robustezza e di resistenza agli agenti atmosferici. Il larice non necessita di manutenzione”. Ovviamente nemmeno il larice è eterno, ma le competenze circa la manutenzione dell’intera struttura è tutt’altro questione che non può partire da queste fessure.

  14. da Facebook Qui Arese, Massimo Fiammeni:
    Come al solito mi sembra che a molte persone manchi una minima dose di imparzialità. Certo che serve manutenzione alle piste ciclabili, così come serve ai giochi presenti nei giardini pubblici. Stiamo discutendo dell’ovvio. Cosa, come ben evidenziato dal sig. Ribera, utilizzata con falsità per portare l’attenzione su altri argomenti. A questo punto allora mi sento in diritto di farlo anche io e chiedo, ma la tangenziale di Arese chiesta a gran voce da molti di voi sarà priva di manutenzione??? Chi la pagherà??? Quanto ci costerà??? Quanti alberi dovestre tagliare per crearla???

  15. Sig. Andrea Zenari: chiederei maggiore attenzione nella lettura. Non ho parlato male del legno, ho solo fatto presente con foto, che il legno usato sembra agli occhi del passante già rovinato. Io, che sono stato Responsabile Ambiente di una grande Azienda nazionale, non avrei mai potuto essere “contro” il legno!. Ho fatto poi una riflessione sul problema della manutenzione e sulle competenze. Per quanto riguarda quest’ultima parte, non vedo chiarimenti, mentre per la prima parte, quella tecnica, che lei, come il sr. Ribera ha ben descritto, la ringrazio per le spiegazioni. A breve, troverà anche un commento pervenutomi proprio da un Responsabile tecnico della posa delle staccionate che riporta conferme alle sue argomentazioni tecniche, cosa che ci fa piacere. Grazie. nel contempo, ringrazio il sig. Angelo Russo che mi da la conferma della sua cattiva educazione, fortemente bilanciata dai toni civili di tanti altri commentatori che intervengono su QuiArese.

  16. da Facebook QuiArese, Adriano Ribera:
    a Stefano Madella perdonami anche tu, ma qui si continua a spostare il tiro. Tutto inizia da un post di QuiArese assolutamente sbagliato.
    Si parla di legno fessurato come se fosse da buttare. Questa ignoranza in materia continua a fare una cattiva pubblicità al legno. Ed io, come molti altri, vivo e lavoro grazie a questo fantastico materiale. Secondo me bisogna intelligentemente scindere le due cose: da una parte l’attenta analisi del materiale, dall’altro la manutenzione, il suo costo, chi lo deve affrontare, le beghe politiche, l’arroganza.
    Poco importa che sia resina, plastica, ferro o legno? No, non è affatto così. Ha invece una grande importanza la scelta dei materiali da costruzione che vengono utilizzati, perché hanno un impatto differente sull’ambiente. E questo aspetto non può e non deve essere trascurato passando in secondo piano.
    Io mi fermo qui, le risposte politiche e amministrative mi auguro possano arrivare dalla nostra Amministrazione.
    Un abbraccio

  17. da facebook QuiArese, Andrea Zenari:
    Rimango a disposizione di chiunque, la mia mission è diminuire giorno per giorno il livello di ignoranza sul legno

  18. da Facebook QuiArese, Angelo Russo:
    se ‘sfaccendato’ e ‘polemiche sterili’ sono un insulto.. ebbene si sono colpevole !

