Dopo la frana politica: ossigeno.

Ho l’impressione che quelli della mia età non vedono il Festival di Sanremo più per partito preso che per effettivo giudizio di merito. Viaggiando sui social ho letto commenti negativi già prima che l’evento abbia avuto inizio e stamattina un bombardamento pesante. Non mi sembra giusto. Io stesso da anni non seguo le serate e mi limito a usare il telecomando che mi permette di saltare le martellanti pubblicità che interrompono film o trasmissioni che ho scelto di vedere in alternativa, ovvero io non sono un esperto di musica leggera, ma giro curioso di capire come vanno le cose.

Devo ammettere che, per esempio, ieri sera sono stato fortunato di poter fare due risate quando si è esibito Fiorello che reputo  grande showman, bravo per poliedricità artistiche e dialettiche. Altra finestra: ho assistito alla performance di Achille Lauro che non mi piace, lo trovo molto volgare ma capisco i giovani che lo seguono perché, con ritmi, abiti e movimenti diversi anch’io, quando ero nella loro età, probabilmente seguivo complessi o cantanti che potevano non piacere ai miei genitori o anziani ed erano considerati scandalosi, criticati perché capelloni, hippy, irrispettosi, antireligiosi, donne in cerca di uguaglianza, diritti e libertà, tutti scansafatiche e drogati al grido di “Non faccio la guerra, faccio l’amore”.

Altro intervallo e ho seguito l’esecuzione di una canzone di cui ho capito poche parole ma mi ha attratto: “Coraline” di quei Manneskin che hanno, in 12 mesi, conquistato le classifiche mondiali nonostante io non li segua e non sono capace di ascoltare un genere che, comunque, ha molto di quel rock che ha accompagnato la mia gioventù. Ebbene, stamattina sono andato a cercare il testo di “Coraline”: devo confessare che l’ho trovato poetico e la storia della ragazza ha scatenato in me molte riflessioni …

 “… Coraline, bella come il sole
ha perso il frutto del suo ventre
Non ha conosciuto l’amore
ma un padre che di padre è niente …”

Questo mi fa capire che l’abito è una maschera da spettacolo ma all’interno ci sono “persone”. Prima di giudicare bisogna conoscere.

Sentimentale e nostalgico, come tanti della mia età, sono stato contento quando, durante un altro spot, mi è capitato Massimo Ranieri e mi sono detto che avrei ascoltato una bella canzone, una bella voce: praticamente ero soddisfatto a prescindere. La delusione è arrivata fin dalle prime parole: la canzone mi ricordava altre dei primi del Novecento con lo sfondo del mare, le sponde italiane e americane, la lontananza, la lettera e, purtroppo, il grande Massimo ieri sera ha steccato più volte. Mi sono passati nelle mente, come se fossero stati inutili, anni di urlatori, di Pietre Rotolanti e Scarafaggi, di “Madonnari” e Sorcini, di Zucchero, Vasco , Modugno, Mina, Malgioglio, Pink Floyd, Feddy Mercuri, Elton John, Cristina Aguillera, Beyoncé, Jennifer Lopez e così via. Una vita, tanta musica …

Da questi esempi, flash della serata che non so come effettivamente sia stata nella sua completezza ed esibizioni di altri cantanti e ospiti, ho fatto un piccolo esame di coscienza: ognuno vive le sue epoche, poi c’è chi è più disponibile alle aperture e chi si chiude nei suo mondo convinto che non ci siano altri pianeti … Io continuerò a guardare i miei film e programmi preferiti ma non ho vergogna di andare a premere, ogni tanto, il tasto 1 del telecomando. Una disintossicazione da “Quirinalizie”!

 

6 pensieri su “Dopo la frana politica: ossigeno.

  1. Giovanni Venditto:
    Io ascolto molta musica alla radio in macchina e ce n’è molta di qualità anche nelle proposte musicali attuali. Il mio problema con il festival è che 13 canzoni, della durata complessiva di 1 ora , vengono proposte nell’arco di 5 ore ed è tutto il resto che mi dá fastidio . Poi il tempo giudicherà la validità degli artisti e della loro musica .

  2. Massimo Cavuoto:
    Bel commento garbato ed esaustivo, una bella lezione per chi, come me, non lo vede “a prescindere”, però nemmeno lo critica ma rimane agnostico. Ogni età ha le proprie realtà musicali, anche se considero fortunatissima la nostra generazione, senza neanche spiegarne il motivo o i motivi.

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