Il Milanapoletano 14: Gratitudine.

I Napoletani emigrarono dal Regno delle due Sicilie verso il NORD. Fecero crescere l’industria e portando forza lavoro e fantasia, insegnarono ai nativi della Padania come incrementare l’economia. Oggi i Napoletani vengono affogati nei rifiuti e i Padani la fanno da padrone. Ne risulta forse che i nativi padani mandano giù rifiuti tossici per gratitudine?

- 27 novembre 2010 -

6 pensieri su “Il Milanapoletano 14: Gratitudine.

  1. Alfredo, a volte raggiungi pensieri sublimi per la loro corrispondenza alla realtà … Grazie per le riflessioni!

  2. Sono pienamente in linea con tutti voi, dopotutto sono anch’io di sangue siciliano ed ho sposato una fiera calabrese. Vorrei vedere però un po’ piu’di entusiasmo nelle realtà locali del sud, un po’ più di cura per le cose comuni, un po’ meno rassegnazione. Il sud non deve diventare un secondo nord, ha delle risorse immense di cultura, natura, spazi adatti per il turismo, per l’agricoltura, per attrarre gente da tutto il mondo, per visitare luoghi così belli da lasciare senza fiato, per far conoscere cibi incredibilmente gustosi e nello stesso tempo semplici, spiagge ancora non infestate dagli stabilimenti balneari, dove si cammina per ore sul bagnasciuga sentendo solo il rumore rilassante del mare, il richiamo degli uccelli, il fresco del vento sulla pelle, il calore del sole.
    Come le persone hanno inclinazioni tecniche o artistico-letterarie, così i territori dovrebbero rispondere a diverse esigenze dell’uomo, sempre fornendo di che vivere e nel rispetto della natura. Non è pensabile una struttura turistica a Rho e una ditta di frigoriferi a Taormina, come non darebbe il massimo un poeta costretto a fare il tecnico e un tecnico costretto a insegnare lettere.
    Per quanto riguarda i rifiuti è solo questione di tempo, ricordo quando anche al nord c’era soltanto la pattumiera, senza differenziazioni. Abituarsi è stato relativamente facile ed ora la cultura del differenziare è radicata in tutti. Questo non lo riscontro al sud, nel periodo in cui vado in vacanza in Calabria, ovviamente esistono zone dove sono molto avanti, ma sono ancora poche.
    Sono affascinato dalla fantascienza, ma realmente mi piacerebbe che alla domanda: di dove sei? un giorno la risposta sarà: della Terra.

  3. Grazie Carlo per le puntualizzazioni che può acer provocato la mia vignetta… Sono contento dei contributi che tu e l’amico Alfredo date alle mie riflessioni satiriche. Hai ragione: fa male, specie a noi napoletani essere visti come gente ineducata o di malaffare per colpa principale di chi non ha mai saputo gestire la difficile realtà della bellissima città, invece di valorizzare e trasformare anche in oro e posti di lavoro le sue meraviglie.

  4. Premesso che la classe politica napoletana ha molte colpe, la questione è notevolmente più complessa ed articolata rispetto alla semplice idea che ciascuno smaltisce in casa propria quello che produce… a partire dalla domanda su come mai l’attuale governo non ha rimosso il sindaco di Napoli in forza dello stesso decreto per il quale ha rimosso quello di un piccolo centro come Maddaloni ( n.d.r. per non aver attuato la differenziata). C’è da chiedersi quali interessi non hanno permesso tale rimozione.
    Ho vissuto, lavorato e pagato le tasse per 22 anni a Milano ed ho usufruito di quegli stessi servizi che, tonato al sud, ho in misura minore. Continuo a pagare le tasse, a fare la differenziata ed a comportarmi da persona civile, come tanti qui.
    Non era certo merito mio quello di avere buoni servizi quando vivevo al nord e non è certo per demerito mio il non averli più ora che abito, lavoro e pago le tasse al sud.
    Sarebbe ora di smetterla col pensare che le persone civili sono tutte da un lato e gli incivili dall’altro ed avere più tolleranza nei confornti degli altri.
    Per maggior chiarezza sull’argomento rifiuti, cito un articolo
    di LINO PATRUNO
    ” È vero, Nord e Sud sono diventati ciò che prima erano destra e sinistra. La versione aggiornata. Così questa fetida questione dell’immondizia di Napoli. Si chiede che possa essere smaltita da altre regioni, e sùbito la Lega reagisce: al Nord mai.

    A occhio e croce si può capirli, anzi anche alcune regioni del Sud hanno risposto così, loro l’hanno creata e loro se la tengano. Poi però ci sono una decina di inchieste giudiziarie a dimostrare come le discariche campane siano stracolme di rifiuti soprattutto del Nord. E rifiuti speciali, ipocrisia per dire veleni micidiali tipo amianto, diossina, cianuro. Fatti arrivare dalla camorra a un prezzo otto volte più basso. Almeno 40 tir a settimana, dice niente il film ? E la gente lo sa, le barricate a Terzigno non sono la solita cialtronata della solita plebe meridionale anarchica e cenciosa.