  19. da Facebook, Resp. QuiArese:
    Angelo Russo, il suo commento viene rimosso per la presenza di insulti personali

  20. da Facebook di QuiArese, Andrea Zenari:
    da qualche anno mi occupo di legno e non è la prima volta che mi capita di spiegare a qualcuno cosa è il legno, questa volta lo faccio volentieri perché un giornalista, per “fame di fama” parla male di un materiale che ha fatto la storia dell’uomo dal riscaldarlo nelle caverne al riscaldarlo nelle case di classe climatica eccezionale. il legno che lei ha fotografato è un legno che per natura propria presenta quelle fessure da ritiro in quanto si trova esposto alle intemperie e quindi a variazioni igrometriche elevate. il legno oggi presenta delle fessure da ritiro perché è verso lo stato anidro e se lei le fotografa con le prossimenebbie invernali vedrà che queste fessure saranno quasi chiuse. questo è il bello del legno, essere frutto della natura ed integrarsi con essa sempre ed ovunque. in merito al colore la invito a farsi una gita sotto il monte rosa o sotto il cervino e vedrà che li gli edifici centenari di legno realizzati di larice, oltre a presentare le caratteristiche fessure da ritiro, presenta un colore marrone-grigio scuro. questo è un sistema naturale di questo legno per proteggersi ed aumentarne la durabilità naturale quindi mano a mano che il legno di larice ingrigisce lei dovrebbe essere contento perché questo si sta creando un manto di protezione che gli garantisce una funzione stabile nel tempo.

  21. da facebook QuiArese, Stefano Madella :
    Quelle ciclabili esistono da decenni tranquillamente percorribili. Con qualche milione di euro le si è rese ufficiali. Legno, resina, plastica, ferro poco importa. Come giustamente fa notare il Sig. Gentile il problema è chi avrà l’onere della sua manutenzione, timidamente chiede chi dovrà sostituire i pali, la risposta è quantomai interessante perché ai pali dovremo aggiungere, l’asfalto, i semafori e i ponti.

  22. da Facebook, Adriano Ribera:
    Signor Gentile le garantisco che io non voglio fare nessuna polemica. Sono sempre stato di quella strana specie che pensa a farsi gli affari propri cercando di campare il più possibile. Lei ha capito benissimo, la manutenzione è necessaria come per molte cose di uso comune: il legno, le strade, le panchine, l’automobile e via discorrendo. Personalmente preferisco un materiale naturale piuttosto che un materiale non ecologico.
    Preciso che non intendevo posizionarvi politicamente da una parte piuttosto che dall’altra, ci mancherebbe. Ma dato che sono argomenti “caldi” io preferisco sottrarmi al gioco.
    Un caro saluto

  23. da Facebook, QuiArese, Massimiliano Seregni:
    domanda: chi la pagherà la manutenzione? davanti al Gran Caffè ci sono giochi dei bambini con i nastri di lavori in corso da oltre 8 mesi !! W la città dei Bambini e W la città della Bici travolta alla Rotonda che porterà il nome dell’assessore che l’ha voluta

  24. per Adriano Ribera: Ancora grazie: ha risposto , se ho capito , che essendo le staccionate all’esterno occorrera’ manutenzione, come sostenevo.Una sola puntualizzazione: collaboro volontariamente con QuiArese convinto che non sia “di parte”. Inoltre non si faceva riferimento a discussioni tra una o altra parte politica ma, come e’ nostra abitudine, solo considerazioni su cio’ che vediamo … ovvero “cronaca”. Per questi motivi, persone preparate ed educate come lei devono contribuire al dibattito per far crescere l’informazione. Ancora grazie e buon weekend.

  25. da Facebook, QuiArese, Adriano Ribera: Il legno è bello e come tutte le cose belle va tenuto con cura. Ribadisco però che essendo un materiale naturale, ha anche un suo ciclo di vita altrettanto naturale. È risaputo che il peggior nemico del legno è l’acqua. Mi sta parlando di “attrezzature” da esterno, quindi perennemente esposte alle intemperie che inficiano sul loro ciclo di vita. Certamente una corretta manutenzione prolungherebbe il loro utilizzo.
    Il mio intervento però inizia da un altro argomento: non posso leggere affermazioni di un giornalista che parla di fessurazioni del legno come se fossero un reale problema, perché non lo sono!
    Mi scuso ma lei ora parla della pianta tagliata per far posto alla rotonda, oppure delle panchine danneggiate (anche per il vandalismo dei nostri giovani) e io noto una sfumatura politica… mi perdoni ma è un argomento al quale preferisco non partecipare e che lascio volentieri a chi è più interessato e preparato di me.

