Nei giorni scorsi si è aperto un dibattito tra me e alcuni amici su EXPO. Tutto è nato da un post individuato da un caro amico, su un sito, IL DENARO, che evidenziava la ribellione di Aziende del Sud contro la decisione di dare appalti solo ad Aziende appartenenti ad un territorio intorno al sito di Rho-Pero poste nel raggio di 350 km e non oltre. Ciò ha fatto supporre, secondo le interpretazioni, un’esclusione in malafede, per evitare infiltrazioni malavitose, offendendo le imprese di altre Regioni. E si pensava di fare ricorso alla Commissione di Bruxelles … Ho risposto più volte che non credevo che ciò fosse vero, ne avrei sofferto da “Milanapoletano” che vive al Nord da tanti anni e sa come il contributo e gli scambi lavorativi Nord-Sud e viceversa siano frequenti e proficui. Volevo verificare, essere sicuro prima di dare frettolosi giudizi. E ho corso il rischio di essere chiamato “razzista”, “ottuso” …. La foto qui sotto ricavata dal link inviatomi dal mio amico come “prova”, evidenzia che il post è del 15 marzo 2012.
La discussione è stata molto accesa, rasentando la rottura: il mio amico si ostinava a chiedermi se ero d’accordo o no con questa decisione delle Autorità lombarde e di EXPO, mentre io rispondevo che non potevo crederci ed, effettivamente, non rispondevo … Ho fatto, un po’ giornalisticamente (un pallino …) delle ricerche e, non potendo accedere personalmente ad incontri ufficiali (non sono un … giornalista ….), mi sono dovuto “arrangiare” navigando su internet e il risultato è stato soddisfacente: ad oggi, 15 febbraio 2014, sembra che non sia vero quanto supposto nel lontano 2012 e le Imprese impegnate in EXPO 2015, che sono riuscito ad individuare, hanno base molto oltre i 350 km e in varie parti d’Italia e del mondo, vedi foto qui di seguito e l’elenco che sono riuscito a comporre. Spero che la querelle, molto stimolante e che mi ha fatto conoscere tante notizie nuove sul grande evento che coinvolgerà Milano e l’Italia, sia sopita, con grande grazie agli amici che attraverso il blog tengono Più o Meno “attivo” il “Pensionato da salvare”.
Da fonte EXPO 2015: la torta a sinistra evidenzia che in Lombardia sono il 70% le imprese coinvolte, ma la cosa non mi scandalizza: tra quelle ci possono essere piccole aziende per piccoli appalti (ad esempio: catering, pulizia, security …) mentre nella restante parte potrebbero esserci Aziende con grossi appalti. Il diagramma lineare a destra mostra che gli affidamenti sono ad oggi per il 67,5% nelle Altre Regioni e per il 32% in Lombardia. Non sono esperto, ma ritengo che i fatti siano diversi dalle ipotesi iniziali. Interventi? Ripensamenti? Ricorsi? Non lo so. Ci saranno mille altri aspetti da monitorare, mille altri timori: nel nostro Paese le sorprese sono sempre dietro l’angolo … Ci vorrebbero ben altri esperti in tante professioni per capire cavilli burocratici, variazioni più o meno lecite e così via e non un semplice “blogger”. Ma, oggi, i fatti sono questi …
C.M.S. SRL Nocera Inferiore SA
TORELLI DOTTORI SPA Ancona
Socostramo Srl Roma
Telecom Italia Roma
Pomilio Blumm S.r.l. Pescara
Jumbo Grandi Eventi S.p.A. Roma
D2B Sr Latina
Carlson Wagonlit Italia S.r.l. Roma
ORUE Y LEDO ARQUITECTOS SLP Cadice SPAGNA
TM News SpA Roma
FIAT PARTECIPAZIONI SPA Torino
Agenzia ANSA Roma
BAIN & COMPANY ITALY I.N.C. Boston MA USA
Mekane Roma
Cirque du Soleil Montreal CANADA
Starcom Italia Srl Roma
Società Bodin e Associèes Parigi
(Ricerca campioni rilevati da siti Expo 2015 e altri a solo fine informativo)
PS: Ed in ogni caso, se è vero che l’articolo del Sole 24 ore è del 2012 (confesso di non essermene accorto) : http://www.itaca.org/documenti/rassegna_stampa/discriminate%20le%20imprese.pdf resta il fatto che la politica lombarda ci ha provato !
Complimenti per la tua ricerca. Resta, come indicato da Alfredo, quell’articolo del Sole24 ore che desta perplessità. Mai pensato agli epiteti da te citati.
Si tende a prendere per oro colato quello che viene scritto sui giornali. Spesso le notizie hanno una percentuale di verità molto bassa. Purtroppo il lettore non è in grado di stabilirlo, a meno che non conosca direttamente il caso in questione. Più spesso si tratta di errate interpretazioni, di generalizzazioni o di informazioni messe in modo da dare una maggiore e più emozionante storia da raccontare. Credo che nel caso specifico l’informazione era quasi incredibile. Tutti noi sappiamo che di questi tempi è possibile che anche l’incredibile sia vero, ma sarebbe stata “troppo sporca”. Ritengo che questa ricerca di Frank ci possa tranquillizzare almeno sulle ditte appaltatrici dei lavori, originarie da ogni parte d’Italia e anche da altre nazioni, addirittura di altri continenti. Rimane il sospetto non fugato, contenuto nell’articolo del sole 24 ore inviato da Carlo (se non erro), che permetterebbe a qualsiasi ditta di partecipare purchè i matiriali siano reperiti all’interno dei 350 Km. La mia impressione è che si tratti di una notizia inesatta, non avrebbe senso, per logica, appaltare lavori ad una ditta Canadese o Spagnola e costringerla ad approvigionarsi entro un’area così ristretta,