Comunicazione per la Green Economy

Ieri mattina, per uscire un po’ dalla noia di cui sono schiavo, con gravi colpe mie, sono stato a Milano al  4° Seminario sulla Green Economy.

Ero indeciso se riportare sul blog i miei appunti, ma molti amici si sono detti interessati all’argomento e, forse più per spingermi ad essere “impegnato” per un po’ di tempo, mi hanno chiesto di continuare le relazioni. Li accontento, illudendomi di far cosa gradita…

Questo Seminario capita proprio nella Settimana Europea per l’Energia Sostenibile.

 

Baldin di Studio Baldin Euroquality e AICQ, dopo i saluti della dssa Romano della CCIAA di Milano, ha presentato gli argomenti, precisando che la Comunicazione è la base in ogni attività: è importante SAPER FARE, ma è fondamentale SAPER COMUNICARE.


 

De Silvio di I-CSR ha illustrato le linee guida della UNI ISO 26000 del novembre 2010 sulla Responsabilità Sociale delle Organizzazioni, come strumento di coinvolgimento per la Green Economy.

Ha detto che la guida ha avuto un parto lungo e travagliato, fin da 9 anni fa poiché molti Paesi erano contrari a inserire certi principi ed inizialmente era riferita solo alle Imprese, mentre si è giunti alla estensione a tutte le Organizzazioni che volontariamente vogliono impegnarsi economicamente, eticamente e socialmente verso altre Organizzazioni, Imprese, Società civile, ambiente …

Essa non descrive un processo ma è una raccomandazione e non è una Certificazione per cui è diversa dalle ISO 9001 2008 sulla Qualità, dalle ISO 14001 2004 sull’Ambiente e dalle OHSAS 18001 o SA 8000 su sicurezza e responsabilità in Azienda.

La Danimarca è l’unico Paese che sta elaborando uno standard nazionale.

Nella stesura della ISO 26000 sono stati coinvolti Governi, Imprese, Sindacati, ONG (Organizzazioni Non Governative), Consumatori, Ricercatori, Fornitori di servizi.

Essa prende come denominatore il 7 perché contiene:

7 Principi (Responsabilità del render conto – Trasparenza –Onestà ed integrità – Rispetto degli interessi degli satkeholder – Rispetto delle Leggi – Rispetto delle norme internazionali di comportamento – Rispetto dei diritti umani)

7 temi fondamentali (Governo organizzazione – Diritti umani – Rapporti di lavoro –Condizioni di lavoro – Ambiente –Sistemi di gestione –Controllo)

7 raccomandazioni (Analizzare le relazioni tra Organizzazioni e responsabilità sociale – Comprendere la responsabilità sociale – Attuare pratiche per la responsabilità sociale – Comunicare – Accrescere la credibilità – Fare riesame e miglioramento – Implementare iniziative volontarie ( ad es. Certificazioni ISO 9001, 14011 …).

Relativamente all’ambiente è fondamentale la PREVENZIONE DELL’INQUINAMENTO, l’UTILIZZO SOSTENIBILE DELLE RISORSE, l’ATTENZIONE AI CAMBIAMENTI CLIMATICI e la PROTEZIONE E RIPRISTINO dell’AMBIENTE NATURALE.

Approcci possibili sono: studio del CICLO DI VITA dei prodotti/servizi, l’adozione di PROCESSI PULITI, fare assessment ambientali, utilizzare tecnologie e pratiche ambientali compatibili, acquistare approvvigionamenti sostenibili.

 

 

 

Tardini di Infrastrutture EXPO 2015, ha detto che i progetti della manifestazione che vedrà arrivare milioni di visitatori tra il 1 maggio e il 31 ottobre 2015, sono fondati sull’attenzione alla sostenibilità ambientale ed al risparmio energetico su un’area di 1milione di mq: di questi il 56% dopo la Fiera verrà adibito a verde e uso pubblico mentre la parte restante passerà ai privati. Saranno fatte serre per 20mla mq e, ad esempio, una palazzina di 7 piani servirà dopo la conclusione da auditorium.

L’ecosostenibilità è base dei progetti e quindi attenzione ai trasporti con basso impatto ambientale, alle razze autoctone di piante utilizzate, al consumo dell’acqua e alla gestione dei rifiuti. Tutti gli edifici provvisori al termine potranno essere riciclati. L’approvvigionamento di energia elettrica avverrà tramite impianti a energia rinnovabile scelti tra i più convenienti, anche su progetti di Paesi partecipanti e loro esperienze. Si ricaverà energia termica dai rifiuti.


 

Pini del Ferpi ha detto che la comunicazione di un’Organizzazione deve essere basata su valori eticamente fondati su reputazione e fiducia. Ci vuole capacità di relazione con la Società e gruppi civili, imprese … finalizzata a ottenere un consenso duraturo, attraverso una selezione strategica degli interlocutori sociali, strategie ad hoc, con coordinamento e gestione delle comunicazioni stesse. È importante il GOREL Governo delle Relazioni on test preliminari sui messaggi da tramettere, individuazione di messaggi “chiave”, definizioni degli obiettivi che si vogliono raggiungere con la comunicazione, la strategia operativa da utilizzare, l’ascolto per capire la bontà del messaggio verso gli stakeholder (Enti pubblici, società civile …). Ovviamente, il legame con la comunità locale deve essere continuo per avere credibilità e indicatori sulla comunicazione devono essere misurabili (ad es: premi, certificazioni, bilancio sociale, codici comportamentali, joint promotion, raccolta fondi per Enti no profit …).

