Ma sarà che ho cambiato “veramente” le abitudini alimentari? Passata la tempesta dei pranzi di Natale e Capodanno, mi ritrovo lo stesso peso del 23 dicembre …
Ho mangiato di tutto un po’, senza esagerare, ingannando la voracità consumando più verdure. Nei giorni tra le feste, ho continuato con la dieta che stiamo seguendo, senza essere tentato da rimanenze dolciarie o gustose cibarie riscaldate e bruciaticchie, di cui andavo matto … I due cenoni li ho passati a ristorante: un primo e un secondo e via, senza fronzoli aggiuntivi. Ho mangiato lentamente: una volta ero sempre il primo a finire un piatto, ora sono quasi sempre l’ultimo. Ho gustato meglio tutto ciò che mi è stato proposto e ho capito che il piacere va provato lentamente, a gocce e senza tempeste caloriche. Nei due giorni festivi ho saltato puntualmente le cene. Ho dormito la notte più del solito e … non ho avuto bisogno di Diger Selz! Educazione alimentare o senilità precoce ???
Credo che con l’età che avanza si acquisisca più responsabilità nell’assunzione di alimenti, come quantità ma soprattutto come qualità. Ci si “raffina” nel gusto del buono e si perde il vizio del gusto del tanto. Tutte cose che aiutano a mantenere un funzionamento ottimale di tutto il sistema digestivo, quando questo comincia a diventare un po’ attempato. La stessa attenzione che dedichiamo alla nostra vecchia auto, che funziona ancora bene ma che riteniamo non salutare farle subire stress di brusche partenze, guide a spruzzo, accelerando e frenando troppo spesso. All’auto dedichiamo più attenzione nell’anticipare i cambi d’olio, per tenerla lubrificata a dovere, la guidiamo dolcemente, la consideriamo come una vecchia signora che quando è ben pulita e lustra fa ancora la sua splendida figura, la fida amica che ci porta in giro ma a cui dobbiamo riservare delle attenzioni, perché continui ad essere affidabile. Stessa cosa vale per noi, per i nostri organi e per tutta la nostra struttura fisica, occorre più attenzione, più cura, le crisi che potrebbero generarsi sono più lente a guarire di quando eravamo giovani. In compenso il software è più ricco, molte più informazioni hanno implementato matrici ricche di dati e sensazioni che ci permettono di risolvere problemi complessi con il minimo sforzo, grazie a sfilze di dati accumulati nelle innumerevoli esperienze vissute e delle quali è rimasta memoria. Quindi mi associo al commento di Frank, il quale, serenamente, si è dato un ordine nell’assunzione di cibo, riuscendo in questo modo a evitare le anomalie digestive proprie dei periodi di grandi mangiate, ancora vive nella nostra memoria ma relative ad anni passati.
Forse entrambi…????