Festa della Repubblica divisa

Per la festa della Repubblica abbiamo ricevuto in regalo la manovra finanziaria. Veniamo a sapere che i disoccupati sono al 9% e i giovani lo sono al 30%: sono record dal 2001. L’Italia che vediamo oggi è un Paese diviso tra Nord e Centrosud: da una parte la Lega inneggia alla Repubblica Padana, sotto l’Emilia si crede ancora nel Tricolore. La Sanità al Nord ha meno debiti, i servizi funzionano meglio e per salvare il Sud ci dice il Premier che verrà fatto sicuramente il Ponte di Messina. Il come, quando e con quali soldi non lo sappiamo. Siamo felici, oggi? La Repubblica Italiana ci rende orgogliosi quando sentiamo l’Inno e quando la Bandiera sventola sulla nostra solidarietà, sulla creatività, sulla volontà di competere. Eppure ci sentiamo bloccati da una classe politica che continua a litigare, a non confrontarsi e trarre spunti di miglioramento dagli errori e dalle critiche. Un brutto esempio ci è arrivato dalla telefonata del Premier a Ballarò: un sondaggio può essere o meno preciso, essendo basato su statistiche e campioni, ma lo scoop comunicazionale di Berlusconi si è rivelato un boomerang. Stiamo aspettando da tempo un intervento pubblico in cui ci venga spiegato se c’è crisi e perché dobbiamo fare sacrifici, ed invece assistiamo ad apparizioni improvvise in varie trasmissioni senza che ci sia possibilità di ribattere democraticamente, serenamente così come dovrebbe essere interloquendo con un esponente del Partito dell’Amore.

Pubblicata il 3.6 da Europa

3 pensieri su “Festa della Repubblica divisa

  1. da Gigino: A PROPOSITO DI BALLARO’ HAI NOTATO CHE TREMONTI NON HA VOLUTO DIRE QUANTO GUADAGNAVA ?
    CREDETE CHE CIO’ DERIVA DAL ….DICIAMO COSI’…..dal disagio di dire il proprio reddito o dal fatto CHE CONSIDERATE LE SOMME CHE INCASSA NON RIESCE A QUANTIFICARLE ?
    OPPURE AVEVA VERGOGNA DI DIRE CHE SU DETTE SOMME LA FINANZIARIA NULLA HA PREVISTO ?

  2. nel pieno della crisi, invece di spiegare agli italiani come mai è fallito il suo ottimismo il berlusca si preoccupa di contestare i sondaggi di un istituto che tra l’altro ha quasi sempre sbagliato gli exit polli. Il suo vero problema è sempre quello di apparire e non di essere. La sua reazione dà ragione ad una mia impressione: il nano di arcore avrebbe preferito piuttosto di vedere fallire l’italia senza fare la finanziaria piuttosto che ammettere di aver sbagliato. Questo è l’uomo che ci governa e fa tristezza anche che tremonti è più meschino del suo capo poichè messo alle strette si attacca allo stipendio dei conduttori. Ma nonostante queste figuracce questi balordi hanno ancora consenso e non vedo come lo possano perdere.

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