Caro Alfredo, hai toccato con senso acuto il problema. Chissà cosa pensano gli altri 1170 lettori del mio post: non posso credere che non siamo altrettanto attenti.
Guardando la rabbia che rende quei ragazzi come selvaggi non posso fare a meno di compiangere i genitori, che hanno fallito la loro missione, consegnare al mondo degli uomini consapevoli, onesti, equilibrati. Dove avranno sbagliato? Forse nel concedere molto? Oppure nel lasciarli soli nel momento dell’adolescenza, in balia dei leader negativi che hanno avuto modo di incontrare tra i banchi di scuola o tra le amicizie di quartiere. Certo è che non possiamo considerare bambini quegli individui che danno fuoco a un poveraccio, già bersagliato dal destino crudele, farlo morire per dissipare la noia che li assale e che solo le emozioni forti possono farli sentire vivi. Forse vivi, ma certo non umani, non certo animali, offenderemmo anche cani e gatti che, immagino, si dissociano da ciò, pur non potendolo dichiarare perché non dotati di parola. Una specie di malati, nella mente, nel comportamento, nella mancanza di freni e di rispetto verso il prossimo. Tristezza nel pensare che ragazzi così giovani possano compiere azioni così vili, che necessitano l’intervento di forze speciali, militari, come quando si doveva stanare Igor il russo.
Caro Alfredo, hai toccato con senso acuto il problema. Chissà cosa pensano gli altri 1170 lettori del mio post: non posso credere che non siamo altrettanto attenti.
Guardando la rabbia che rende quei ragazzi come selvaggi non posso fare a meno di compiangere i genitori, che hanno fallito la loro missione, consegnare al mondo degli uomini consapevoli, onesti, equilibrati. Dove avranno sbagliato? Forse nel concedere molto? Oppure nel lasciarli soli nel momento dell’adolescenza, in balia dei leader negativi che hanno avuto modo di incontrare tra i banchi di scuola o tra le amicizie di quartiere. Certo è che non possiamo considerare bambini quegli individui che danno fuoco a un poveraccio, già bersagliato dal destino crudele, farlo morire per dissipare la noia che li assale e che solo le emozioni forti possono farli sentire vivi. Forse vivi, ma certo non umani, non certo animali, offenderemmo anche cani e gatti che, immagino, si dissociano da ciò, pur non potendolo dichiarare perché non dotati di parola. Una specie di malati, nella mente, nel comportamento, nella mancanza di freni e di rispetto verso il prossimo. Tristezza nel pensare che ragazzi così giovani possano compiere azioni così vili, che necessitano l’intervento di forze speciali, militari, come quando si doveva stanare Igor il russo.
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