Correndo per QuiArese… Più o Meno!

Pubblicato oggi su QuiArese:

30 gennaio 2014 – Leggendo qua e la sul sito di QuiArese: il Museo Alfa è arrivato all’attenzione della Regione Lombardia e la riapertura sembra Più probabile, mentre Meno certezza si ha sui tempi. L’idea sarebbe di presentarsi all’EXPO con questo fiore all’occhiello che potrebbe chiamare sul nostro territorio una parte dei 20 milioni di visitatori attesi per l’evento mondiale. Più dubbi ci sono sull’interessamento di Fiat nell’operazione e Meno speranze nel vedere crescere intorno al Museo infrastrutture, trasporti  e altri servizi da offrire ai visitatori che arriverebbero per vedere le gloriose auto esposte e poi andrebbero subito via in quanto Arese poco può offrire come ospitalità e svago. Il nonno mi diceva: “Più si pensa a tutto, Meno brutte figure si fanno”.

Interessante l’iniziativa di intitolare le strade intorno all’ex Alfa  ai miti dell’Azienda: Più onore alle persone che hanno contribuito spesso con sacrifici e sempre con passione a far conoscere Alfa Romeo nel mondo. Meno a quei politici che l’hanno portata alla chiusura.

Un Meno a chi ha fatto sparire i referendum che il M5S sta disperatamente cercando e un Più a chi farà in modo che gli aresini possano esprimere i loro pareri attraverso una Più attiva partecipazione alla vita pubblica con Meno imposizioni.

Per le mozioni al Consiglio Comunale Più emozioni e Meno squilibrio: su sette, una è stata ritirata, sono passate tre e tre sono state bocciate. Il tema sulla viabilità che negli ultimi tempi ha coinvolto sempre Più aresini è stato il Meno accolto.

Meno interesse della Provincia di Milano per la Teleassistenza e Più impegno del Comune che da febbraio garantirà il servizio a disabili e anziani a titolo gratuito. Più si parla di abolire le Province e queste si impegnano sempre Meno. Speriamo che Meno Province non comporti in futuro Più tasse.

Uniter ha un nuovo Comitato che già ha fatto interessanti programmi di corsi:  Meno concentrazione di temi e Più diversificazione su argomenti quali la salute, i giochi, l’economia, l’astronomia e fotografia. Meno parole e Più apertura  con i giovani del Liceo che presenteranno un concreto esperimento scientifico.

Più creatività e manualità e Meno teoria: il Comitato Genitori ha pensato per i bambini e ragazzi un percorso di quattro incontri orientati ad arti e mestieri.

Il Comune razionalizza gli indirizzi e-mail e speriamo di avere Più risposte e Meno attese. Intanto, in vista delle nevicate abbondanti è stato istituito un numero verde per segnalazione di emergenze e disservizi per interventi Più tempestivi. Con l’augurio che sia il numero Meno utilizzato.

Francesco Gentile
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7 pensieri su “Correndo per QuiArese… Più o Meno!

  1. Certo, Alfredo. Hai avuto la prontezza di ricordarci la storiella che circolava negli anni ’80 e di commentarla con saggezza. Chissà quando ciò che auspichi sarà vero …

  2. Non è farina del mio sacco, girava alcuni anni fa, quando erano di moda le “ristrutturazioni aziendali”, normalmente servivano per far fuori alcune persone o settori che l’azienda voleva eliminare. Per gettare fumo negli occhi venivano cambiate tutte le sigle e i nomi delle funzioni e delle direzioni. Per accecare ulteriormente si utilizzavano parole inglesi, molte parole inglesi per lo più altisonanti, ma che in fondo non definivano ne la funzione, ne la specializzazione neppure la responsabilità. Se poi si voleva silurare intere categorie appartenenti a livelli salariali, bastava invertire i livelli stessi (non più da 1 a 10 in crescente ma da 8 a 1 in crescente: in questo modo sparivano due livelli retributivi), in alternativa si potevano utilizzare le lettere al posto dei numeri, con lo stesso effetto. Altro divertimento era vedere gli organigrammi, quelli che per anni furono mantenuti come vangeli e modificati nei soli nomi quando avveniva un avvicendamento, raramente, di solito erano ben visibili su scrivanie o addirittura appesi. Ad un certo punto non venivanoi più stampati perchè nel solo tempo che impiegava la stampante a farne una copia ….erano già superati, nomi, sigle e freccette. Arriveranno a capire che occorre una vera semplificazione e anche il tempo necessario per pianificare, attuare, controllare, correggere, raccogliere i frutti.
    Poi, cosa più importante di tutte, porre l’uomo al centro di tutti i processi, non il mero ricavo. L’uomo può produrre cose inimmaginabili, il ricavo può non essere sufficiente neppure a coprire le spese dei danni fatti per correre dietro al ricavo stesso.

