Ho tant’ anni di te …

Auguri, Sorellona mia. Scrivo su questo blog pur sapendo che non sai usare il computer, né qualcuno ti ha fatto provare. Ma al di là della telefonata di oggi, ho bisogno di continuare a festeggiare i tuoi 80 anni: che traguardo importante! Sono qui da 38 anni, ma oggi mi sento veramente molto lontano per poterti abbracciare … Da quando vivo qui, non c’è stata una settimana senza sentirti, senza scambiare confidenze e speranze sulla mia crescente famiglia e la tua … Ma il mio pensiero è a te, alla tua umiltà nel vivere, nell’accettare giorno dopo giorno l’andare delle cose e i tanti eventi della vita tra gioie e dolori, delusioni e speranze … Io vivo ancora la nostra intesa di ragazzini, i miei dispetti e la tua pazienza di sorella maggiore, ma tanto tanto viva, romantica, simpatica, colta … Quanto ti ho fatto arrabbiare in quel periodo che non volevo studiare geografia! Quanto sono stato complice di momenti spensierati oppure causa di gelosie tra te e il tuo “ragazzo” … perché non sapevo dire  piccole bugie su marachelle giovanili che, però, a lui sembravano tragedie! Ma a dire bugie neanche tu eri capace e ancora oggi, quando ne scopriamo qualcuna che ci viene “venduta” da altri, ci arrabbiamo di brutto. Ricordo perfettamente le canzoni che ascoltavi alla radio e spesso le vado a cercare … rivivendo quell’adolescenza che abbiamo avuto la fortuna di vivere in una famiglia modesta ma ricca di quei valori che oggi, forse, stiamo vedendo sempre più negati da una società egocentrica e incontentabile … Ti voglio bene. AUGURI !!!!

1955 circa Angela Sorrentino

11 pensieri su “Ho tant’ anni di te …

  1. da Michele via mail: Colgo l’occasione per complimentarmi con Lulù per le bellissime riflessioni. Nel commento di tua figlia c’è anche tanta dedica ai suoi genitori ed in particolare al suo amato papà e penso che ciò ti abbia fatto molto piacere. Brava, brava Luana!

  2. Caro Alfredo,

    noto con piacere che conosci bene mio Padre almeno tanto quanto me: la mia era infatti una velata e consapevole provocazione, da te abilmente smascherata peraltro, al fine unico di incuriosire lo scettico genitore su un argomento al quale io mi sono accostata già anni fa.

    Ho cercato di utilizzare la sua stessa modalità ‘sottile’, per rimanere in tema, punzecchiandolo in maniera indiretta (mica troppo, il blog è il suo, legge tutto!), conoscendo perfettamente che il suo non detto o il suo detto in modo sarcastico esprime esattamente quei timori paternali di cui parli tu.
    Non si dice d’altronde “tale padre, tale figlio”?

    Per chiudere, concordo sul fatto che quella famosa energia vitale vada trasversalmente a ogni religione, appartiene infatti a ogni anima credente o non credente, cristiano, musulmano, buddista, induista o ateo che sia…
    Ecco perchè magari anche grazie a questo pensiero (stavolta verbalizzato e condiviso!) Papà potrà capire che praticare meditazione non significa che diventerò suora e mi chiuderò in un monastero! 😉

    Con simpatia,

    Luana

  3. Credo fermamente che oltre all’immanente, al fisico, alla vita in quanto tale esista, almeno per noi umani senzienti ma probabilmente anche per gli animali, impropriamente ritenuti inferiori, un trascendente, un’anima o energia vitale, come viene definita da chi crede e da chi un po’ meno. La nostra percezione di quello che ci circonda, la nostra consapevolezza, la profondità dei ragionamenti e la voglia di appartenere non solo alla terra ma all’infinito, non può cessare di colpo con la morte. E poi, da dove viene? Perché non si ricorda nulla di precedente a noi? Non può essere tutto casuale, partito da cellule primordiali e sviluppato fino alla notevole perfezione del corpo umano, atto a riprodursi e adattarsi all’ambiente, col trascorrere dei millenni, a pensare in singolo e in collettivo, a creare popoli, scoperte scientifiche, tecnologia, partendo dalle caverne, senza nulla avere in dote se non il cervello e la capacitò di usarlo. E quanto è potente l’anima o energia vitale? Non lo sappiamo ancora! Certo è che qualcuno ne percepisce già qualche segno, è probabile che l’approccio scientifico non sia sufficiente, come volere disegnare un’emozione o misurare l’entusiasmo di un abbraccio, non mi sembra che possa riuscirci un approccio scientifico. Una cosa però la posso dire, papà Frank ha molto sviluppata questo tipo di sensibilità, che utilizza a larghe mani anche negli articoli che scrive, facendo percepire ai lettori anche le sottili emozioni provate. Forse, in alcuni ragionamenti che fa con i figli prevale il timore che possano affrontare ostacoli e difficoltà che possano anche solo lievemente farli soffrire, pensiero che fa male al cuore di un papà che magari, inconsapevolmente, si rifugia nel non capire piuttosto che nel condividere.

