Ancora la pioggia comanda i nostri istinti ed il primo sarebbe quello di salvaguardarsi da raffreddori o influenze e starsene in casa, ma la sveglia all’alba e la voglia di fare qualcosa ci ha spinti verso Milano al Padiglione Arte Contemporanea e vedere la mostra “Vite in transito”, opere di Adrian Paci, artista albanese che vive a Milano. Opere basate sul gioco d’immagini come quelle del Decameron di Pasolini, quadri, video su storie vissute, vari momenti di creazione di un’opera (una colonna) che diventano essi stessi momenti da ammirare, gente comune per strade o riprese durante una festa o una veglia funebre … oppure riprese ammassate sulla scaletta di un aereo che non arriva mai a rappresentare un Centro di Permanenza Temporaneo … Intrigante.
Si, lo avevi anche scritto e io non ho compreso correttamente quali persone reali l’opera voleva rappresentare. In effetti è la tragica realtà di chi è messo in condizioni precarie: se è per breve tempo è accettabile (immaginiamo quanto potrebbero resistere le persone sulla scaletta di un aereo, ore, al massimo ), se invece è per giorni o mesi la cosa assume contorni inammissibili, insopportabili, disumani, diventa fare violenza.
@Alfred: vien voglia di farla la battuta, ma l’autore vuol mostrare con la foto le condizioni nei Centri di Accoglienza Permanente. Arrivano con la speranza di spiccare il volo verso mete migliori dei loro Paesi d’origine, vengono ammassati e poi … difficilmente avranno la possibilità di fare quel passaggio, quel volo, quel miglioramento tanto desiderato …
Ma … a quei tizi sulla scaletta dell’aereo …. ma non gliel’hanno detto che è già partito? Qualcuno dovrebbe farlo, prima che venga notte!