Ho seguito su Facebook una serie di commenti tra giovani sulla situazione attuale e ho notato molta demotivazione. In particolare, qualcuno ce l’ha con quelli che li hanno visti crescere, dando consigli e spronandoli a far cose senza preparare un mondo possibile. Hanno ragione. Ancora oggi, noi di una certa età, ancora non abbiamo capito che bisogna puntare sulla sostenibilità ambientale ed economica, sulla concretezza, sulla ricerca … Qualche giovane ha mandato alla nostra generazione un “Vaffa…” che, forse, ci meritiamo. Ma vorrei dire loro che bisogna reagire, darsi da fare, avere coraggio… E accettare qualche consiglio da chi ha già percorso certi labirinti della vita.
Ho vissuto gli anni ’60, ho studiato e sono emigrato dalla mia città che amo tanto. Ho trovato lavoro in una città del Nord che mi ha fatto da mamma. Mi sono impegnato per essere apprezzato, ho rispettato per avere rispetto e sono stato educato per avere affetto. Con convinzione e sopratutto coerenza. Ho avuto amici e nemici. Con i risultati ho fatto anche un po’ di carriera. Non ho potuto e non ho voluto chiedere aiuto e sono fiero di quel poco che ho, partendo veramente da zero.
E’ molto difficile mantenersi su una strada onesta e forse ci sono furbi che vivono meglio. Ma è sopratutto importante il fatto che non ho da ringraziare preti, politici e mafiosi.
Sempre attento e concreto …
Hai ancora molto da dare, molto da fare, molto da vedere. Ti sei meritato un po’ di tranquillità dopo tanti anni di corse e di impegni che sembravano vitali per i superiori e rotture per i collaboratori.
I giovani hanno si ragione, i più non hanno la possibilità di pianificare la loro vita, progettare il loro futuro, che vedono incerto, con scarse possibilità di lavoro, scarse possibilità di carriera e scarse possibilità di avere, un domani, di che vivere, una volta usciti dal mondo del lavoro. La colpa è anche nostra, in quanto parte della generazione che ha stravolto alcuni pilastri su cui si reggeva lo stato (..fondata sul lavoro….diritti inalienabili…pari dignità..). Tutto dipende dalla redditività, se è alta si fa, altrimenti chi s’è visto s’è visto, si preferisce chiudere, licenziare, spostare all’estero, addirittura fallire. Non siamo stati capaci di fare tante cose per l’ambiente, abbiamo sperperato per opere incompiute, abbiamo controllato poco gli evasori, i truffatori, che sono prolificati. Ma rimane la speranza che tutto ciò sia recepito nella sua giusta importanza e che finalmente si ritorni ad usare il buon senso.