È proprio vero che l’Italia è il Paese dove le leggi non devono essere rispettate per vivere bene. È una convinzione di molti ed il comportamento di chi ci governa a tutti i livelli non fa altro che aumentare i proseliti. Un esempio? Il recente episodio delle catene imposte dalla Provincia di Milano e che adesso molti rifiutano e forse finirà tutto in una bolla di sapone. Bene, tutto è bene quando finisce bene. Ma non è così. Chi, ligio al dovere, ha fatto la corsa a comprare catene o gomme da neve prima della fatidica data del 15 novembre, rimane fregato, oltre che essere stato preso in giro da amici più furbi. E’ vero: bisogna guardare alla sicurezza, ma questa non deve essere un obbligo. Se poi lo è e un cittadino si adegua, a questo punto non può rimetterci parte dello stipendio. Allora cosa dovrebbero fare tutti i compratori di catene di questi ultimi giorni? Legarsi con le catene al portone della Provincia? Riunirsi in associazione e chiedere il rimborso previo visione scontrino? Rivolgersi, pagando, ad Associazioni di Consumatori che aspettano queste confusioni regolamentari, per una causa collettiva? Siamo all’assurdo. Forse non mi sono ancora ripreso dallo shock della recente prebenda, ma vedo politici impazziti nel fare e disfare. E io pago, diceva il comico, ma veritiero Totò.
Un po’ di napoletanismo non guasta in questi casi.
Trovo infatti eccellente il mix di riflessione pacata, riflessione comparativa, riflessione temporeggiante seduto su panchina e ben appoggiato con le braccia del milanapoletano: pensiero milanese integrato da un comportamento prudentemente napoletano. Da prendere ad esempio!
da Carlo: Sei proprio pazzo … oppure sei diventato del tutto milanese.