  26. da Facebook, QuiArese, Guido Capellari:
    Tutte quelle recinzioni e le strutture dei giochi sono in pino impregnato.
    Le fessurazioni SONO NORMALI le MARCESCENZE NO..
    Bisogna verificare i certificati di trattamento RAL (impregnazione in autoclave) , se il costruttore certifica che sono in RAL 4 allora ne deve rispondere, perché se il trattamento è fatto a regola d’arte, non deve marcire per almeno 10 anni.
    Le do un piccolo accorgimento per la prossima paleria o travi, che interrate nel verde prima di posare il legno impregnato, immergete per almeno un ora la parte che andrà interrata in un bidone di catrame liquido e lasciatelo asciugare 24/48 ore.
    Vedrete che poi non ci saranno più di questi problemi..

  27. Ringrazio il Sig. Nicola Casolla per la chiara esposizione. Ho trasmesso sulla pagina di Facebook di QuiArese la sua preziosa nota.

  28. Buongiorno Sig. Francesco Gentile,
    sono Nicola Casolla della ditta Casollalegno SRL, fornitore del legno di Larice utilizzato ad EXPO:

    Colgo l’occasione per inviarle alcune informazioni riguardanti le Fessurazioni da ritiro del legno, in modo che si possa chiarire il fatto che alcuni pali montanti presentino delle fessure da ritiro.

    PREMESSA: IL LEGNO E’ SEMPRE IN MOVIMENTO.
    Per la recinzione EXPO MILANO, è stato volutamente scelto ed utilizzato legno di Larice naturale al 100% non impregnato e trattato chimicamente assolutamente privo di qualsiasi sostanza chimica e nociva (es.Sali al cromo). IL Larice è la specie legnosa più performante presente sul mercato Italiano delle conifere in termini di durata all’esterno, a differenza del Pino impregnato chimicamente che solitamente viene utilizzato per realizzazioni di staccionate in Legno impregnato (per capirci le tipiche staccionate color verde che si trovano lungo le ciclabili o nei parchi giochi).
    Questo fa si che il Legno di Larice naturale utilizzato ad EXPO non contamini chimicamente l’ambiente circostante , la fauna presente ma soprattutto bambini e persone che frequentano la ciclabile.

    Per ragioni tecniche è stato utilizzato un montante in Larice di diametro cm 14, ricavato da piccoli tronchi di Larice, per questo presentano il midollo centrale CON CUORE, mentre i correnti trasversali diam cm 8, sono stati ricavati da sezioni di tronco ” FUORI CUORE” privi di midollo e della parte centrale che compone un albero.

    Proprio per questo motivo, le sezioni di legno con midollo (CON CUORE) sono soggette a fessurazioni da ritiro, maggiormente rispetto a sezioni FUORI CUORE.
    Queste fessurazioni da ritiro su travi, tavole , pali rotondi, non compromettono minimamente la resistenza statica dell’elemento. Il distacco longitudinale delle fibre del legno , le quali aprendosi producono la fessura, è un fenomeno inevitabile e non comporta variazioni di rilievo ne sulla flessione ne sullo sforzo di taglio dell’elemento. La fessurazione da ritiro non è altro che il segnale naturale indicante che il legno è ben essiccato. Anche la durata del legno non viene compromessa in presenza di fessurazioni da ritiro. Il legno è un materiale igroscopico soggetto a fenomeni di scambio di acqua con l’ambiente esterno, i quali possono causare a livello macroscopico diversi valori di umidità a cui un pezzo di legno può equilibrarsi con la variazione dimensionale e la comparsa di fessurazioni. E’ quindi un fenomeno fisiologico e non un indice di bassa qualità del materiale o della presenza di difetti. Inoltre non è detto che una volta in opera gli elementi riassorbano parte dell’acqua persa andando cosi a chiudere parzialmente le fessurazioni da ritiro.
    L’aspetto estetico sicuramente conta, ma deve essere sempre associato al materiale che compone l’oggetto. Un tubo di plastica o acciaio ha un aspetto estetico gradevole quando è ben verniciato ed ha una superficie liscia, la stessa analisi NON la si può fare su un elemento in legno che è un materiale igroscopico soggetto a continue variazioni di stato in funzione dell’umidità.
    La fessurazione da ritiro è una variazione di stato naturale che non deve influenzare l’analisi estetica ma deve motivare la scelta effettuata a priori: quella di aver scelto IL LEGNO un materiale naturale rinnovabile abbattendo le emissione di CO2 nell’atmosfera. Il legno subisce un processo di lavorazione a bassissimo impatto ambientale, ma soprattutto è un CARBON STOCK, ovvero un immagazzinatore naturale di CO2.
    Infine anche la classificazione strutturale del legno, indicata nelle norme tecniche europee CE, contempla l’analisi delle fessurazione da ritiro le quali sono sempre ammesse.
    Il legno è il materiale da costruzione più naturale e amato al mondo, è sempre in movimento, e va accettato con pregi difetti.

