Educazione e finestre rotte. Più o Meno…

14 ottobre 2014 – Come stiamo leggendo, quasi ogni giorno ci sono proteste di aresini per il comportamento di alcuni che spesso toccano i limiti dell’inciviltà. Eppure la nostra Città si è sempre distinta, rispetto a quelle nei dintorni di Milano, per il verde, per le costruzioni quasi tutte basse, per le piste ciclopedonali, per la tranquillità. Un’oasi a pochi chilometri dal caos della metropoli. E abitanti seri ed educati. Purtroppo, le varie segnalazioni su QuiArese o sui social evidenziano un peggioramento dei comportamenti, quasi un menefreghismo, sicuramente molti atti di egoismo e mancato rispetto delle Leggi. Ovviamente c’è anche la parte di chi non fa un’attenta gestione del territorio e i necessari controlli che possono, in mancanza, far degenerare certe situazioni. Spesso abbiamo riportato in questa rubrica del Più o Meno immagini che mostrano esempi-limite. Questa volta ci limitiamo ai più recenti che abbiamo notato (foto 1). 

Le altre due foto, invece, mostrano in verde i sensi consentiti per l’ultimo tratto di via XXV Aprile (Foto 2) e Piazza V Giornate con provenienza da via dei Tigli (Foto 3), mentre in rosso si vedono i sensi percorsi da un’auto bianca, di tipo giapponese, media cilindrata, di cui non abbiamo fatto in tempo ad annotare la targa, né fotografare: chi fosse lo spericolato pilota di Formula 1 alla guida forse non lo sapremo mai, ma sicuramente siamo di fronte ad un vero Pericolo Pubblico!

E’ il momento di fare qualche considerazione e si vuole ricorrere ad una vecchia Teoria, molto nota, che è il caso di riscrivere  qui di seguito poiché fa, Più o Meno, meditare.

Nel 1969, presso l’Università di Stanford (USA), il professor Philip Zimbardo ha condotto un esperimento di psicologia sociale. Lasciò due auto abbandonata in strada, due automobili identiche, la stessa marca, modello e colore. Una l’ ha lasciata nel Bronx, quindi una zona povera e conflittuale di New York ; l’altra a Palo Alto, una zona ricca e tranquilla della California. Due identiche auto abbandonate, due quartieri con popolazioni molto diverse e un team di specialisti in psicologia sociale, a studiare il comportamento delle persone in ciascun sito. Si è scoperto che l’automobile abbandonata nel Bronx ha cominciato ad essere smantellato in poche ore. Ha perso le ruote, il motore, specchi, la radio, ecc. Tutti i materiali che potevano essere utilizzati sono stati presi, e quelli non utilizzabili sono stati distrutti. Dall’altra parte , l’automobile abbandonata a Palo Alto, è rimasta intatta.

È comune attribuire le cause del crimine alla povertà. Attribuzione nella quale si trovano d’accordo le ideologie più conservatrici (destra e sinistra). Tuttavia, l’esperimento in questione non finì lì: quando la vettura abbandonata nel Bronx fu demolita e quella a Palo Alto dopo una settimana era ancora illesa, i ricercatori decisero di rompere un vetro della vettura a Palo Alto, California. Il risultato fu che scoppiò lo stesso processo, come nel Bronx di New York : furto, violenza e vandalismo ridussero il veicolo nello stesso stato come era accaduto nel Bronx.

Perché il vetro rotto in una macchina abbandonata in un quartiere presumibilmente sicuro è in grado di provocare un processo criminale? Non è la povertà, ovviamente ma qualcosa che ha a che fare con la psicologia, col comportamento umano e con le relazioni sociali. Un vetro rotto in un’auto abbandonata trasmette un senso di deterioramento, di disinteresse, di non curanza, sensazioni di rottura dei codici di convivenza, di assenza di norme, di regole, che tutto è inutile. Ogni nuovo attacco subito dall’auto ribadisce e moltiplicare quell’idea, fino all’escalation di atti, sempre peggiori, incontrollabili, col risultato finale di una violenza irrazionale.

In esperimenti successivi James q. Wilson e George Kelling hanno sviluppato la “Teoria delle finestre rotte”, con la stessa conclusione da un punto di vista criminologico, che la criminalità è più alta nelle aree dove l’incuria, la sporcizia, il disordine e l’abuso sono più alti: se si rompe un vetro in una finestra di un edificio e non viene riparato, saranno presto rotti tutti gli altri. Se una comunità presenta segni di deterioramento e questo è qualcosa che sembra non interessare  a nessuno, allora lì si genererà la criminalità. Se sono tollerati piccoli reati come parcheggio in luogo vietato, superamento del limite di velocità o passare col semaforo rosso, se questi piccoli “difetti” o errori non sono puniti, si svilupperanno “difetti maggiori” e poi i crimini più gravi.

Se parchi e altri spazi pubblici sono gradualmente danneggiati e nessuno interviene, questi luoghi saranno abbandonati dalla maggior parte delle persone (che smettono di uscire dalle loro case per paura di bande) e questi stessi spazi lasciati dalla comunità, saranno progressivamente occupato dai criminali. A casa, tanto per fare un esempio, se il capofamiglia lascia degradare progressivamente la  sua casa, come la mancanza di tinteggiature alle pareti che stanno in pessime condizioni, cattive abitudini di pulizia, proliferazioni di cattive abitudine alimentari, utilizzo di parolacce, mancanza di rispetto tra i membri della famiglia, ecc, ecc, ecc. poi, anche gradualmente,  cadranno anche la qualità dei rapporti interpersonali tra i membri della famiglia ed inizieranno a crearsi cattivi rapporti con la società in generale. Forse alcuni, perfino un giorno, entreranno in carcere…” (Fonti da internet: Wikipedia e Unitre – Sorrento)

Francesco Gentile Questo articolo può essere commentato sulla pagina Facebook di QuiArese 

Foto 1

Foto 2

Foto 3

5 pensieri su “Educazione e finestre rotte. Più o Meno…

  1. Sono assolutamente d’accordo con la teoria esposta. Se passeggiamo su una strada pulitissima ci sentiamo in colpa a gettare una carta, sarebbe l’unica per terra e noi saremmo quelli che hanno violato per primi un divieto, spregevoli. Se invece è già tutto sporco, nessuno avrà la benchè minima paura di contribuire con la sua cicca di sigaretta o pezzetto di carta, tanto….è già sporco! Ma se non si sporca non si deve nemmeno pulire tanto, solo le cose naturali come le foglie, le fraschette spostate dal vento, i fili d’erba secchi. Ho poca speranza che le persone siano così civili da non buttare nulla in giro, non causare sporco, la percentuale degli sporcatori è purtroppo a due cifre.

  2. da Facebook di QuiArese, Gianfranco Vizzotto: Dove oggi c’è Piazza 11 settembre, non molto tempo fa, c’era un campo; li, una mattina e come di consueto, accompagnai il mio cane per la passeggiata.
    Notai che sul campo, più o meno davanti al bar Apollo, era stato depositato un materasso matrimoniale. Stesso luogo e stessa ora, il giorno dopo, sullo stesso materasso qualcuno aveva depositato un vecchio paio di sci.

  3. da Facebook, MI PIACE: Pietro Balzano, Alessandro Gobbi, Marco Veroni, Albertina Ferrario, Gianfranco Vizzotto, Antonio Sanna, Ginevra Bon

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