Il gioco delle Tre Carte…. Più o Meno

Pubblicato su QuiArese il 2 ott 2015:

02 ottobre 2015 – Una rivista locale come QuiArese, oltre che informare su cronaca, politica, sport, eventi, comunicazioni da e per il Comune, dà anche voce ai lettori attraverso le proprie pagine digitali o su Facebook sui problemi grandi o piccoli. Allo stesso modo, un giornale locale non può essere disattento a ciò che viene postato sui Social network dedicati alla città e ad Arese ne sono nati e hanno anche un buon seguito. Ovviamente, essendo espressioni di liberi pensieri e di democrazia, ognuno scrive, inserisce foto o filmati riguardanti la vita cittadina o le sue bellezze o brutture e, come sempre, c’è chi è d’accordo e chi no, chi prende sul serio gli aspetti di un problema e chi invece ci scherza. Poi ci sono le tendenze politiche a favore o a sfavore di questo o di quello. E anche i caratteri delle persone, essendo diversi, comportano commenti a volte opposti. C’è chi apre gli occhi invocando diritti del Cittadino, qualità e sostenibilità delle persone, degli animali, delle cose e dell’ambiente e chi, invece, si accontenta di tutto, preferisce vivere tranquillo, giustificando ogni cosa, nella filosofia del “tutto scorre”. Anche QuiArese ospita tante voci e questa volta si tenta di spiegare un gioco, quello delle “Tre Carte”.

Prima carta

Cosa occorre: una Casa dell’Acqua, con due terminali di lettura, poi una Carta Regionale Sanitaria con le funzioni di codice fiscale, fruizione di servizi e assistenza medica oltre che di prelievo di acqua frizzante. Inoltre, servono sei bottiglie da un litro e una borsa o porta bottiglie per un peso totale di oltre sei chili.

Come si svolge il gioco: recandosi alla Casa, mettendosi in fila, arrivare al terminale, ad esempio quello a destra, e scoprire che la Carta risulta illeggibile o non abilitata. Gli altri giocatori, in genere, consigliano di provare all’altro terminale, quello di sinistra, e allora ci si mette in coda e al momento giusto si inserisce la Carta nel lettore e si scopre che anche qui la Carta è non abilitata o illeggibile. Un momento di sconforto, si pensa a un bluff dei compagni di gioco e si mormora timidamente un “uffà”, ma c’è sempre qualcuno che dice di “aver pazienza”, di “riprovare” e “riprovare” perché, prima o poi, la Carta verrà letta. E così succede, dopo vari andirivieni tra destra – sinistra – destra – sinistra si riesce a “vincere” la dotazione di acqua prevista. La solita nonnina dice: “Ma perché non fa la segnalazione in Comune, invece di spazientirsi?”, il solito criticone dice: “Ma i vecchi non hanno niente da fare, se non guardare i lavori stradali. E poi, le fa bene questa ginnastica avanti e indietro…”. Fatta la segnalazione in Comune, la risposta è di rivolgersi a Gesem che non risponde.
Svantaggi del gioco: a) credere, come è successo a noi e altri conoscenti, che la Carta fosse usurata e richiedere l’emissione di una nuova, che i lettori continuano a non riconoscere se non dopo vari tentativi; b) ritornare al supermercato causa stress, e comprare di nuovo quelle bottiglie di plastica; c) sperare che altri e non i soliti “rompiscatole” facciano le segnalazioni al Comune, a Gesem, ai giornali, a tutti i mezzi a disposizione, per far arrivare a chi di dovere la propria esasperazione; d) pregare che questo “dovere civico” a favore della riduzione della plastica da smaltire possa concludersi con esito positivo.
Consiglio: il giocatore della Casa dell’Acqua non deve smarrire la Carta perché non tutti hanno la pazienza di trovare in elenco telefonico l’indirizzo dell’intestatario per portarla a casa oppure di portarla in Comune o ai Vigili. Il maggiore inconveniente lo si riscontra al momento di dover usare la Carta in farmacia o all’Asl e non la si trova: la proposta di utilizzare per il prelievo di acqua, carte diverse dalla Carta Crs, come fanno in molti Comuni anche con piccolo contributo del Cittadino, non è stata mai presa in considerazione.
Seconda Carta
Cosa occorre: una Carta formato A4, una penna, una macchina fotografica o un cellulare. In questo caso i giocatori sono tantissimi e aumentano giorno dopo giorno. Sono di tutte le età, sesso, colore e religione, abili e disabili e si sentono tutti cittadini innamorati di Arese, il luogo dove sono nati o hanno scelto di vivere e quindi, come succede con una persona, animale, cosa cui si tiene veramente e che non si vuol vedere soffrire o in brutte condizioni, mettono in evidenza cose che andrebbero migliorate. Arese, rispetto a tanti Comuni dell’hinterland milanese è una città ancora “vivibile”, ha servizi, scuole, verde,  benessere. Tanti Più e non mancano i “Meno”. Ma la Carta del gioco, suddivisa in due parti: “Cosa va” e “Cosa non va”, viene giornalmente compilata da questi giocatori nella speranza di vincere un più tranquillo tran tran quotidiano, un benessere qualitativo e ambientale anche per il futuro per se stessi, figli, nipotini…
Svantaggi: a) essere presi in giro; b) non essere presi in considerazione da chi di dovere; c) illudersi che le cose possano cambiare; d) sperare a lungo che il senso civico e il rispetto delle Leggi e degli altri diventi una realtà.
Come si svolge il gioco: i giocatori rileggono gli appunti e si rivolgono domande a cui ognuno cerca di dare una risposta. Ovviamente vince chi al di là della fantasia, simpatia e qualche selfie, riesce a dare una visione più vicina alla realtà di quanto segnato.
Alcuni esempi. Foto 2: si è già pensato a come verranno arredate le rotonde della nuova viabilità? Ci saranno nuove piante o monumenti o fontane?