    Nella speranza di aver fatto chiarezza sulla questione , rimango a disposizione per qualsiasi altra informazione in merito.

    Cordiali saluti
    Nicola Casolla

    Casolla Legno srl
    Via Vignola, 6
    Ledro (TN), 38067
    ITALY
    TEL. +39 0464591295
    FAX + 39 0464591552
    http://www.casollalegno.com
    foto di NIcola Casolla.

  29. da Facebook QuiArese, Andrea Job: Io invece vorrei portare alla vostra attenzione il fatto che la pista ciclopedonale tra Passirana e Arese, già pronta da mesi, è completamente transennata e inutilizzabile, non si sa per quale motivo… :

  30. per Adriano Ribera: la ringrazio per la spiegazione tecnica da esperto e su QuiArese aspettiamo altri suoi utili commenti su nuovi argomenti. Resta il dubbio sulle competenze e sulla futura manutenzione perché, da ignorante, penso che questi pali possano fare la fine delle panchine che sono state ora sostituite dal Comune o delle staccionate che incontriamo su tante piste ciclopedonali più “anziane” e vediamo fradice, cadenti anche in tratti pericolosi … Il legno è bello e come tutte le cose belle va curato, no? Anche i tronchi degli alberi sono bellissimi e vanno curati senza arrivare ad abbatterli precocemente, no? Ed anche i sostegni dei giochi per i bambini, o le barche, le imposte … no? Quindi: si voleva semplicemente capire quale Ente e con quali soldi e di chi tutto verranno fatte certe operazioni e in questo caso penso che la risposta debba arrivare dalle autorità competenti …

  31. Da Facebook QuiArese, Adriano Ribera: E’ la prima volta in vita mia che commento un vostro articolo, nonostante sia un aresino da 41 anni. Credo che prima di scrivere ci si debba anche informare, perchè si corre il rischio di disinformare. Le fessurazioni del legno sono naturali. Il legno è un materiale vivo, sempre in movimento. Tutto il legno tende a fessurarsi durante la fase di essiccazione per effetto della perdita dei liquidi interni, come la linfa. Questo fenomeno NATURALE è chiamato igroscopicità ed è un processo che non può essere contrastato. Fessurano le travi che sorregono i tetti delle vostre case e che magari sono li da 100 anni, figuriamoci se non fessurano i pali delle staccionate. Il legno è il materiale da costruzione più naturale e amato del mondo, è sempre in movimento e va accettato con i suoi pregi e i suoi difetti.

  32. da Facebook QuiArese MI PIACE: Jean-Philippe Carray, Stefano Madella, Xaterina Di Cesare, Luca Ortelli, Massimiliano Seregni, Sergio Kategoria Anastasi, Maria Luisa Romiti, Sandra Stoppelli

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