Un’attenzione va data al “GREENWASHING” e cioè a quel fenomeno per cui molte organizzazioni si “vestono di verde”, si danno una pulitina, usano paroloni a favore della sostenibilità e poi fanno poco o niente … NON E’ SUFFICIENTE DICHIARARE DI FARE, BISOGNA DIMOSTRARE CIO’ CHE SI E’ FATTO, altro che colorata di facciata!

 

Archetti CSQA Univ. Padova. Comunicare significa condividere le informazioni per creare fiducia, credibilità e alleanze per aumentare la consapevolezza da utilizzare nel prendere decisioni. Principi: trasparenza, appropriatezza, credibilità, reattività, chiarezza. E’ importante coinvolgere i dipendenti dell’Organizzazione per creare fiducia e concretezza nella Responsabilità Sociale. La Direzione deve stabilire la POLITICA DELLA COMUNICAZIONE, attraverso l’identificazione delle parti interessate interne ed esterne,mettendo a disposizione risorse economiche ed umane; fare PIANIFICAZIONE delle attività, l’ATTUAZIONE, la VALUTAZIONE e il RIESAME della comunicazione (Ciclo di Deming). E’ necessario, quindi, stabilire indicatori misurabili.

Strumenti utilizzabili sono ad esempio Il Rapporto Ambientale con indicatori per l’ambiente o il Bilancio di Sostenibilità che contiene anche altri tipi di indicatori, ad esempio economici, sociali … (Linee Guida GRI 2006 Global Report Initiative).

Un efficace strumento di comunicazione è ad esempio l’etichettatura dei prodotti con descrizioni precise e veritiere (es: Ecolabel da cui si ricava l’impegno verso l’ambiente).

 

 

 

Roveda Lifegate. La sensibilizzazione verso l’ambiente avvenne per lui e consorte negli anni ’80 e decisero di fare una vita diversa, fuori città, creando la Fattoria Scaldasole sul modello PEOPLE, PLANET, PROFIT (Gente, Mondo, Profitto): obiettivo finale non sono solo i soldi, ma lo STAR BENE, essere felici. Il denaro deve essere visto come ENERGIA attraverso cui si crea lo STAR BENE, VIVERE BENE, in ambiente migliore, tra gente per bene. Quind: UOMINI, AMBIENTE, ENERGIA!

Attraverso il successo dei prodotti naturali Scaldasole, si è arrivati alla costituzione di un’organizzazione Lifegate, che comprende partner ecocompatibili, medianwtwork, radio, web, magazine, newsletter, social network: vengono usate per tutte le attività energie rinnovabili e vengono fornite consulenze ad altri.

I NUOVI BISOGNI PRIMARI sono quelli FISIOLOGICI (mangiare, bere, dormire, proteggeri ..) e quelli di RELAZIONE (socializzazione, autostima …).

NUOVO STILE DI VITA E DI CONSUMO è la SOSTENIBILITA’: rispetto dell’uomo e dell’ambiente attraverso il SISTEMA interagente PERSONE_POLITICA_MERCATO e i veri PROTAGONISTI SONO LE PERSONE.

Ci si sposta dall’ASSE SOCIO-ECONOMICO all’ASSE SOCIO-CONSAPEVOLE in quanto il mercato si è evoluto dal distribuito (anni 50-60) alla qualità (60-70) al bello (70 -80) al sano e sicuro (80-90) all’ETICO (oggi e futuro: eco sostenibilità, eco solidarietà): il PRODOTTO PERFETTO tiene conto di questi 5 elementi.

NON SI PUÒ VOLERE L’INFINITO IN UN PIANETA “FINITO”.


 

Giordano IKEA. Per questa Azienda è stata fatta la scelta

RESPONSABILITA’ SOCIALE + RESPONSABILITA’ AMBIENTALE = SOSTENIBILITA’

Quindi anche business. Tutti i prodotti e le attività sono studiate per migliorare l’ambiente, dalla scelta con rigidi criteri del legno in foreste certificate alla loro protezione (Progetto FSC Forest Stewardship Council) alla lavorazione del cotone insegnata in India e Pakistan con poco consumo di acqua e prodotti chimici non inquinanti (Progetto Better Cotton), al riciclaggio degli imballaggi, al Progetto Mettiamo le radici insieme (dopo Natale, per ogni famiglia che ha comprato un albero da IKEA e lo ha riportato, 3€ sono stati donati al FAI Fondo Ambiente Italiani). I fornitori IKEA rispettano gli standard IWAY. IKEA Food distribuisce prodotti biologici …

Abbiamo attenzione ai trasporti, favorendo i nostri Clienti con la messa a disposizione di bus gratuiti che collegano città ai negozi; ad Ancona è stata costruita una stazione e in accordo con FS è stata istituita una fermata davanti al negozio IKEA.

Per la Responsabilità Sociale si agisce a livello internazionale, nazionale e locale interfacciandoci con Enti pubblici, imprese, realtà sociali, cittadini. I dipendenti IKEA fanno segnalazioni spontanee, che vengono esaminate, u varie problematiche di cui vengono a conoscenza …

(Foto tratte da Internet)

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