Foto 2B: Eventuali monumenti saranno riconoscibili o resteranno ignoti come quello nell’immagine?
Foto 3 e 4: Come mai a distanza di pochi giorni, le piste ciclopedonali nuove presentano già crepe come quelle ultraventennali? Dopo gli esperti di pali e recinzioni, cosa dicono gli esperti di strade e territorio?

Terza Carta 

Cosa occorre: Carta igienica o bustina per raccolta.

Come si svolge il gioco: i giocatori cercano di far capire ad un giocatore “marcio” che il suo cane è un “signore” mentre lui è un “incivile”.
Svantaggi: a) correre il rischio di litigare con l’incosciente; b) cercare nelle immediate vicinanze un vigile con difficile risultato; c) farsi carico di sporcare un fazzoletto per rimuovere la “sporca vincita”.
Come si svolge il gioco: ogni giocatore fa a gara con gli altri, facendo sembrare di essere superiore a questi “problemi terreni” facendo sembrare che esistono cose più importanti nella vita piuttosto che il rispetto per gli altri.

38 pensieri su “Il gioco delle Tre Carte…. Più o Meno

  1. da Facebook QuiArese, Aurelio Civalleri:
    Sig Gentile, mi permetto di rammentarle che il “Vietato disturbare i manovratori” è da sempre in vigore (soprattutto a livelli governativi) e purtroppo a disturbarli basta poco; anche la notizia di un qualche disservizio di poco rilievo disturba in quanto offusca l’immagine…

  2. Francesco Gentile Solo oggi leggo quanto scritto più sopra da Maria Dilillo in uno scambio con Stefano Madella. Come Collaboratore di QuiArese, non entro nel merito del loro democratico dibattito, ma mi tocca una precisazione relativa alla mia persona, visto che sono stato citato: ho sempre sostenuto che bisogna usare TUTTI i mezzi messi a disposizione per far sentire la propria voce. Il sito del Comune è uno di quelli. Basta rileggere tutte le mie note dal 2010 su QuiArese. Sr Massimo Fiammeni: ancora una volta devo farle notare che scrivo su questa rivista, QuiArese , per evidenziare cose che vanno bene o male per la qualità delle vita nella nostra Città,che interessano tutti e questi possono, ovvio, essere concordi o no.. Inoltre, come libero Cittadino, posso usare TUTTI i mezzi a disposizione in un Paese libero e democratico, per far sentire la mia voce. in tutti e due i casi, non credo di aver mai usato termini offensivi, volgari o simili, ma solo “evidenze” con fatti, foto a supporto e così via, come fanno tanti altri, ad esempio il sr. Vizzotto, il sr. Madella che mi sembrano molto attenti a ciò che accade intorno a noi e non solo postando foto sulla viabilità (lei vede solo quelle … ), ma anche trattando altre situazioni. Ho citato queste persone perché attive su questi temi, non le conosco personalmente, né conosco idee politiche o altro, considerando che non mi interesso di queste cose, io voto in base ai programmi e alla loro realizzazione e ho a cuore solo il benessere nostro e dei nostri figli e nipoti.