  3. era meglio fare il cimitero Alfa ed adesso i parenti, disseminati tra olanda (sede legale), stati uniti (produzione) ed inghilterra (fisclità), non verranno più neanche il giorno dei morti

  4. Meglio occuparsi di Arese e delle lapidi dedicate a quella che fu l’Alfa Romeo, piuttosto che commentare l’attuale politica: momento troppo complesso per un’analisi compiuta.

  5. Ho capito che ci sarà PIU’ confusione e MENO certezze, PIU’ parole e MENO fatti, ricordo una storiella della formica laboriosa che felice e produttiva, si impegnava nel suo lavoro canticchiando una vecchia canzone d’amore. Era contenta di lavorare e le sue giornate trascorrevano senza problemi. Il calabrone, suo responsabile generale, pensò che per fare andare meglio le cose fosse necessario mettere un supervisore. Si creò quindi un nuovo posto di lavoro e assunsero uno scarafaggio con molta esperienza. Questi regolamentò subito l’orario di lavoro della formica e produsse tanti bellissimi report. Ma per fare tutte queste cose fu necessario assumere una segretaria, una ragnetta. Lei organizzò gli archivi dei report e si occupò di rispondere al telefono. La formica continuava ad essere produttiva e felice e a lavorare alacremente. Al calabrone piacquero moltissimo i report dello scarafaggio supervisore, al quale chiese anche quadri comparativi, grafici, indicatori di gestione e analisi delle tendenze. Fu quindi indispensabile assumere una mosca come aiutante dello scarafaggio, per produrre tutto il materiale, nonchè un nuovo computer con stampante a colori. Ben presto la formica produttiva smise di canticchiare e cominciò a lamentarsi per tutte le carte che occorreva compilare. La cosa giunse all’attenzione del responsabile generale, il calabrone, il quale concluse che era necessario creare una nuova posizione di gestore d’area dove lavorava la formica produttiva e felice. L’incarico fu dato alla cicala che cominciò col mettere la moquette nel suo ufficio, arredi nuovi e un nuovo computer per se, oltre ad una rete intranet per interfacciare direttamente gli altri gestori. Presto ebbe bisogno di un assistente, la remora, con la quale aveva già lavorato in precedenza. Insieme si misero a preparare il piano strategico e il budget per l’area dove lavorava la formica produttiva e felice. Intanto la formica non canticchiava proiprio più e si faceva ogni giorno più irascibile. Allora la cicala pensò di commissionare uno studio sull’ambiente lavorativo. Nel frattempo il responsabile generale, nel rivedere le cifre, si accorse che l’unità nella quale lavorava la formica produttiva e felice non rendeva più tanto. E così contattò il gufo, prestigioso consulente, perchè diagnosticasse la situazione. Dopo lungo studio il gufo produsse un voluminoso e complesso rapporto, tra l’altro molto costoso, che concludeva: “C’è troppa gente in questo ufficio”. Il responsabile generale letto il rapporto prese provvedimenti: licenziò la formica. Quindi non venga mai in mente diu essere una formica produttiva e felice, meglio inutile e incompetente, non si ha bisogno di supervisori in questo caso. Se comunque sei produttivo non mostrare che sei felice, questo non viene perdonato. Serve inventarsi qualche disgrazia che generi compassione …di tanto in tanto. Se proprio non riesci a non essere una formica produttiva e felice, allora mettiti in proprio: almeno non vivranno sulle tue spalle calabroni, scarafaggi, ragnetti, mosche, cicale, remore e gufi. Volevo solo richiamare l’attenzione sulla burocrazia che uccide il buon senso. Si attendono azioni e decisioni dagli uffici competenti, queste decisioni si perdono in attese lunghissime che snervano tutti coloro che attendono una risposta di buon senso. Auguriamoci buona fortuna.

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