    A guadagnarci non è solo la criminalità. Ci guadagna anche la politica dagli opachi rapporti con la criminalità. E del resto, la storia si ripete. Ai tempi della Cassa per il Mezzogiorno, invece di far crescere al Sud le piccole imprese, quelle legate alle produzioni del territorio, ci mandarono i grandi impianti inquinanti (siderurgia, chimica, raffinazione). Che non solo distrussero una terra e l’anima di un popolo. Ma non lasciarono una lira di reddito, perché i loro semilavorati tornavano al Nord per alimentare quell’industria (come l’acciaio per le auto). Lasciarono invece un cimitero di illusioni quando la crisi petrolifera li schiantò. E danni che chissà se i secoli cancelleranno, al di là delle travagliate bonifiche. Come sanno a Manfredonia e Brindisi.

    Non avviene solo in Italia. Avviene normalmente fra i ricchi e i poveri, le terre derelitte ridotte a discarica di tutto. E poi, questo è un mondo senza più confini, di industrie senza patria, di capitali senza nomi, di luoghi senza memoria. In cui Internet trapassa beffardamente tutti. In cui non ci sono Sud e Nord isolati fra loro. E in cui nessun Nord e nessun Sud possono innalzare barriere come ci si illude di fare fra Paesi virtuosi e Paesi canaglia. Non c’è Sud che non sia stato creato anche da un Nord. E non c’è Nord che non sia implicato in un Sud.

    Così la questione della mafia. Roberto Saviano afferma che la Lega con la camorra, e apriti cielo. Di sicuro eccede col verbo, chissà se per caso. Ma era stato Leonardo Sciascia a dire che la linea della palma salirà sempre, nel senso che prima o poi la palma avrebbe attecchito anche in climi imprevisti: diciamo la . Quel tempo è arrivato, per la verità da decenni, perché mica la camorra i suoi soldi li va a investire dove non rendono. E gli affari si fanno dove c’è più ricchezza. Non c’è stata molta attenzione, o prevenzione, nel vedere cosa succedeva in almeno vent’anni, quelli del governo locale della Lega. Chi otteneva gli appalti? Chi vinceva le gare? E chi erano questi fortunati che in tempi di magra avevano tanto contante e tanto ardire di investire? Con quali banche ad occuparsene?

    Questo non vuol dire affatto complicità. Vuol dire che se le mafie sono state fatte crescere al Sud lasciato nelle loro mani, si ingrossano anche perché ci sono Nord con occhi semichiusi. O semiaperti. E che le mafie si combatterebbero meglio al Sud se i loro capitali insanguinati non si rifugiassero al Nord. Dove non è solo una bestemmia dire che alimentano l’economia, nel senso che contribuiscono ad arricchirla. Depredano a Sud e seminano a Nord. Quando invece è risaputo che si soffocano soltanto paralizzandone i patrimoni.

    Ora non dovrebbero ripetere al Nord l’errore fatto al Sud, sottovalutarne la presenza con la spocchia dell’economia sana invulnerabile alla mela marcia. O dicendo altezzosamente che non è roba loro ma cosa nostra. E’ roba nazionale. E non perché qualche boss di serie B sia stato mandato lassù in soggiorno obbligato (sarebbe peggio, perché lo sapevano). Ma perché sono roba nazionale molte più cose che il signor Bossi non ritenga. Affidandosi al federalismo per apporre una sbarra di egoismo fra le regioni.

    E’ nazionale la rete infinita che, nonostante tutto, lega questo Paese. Dai milioni di meridionali al Nord alle migliaia di aziende settentrionali al Sud (compresa quella che lavora alla interminabile autostrada Salerno-Reggio Calabria, se proprio insistono a parlare). Dai soldi delle tasse dei settentrionali che scenderebbero al Sud alla spesa dello Stato molto più alta al Nord che al Sud, restituzione con gli interessi (dati del ministero dello Sviluppo). Ultime opere finanziate: centinaia di milioni su, qualche decina di milioni giù. E poi i voti raccolti al Sud per consentire al Nord della Lega di stare al governo.

    Conclusione: l’Italia è unita non solo quando fa comodo. Anche se i lavori in corso per separare i cosiddetti buoni dai cosiddetti cattivi procedono alacremente”

  5. Il nostro ormai familiare personaggio confronta le intenzioni dei due sindaci donna di Milano e Napoli, intenzioni che rappresentano i diversi punti di vista di un problema nazionale che deve essere risolto ma che diventa anche importante oggetto di discussione e di lamentela. Ti aiuto a risolvere il problema….il mio problema me lo deve risolvere il governo…chiediamo solidarietà….la puzza….la differenziata ridurrebbe la quantità di rifiuti da trattare….cosa fa l’esercito di netturbini di Napoli?…la camorra non vuole che le cose si sistemino….
    Ad un certo punto conviene sedersi, mettersi comodi e sognare la Carfagna che interviene con le sue armi migliori e convince tutti ad aiutare chi poi aiuterà tutti (????)

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