  3. da Facebook di QuiArese, Stefano Madella: Eccolo il problema!
    “Non ci sono neutrali, sono tutti schierati”.
    Partendo da questo concetto è chiaro che di fronte a qualcuno che ha idee proprie e sposa le idee che ritiene valide ci si inginepra cercando motivi reconditi e risulta impossibile qualsiasi dialogo

  4. da Facebook di QuiArese, Maria Dilillo:
    Ridicolo! Da quando le persone impegnate politicamente non sono cittadini come gli altri? E quindi non hanno diritto di inserirsi nelle discussioni tra gli altri cittadini? Non prenda in giro se stesso e il suo intelletto, non ci sono neutrali; siamo tutti schierati,pro o .contro.Nessuno di quelli con cui discuto, lei compreso, ignorava il mio impegno politico di cui sono orgogliosa. Il suo cinismo è una brutta bestia,se lo tenga stretto,io continuo a sperare e a credere in un mondo migliore dove il rispetto per gli altri e per le opinioni degli altri sia alla base di ogni relazione e di ogni confronto. Del suo sarcastico sconforto me n

  5. da Facebook di QuiArese, Gianfranco Vizzotto:
    Una piccola nota di etica politica. Ho partecipato ad innumerevoli tavoli di propaganda o raccolta firme in tutto il nord ovest di MIlano; ho ricevuto manifestazioni di consenso, indifferenza piuttosto che critiche od insulti. Ho tuttavia sempre pensato che chi operi sotto una bandiera abbia un primo inderogabile dovere: onorarla dimostrandosi corretto, supportivo e paziente con tutti sopratutto evitando di abbandonarsi a patetici quanto controproducenti anatemi.

  6. da Facebook di QuiArese, Stefano Madella I democratici coinvolgono la popolazione nelle decisioni importanti. Dove l’ho già sentita?
    Di sicuro non ad una riunione dove si decide il nostro futuro

  7. da Facebook di QuiArese, Alessandro Corniani “Si può segnalare un problema senza insultare o offendere. Ma come si fa a scrivere scempiaggini di questo tipo.? Poi magari queste persone vanno pure in chiesa e fanno pure la comunione e pensano di essere a posto con la loro coscienza… . Che comunità vuoi costruire quando leggi commenti di questo tipo??”

    Una facente parte della Lista Civica Forum per la Città paragona chi si lamenta per un folle posto per disabili a un terrorista dell’Isis? E che divide la gente in quelli che vanno in chiesa e fanno pure la comunione (buoni) dagli altri (cattivi).

    Delirio. Avvisiamo coloro che vanno in chiesa e fanno pure la comunione e insultano e offendono secondo i canoni della facente parte della Lista Civica Forum per la Città che non va bene. Non va per nulla bene. Pentitevi.

    Troppi angeli arcangeli maestri di luce, probabilmente.

  8. da Facebook di QuiArese, Gianfranco Vizzotto: Lei stessa Sig.ra Maria Dilillo si dichiara parte in causa come facente parte della Lista Civica Forum per la Città (si dice così?); conviene allora quanto improprio sia per Lei inserirsi nelle discussioni tra comuni cittadini che potrebbero anche ignorare questa suo impegno politico? Faccia così: da oggi in poi, bando ad equivoci, si presenti sempre come Maria Dilillo, Componente della Lista Civica Forum per la Città. Io invece posso rimanere solo Gianfranco Vizzotto cittadino di Arese non facente parte di alcuna Lista di Partito o quant’altro. Ora che le carte sono in tavola e l’asimmetria delle nostre posizioni si è chiarita, eviterò di discutere con Lei, per sempre ed in ogni caso. Mi scuso sentitamente; il solo pensiero di aver potuto offendere un componente della Lista Forum per la Città mi ha gettato nel più cupo sconforto.

  9. da Facebook QuiArese, Stefano Corniani:
    Io mi reco spesso alla casa dell’acqua che reputo un ottimo servizio ai cittadini, con acqua buona e gratuita. Già il prelievo a testa di litri di acqua gassata è limitato, se pure si dovesse pagare una cifra – anche se simbolica – perderebbe sicuramente interesse. A quel punto io comprerei l’acqua gassata al supermercato. A me personalmente non è mai successo nelle decine di volte che sono andato di assistere a “grandi sprechi d’acqua”, anche se ne ho sentito parlare sui gruppi di facebook. Io sicuramente non starei zitto ma esprimerei le mie lamentele verso chi lo fa. Non mi esprimo su altro perchè non vorrei dare spunto ad ennesime risposte di propaganda.