  4. come assomiglia a Luana in questa bella foto!
    Si vede lo stampo di famiglia!
    Ciao Anna

  5. PS: aggiungo che non tra 300/400 anni, ma già ora la medicina tradizionale ha ammesso che l’uomo non è costitituito esclusivamente da un corpo materiale, bensì anche da uno energetico. La famosa “aura” di cui siamo circondati, che può essere purificata con varie tecniche, o ad esempio quello strano formicolio alla base della nuca di cui parlavi prima, inizia a essere finalmente accettati dalla scienza come qualcosa che effettivamente esiste, e ciò dimostra in effetti come corpo, mente e spirito siano un tutt’uno.
    Praticando yoga si acquisisce una certa sensibilità al percepire tutto ciò, rispondo così perchè sono particolamente dedita al tema!

    Chissà, forse un giorno riuscirò anch’io a convincere Papà che ho tant’anni di lui, dentro me, senza averglielo detto troppe volte, ma sapendo che il mio pensiero sottile l’avrà alla fine percepito… 😉

  6. Alfredo,

    concordo pienamente: “la potenza del pensiero domina la materia”, sosteneva Sri Swami Sivananda.

    Il pensiero è potente, moltissimo. Arriva sempre all’altro, con tutte le sue sottili vibrazioni, e nel modo in cui lo si vuole dirigere, dal profondo del proprio cuore.
    Il Buddha diceva che “noi siamo quello che pensiamo”.
    Gandhi portà l’India all’indipendenza dalla Gran Bretagna “soltanto” conducendo le menti delle masse a non agire con l’irruenza della fisicità, ma adoperando la quiete della mente, delle parole pacate, la non-violenza del pensiero collettivo.

    Pratico da 8 anni yoga e meditazione, e forse solo oggi, grazie alle tue parole, mio Padre ha iniziato a percepire come il pensiero non verbalizzato possa legare intesamente, inesorabilmente, immancabilmente due anime lontane, e sia capace di tenerle insieme come un filo luminoso, sottile, impalpabile, impercettibile.

    Grazie per averlo condiviso.

    Luana

  7. Questa dedica alla sorella maggiore è davvero straordinaria! Pensieri profondi frutto di nobili sentimenti e di un’educazione ricevuta in una famiglia di sani principi. Superlativo Alfredo!

  8. Sono convinto che anche il solo pensiero, in un modo o nell’altro, attraverso canali che ancora non abbiamo scoperto, utilizzando capacità e poteri di cui ancora non ne comprendiamo l’esistenza, va a raggiungere l’oggetto del nostro fantasticare. Detto così sembra quasi incomprensibile, quasi alieno, eppure ci deve essere un canale che ci collega con le persone a noi care, una specie di telepatia, che ci fa raggiungere in sogno o addirittura da svegli quel sottile, esile collegamento mentale vissuto in pieno da uno dei due e appena percepito dall’altro. Alcune volte ci ritroviamo a visualizzare una persona a noi cara, della quale abbiamo un buon ricordo e che non vediamo da parecchio tempo… un leggero formicolio alla base del rachide cervicale, un senso di leggerissimo e piacevole benessere ….ecco, forse una vecchia conoscenza sta pensando a noi. Questo tipo di collegamento virtuale sarà probabilmente compreso e studiato tra trecento o quattrocento anni….così almeno era scritto su un libro di fantascienza che ho letto alcuni mesi fa! Bello però pensare che possa essere vero!

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