  10. da Facebook QuiArese, Alessandro Corniani :
    Guai, guai, immenso Vizzotto, possente Vizzotto; in un’ora sola è giunta la tua condanna!

  11. da Facebook QuiArese, Maria Dilillo:
    Ognuno dal proprio cuor l’altrui misura, è un vecchio proverbio sempre valido e attuale.. Buona giornata…

  12. da Facebook QuiArese, Gianfranco Vizzotto:
    Foto cestino pieno di carte: Strumento per l’archiviazione delle segnalazioni dei cittadini.

  13. da Facebook QuiArese, Massimo Fiammeni: A me sembra che l’italiano non sia un opinione, Maria non ha mai scritto che non si deve criticare l’amminstrazione. Ha solo posto l’attenzione sul rispetto che ci dovrebbe essere alla base di ogni discussione. Così complicato da capire? Diverso il discorso su come criticare, quali strumenti usare. Io ho più volte discusso con il Sig. Gentile evidenziando che Facebbok non è l’unico e il miglior modo per comunicare con l’amministrazione ma, a seconda dei casi, ci sono anche altri strumenti che posson far si di ricevere informazioni in modo veloce ed esaustivo. Se posso permettermi, io aggiungerei anche che molti sono stufi dele foto delle macchine parcheggiate in divieto anche per una questione di coerenza… Io ricordo benissimo le foto di auto in divieto in viale resegone e le conseguenti lamentele perchè con la nuova viabilità non sarebbe stato piùpossibile con la nuova viabilità

  14. da Facebook QuiArese, Stefano Madella:
    Forse stiamo uscendo dal seminato. A meno che l’amministrazione Aresina non si identifichi nella signora Maria o nelle esternazioni personali del suo portavoce non mi pare sia così. Piuttosto tende a filtrarle.

  15. da Facebook QuiArese, Gianfranco Vizzotto:
    Un Amministratore che ritenga, per suo principio, ingiusto ricevere critiche anche politicamente strumentali, ha sbagliato mestiere.

  16. da Facebook QuiArese, Stefano Madella: Se fai notare deficienze significa insultare. Questo è il messaggio. Non lo è, invece, quando si promulga opere ben fatte.
    Se fai notare che per mesi, perfino in incontri singoli, che il progetto non prevedeva stalli per invalidi non è insultare; quando vedo l’esatto contrario, questo è insultare l’intelligenza altrui. Dichiarare per mesi che le ciclabili sono necessarie per dare spazio ai mezzi di soccorso e poi coprirle di parcheggi questo è insultare; fare un’opera faraonica dichiarando di averlo chiesto ai cittadini e poi leggi un tuo messaggio (postato sui social network) rivisitato per renderlo positivo, questo è insultare.

    Il mezzo con cui si insulta può essere la parola, una mail, un volantino o i social network. Poco importa.

  17. da Facebook QuiArese, Maria Dilillo:
    Non capisco quale soluzione sia inutile e dannosa …’ Quella di non insultare ?? I cittadini possono benissimo scrivere quello che pensano, perfino sulla pagina social dello stesso comune e/o del sindaco stesso, esprimendo opinioni, facendo domande, chiedendo chiarimenti ..Per fare ciò non c’è bisogno né di insultare né di essere cinici.. Il rispetto dovrebbe essere alla base di ogni rapporto, tra cittadini e istituzioni ( soprattutto locali) , tra gli stessi cittadini . Ma vedo che per te ed altri è una cosa molto difficile da capire.. Quindi, alzo le mani e mi arrendo. Mi conforta il pensiero che sul gruppo social Sei di Arese se, moltissimi cittadini la pensano come me e non mi risultano far parte di ” truppe cammellate” o ” truppe fideiste”.. Torno a stirare…

  18. da Facebook QuiArese, Gianfranco Vizzotto :
    Ebbene io non credo nella Sua soluzione perché ritengo sia inutile e dannosa e tenda a nascondere ai cittadini la realtà. Un Sindaco è Amministratore ed è bene che conosca dai media cosa pensano i cittadini nel loro insieme e non ricevendoli e blandendoli alla spicciolata.

  19. da Facebook QuiArese, Maria Dilillo:
    ” Non credo sia la soluzione” non vuole dire ” inutile” . poi ho scritto anche altro , il focus su cui ho cercato di attirare l’attenzione è di non fare diventare i social uno strumento per offendere e insultare, che è ben diverso dall’esprimere opinioni o criticare situazioni… E per quanto riguarda l’uso degli strumenti messi a disposizione dei cittadini li ho indicati per la segnalazione immediata delle criticità, che non sono le soste in divieto, l’occupazione degli stalli dei disabili, le deiezioni cani o in generale il non rispetto delle regole…

  20. da Facebook QuiArese, Gianfranco Vizzotto :
    < <..non credo che continuare a fotografare macchine mal parcheggiate, soste selvagge, occupazione abusiva di stalli per disabili , abbandono di sacchi pieni di immondizia accanto o nei cestini , deiezioni cani , ecc… sia la soluzione … Esistono degli strumenti messi a disposizione dei cittadini per segnalare .....>>

  21. Da Facebook QuiArese,Maria Dilillo:
    Ma nessuno vi obbliga a sorridere, come ho già detto si possono segnalare situazioni anomale o criticare senza bisogno di insultare, rende più felici insultare ?? Vi guardate allo specchio e dite a voi stessi: ah quanto sono in gamba, …Mah, evidentemente abbiamo concetti e valori diversi .. Nessuno dice che dovete accettare passivamente come insinuate che facciamo noi ” truppe cammellate”, anche se non è così perchè voi non ci siete alle nostre riunioni quindi di che cavolo parlate ??

  22. Da Facebook QuiArese, Gianfranco Vizzotto:
    Caro Stefano Madella, sono alla ricerca di un “reggi sorriso”. Si tratta si un cerchietto aperto che, appoggiato sul cranio, obbliga a sorridere agendo sui lati della bocca verso l’alto. Penso che l’Amministrazione aresina dovrebbe renderlo obbligatorio per tutti i cittadini, escluse le truppe cammellate che non ne hanno ovviamente necessità.

  23. Da Facebook QuiArese, Stefano Madella:
    Vizzotto, Ricordati sempre che questo non è il mezzo adatto per fare campagne di opinione. L’opinione conta, e questo mezzo diviene adatto, solo quando è positiva.

  24. da Facebook QuiArese, Gianfranco Vizzotto:
    Carissima sig.ra Maria Dilillo: esporre su QuiArese immagini di infrazioni alla legge è inutile?
    Direi proprio di no: sarà una caso, ma la Polizia Locale ha provveduto a multare (più di trenta infrazioni in poco tempo, dicono) le vetture parcheggiate sullo stallo BUS di Via Matteotti; oserei dire forse, chissà, può essere, apparentemente, improbabilmente, ipoteticamente a seguito delle mie fotografie ripetutamente apparse su QuiArese.
    Sarebbe andata allo stesso modo se avessi direttamente protestato in Comune o presso la Polizia cittadina? Può essere, ma si ricordi che in Democrazia conta ancora molto, per il momento ed almeno a livello comunale, l’opinione dei cittadini sopratutto se esternata sui media. O forse Lei pensa a modelli diversi?

  25. Da Facebook QuiArese, Maria Dilillo:
    Scusa, Stefano Madella, dov’é che ti do torto? Nello scrivere di usare i social senza farli diventare un mero esercizio di offese e insulti??? Buona giornata….

  26. da Facebook QuiArese, Stefano Madella:
    Maria Dilillo: Hai sempre ragione, riesci a darmi torto anche quando ti do ragione Emoticon smile . Che parliamo a fare?

  27. da Facebook QuiArese Maria Dilillo:
    Stefano Madella: se non ricordo male , Francesco Gentile, per sua stessa ammissione, non utilizza gli strumenti messi a disposizione dall’amministrazione. Abbiamo già fatto una discussione su questo argomento sempre su QuiArese. Egli vuole che l’amministrazione prenda nota delle segnalazioni che vengono fatte sui giornali o sui social o addirittura sulle lettere ai vari direttori di giornali. Questo può andare bene per un discorso generale, nel segnalare le inciviltà dei cittadini ( sulle quali poco può fare l’amministrazione a meno di coglierli sul fatto e comminare multe ).Dversa è la segnalazione delle criticità che vanno, secondo me, immediatamente segnalate attraverso gli strumenti esistenti per una rapida soluzione. E comunque credo che, in generale, le varie amministrazioni hanno un quadro generale delle situazioni esistenti nelle città che amministrano . Per quanto attiene allo strumento social, va benissimo l’utilizzo,anche per sensibilizzare e confrontarsi, a patto che non sia un mero esercizio di offese e insulti. Segnalare un problema è un conto,,offendere è altro …

  28. da Facebook QuiArese, Stefano Madella:
    La casa dell’acqua è un esercizio inutile. Maria concordo pienamente, dovrebbe insegnare il valore dell’acqua e di fatto fomenta lo spreco; oltre a costarci quanto un erogatore di coca cola cosa che francamente non comprendo.
    Sul denunciare i problemi della nostra cittadina in generale, capisco perfettamente il tuo punto di vista. I social network sono diventati uno strumento di denuncia e di verità veramente pericoloso, un senatore non può più mimare un banale pompino che subito viene sospeso, per fortuna solo cinque giorni e non cinquanta come chi inneggia alla libertà.
    I mezzi ci sono? Confermo li ho usati e funzionano, c’è però un po’ di supponenza perché nessuno ha controllato se il sig. Gentile li utilizza o meno. Francamente io credo di si.
    Impariamo piuttosto ad apprezzare questo nuovo mezzo utilizzandolo in maniera oggettiva, non denunciando, ma comunicando, nel bene e nel male. Non è tutto contro.

  29. da Facebook QuiArese, Maria Dilillo:
    Caro Francesco Gentile, le dico il mio pensiero sulle 3 carte che ha proposto: 1° Carta = Casa dell’acqua, è un argomento che non mi interessa dato che non bevo acqua gasata e andare lì a riempire bottiglie di acqua uguale a quella che esce dal rubinetto di casa mia mi sembrerebbe una perdita di tempo. Per le poche volte che ci sono andata o passata, ho visto solo grandi sprechi di acqua . La mia proposta è che l’acqua gasata sia a pagamento , come succede in molte cittadine, una piccola cifra ovvio, che so, 0,05 cent/per litro ( che già mi pare un bel risparmio rispetto al costo della gasata ), con l’utilizzo di monete o piccola carta prepagata. Si eviterebbero i problemi dell’usura e perdita della tessera regionale, o di fare un’apposita carta come lei richiede e non so a quanti cittadini la cosa possa interessar e forse si eviterebbe anche qualche spreco… 2° e 3° Carta= non credo che continuare a fotografare macchine mal parcheggiate, soste selvagge, occupazione abusiva di stalli per disabili , abbandono di sacchi pieni di immondizia accanto o nei cestini , deiezioni cani , ecc… sia la soluzione … Esistono degli strumenti messi a disposizione dei cittadini per segnalare “cosa non va “ a patto che non sia un puro esercizio accademico , anzi è dovere di ognuno segnalare le criticità direttamente sugli strumenti messi a disposizione dall’amministrazione comunale (da quasi tutti i comuni). Le segnalazioni fatte vengono trattate nel giro di pochi giorni da chi di dovere, sempre che siano criticità ( un ramo pericolante, una buca nell’asfalto, una pianta malata, cartelli divelti , panchine rotte, ecc,…), come diversi cittadini possono testimoniare, la sottoscritta compresa . Quindi io scelgo l’opzione d) sperare a lungo che il senso civico e il rispetto delle Leggi e degli altri diventi una realtà…. Il resto va benissimo trattarlo con leggerezza, che non vuole dire superficialità, come fanno le nostre famose concittadine selfieste , forse l’ironia riuscirà meglio di qualsiasi altra cosa a fare “ moral suasion sui menefreghisti . Aiuterebbero anche campagne di sensibilizzazione che partano dai cittadini stessi invece che dalle amministrazioni, per esempio una campagna per la raccolta deiezioni cani , che è una storia di cui parliamo da anni , ma senza miglioramenti evidenti e non credo si possa pensare che ci siano vigili ( quei pochi che abbiamo ) che passino tutto il giorno in giro per la città a controllare i padroni dei cani… E d’altra parte è altresì evidente che questi signori se ne fregano bellamente , anche se ci discuti e ci litighi. In questo forse poteva essere utile Il controllo di vicinato , a furia di vicini che rompono l’anima se non raccogli le deiezioni del tuo cane, forse alla fine lo farai….
    Il resto sono più domande per soddisfare curiosità sue, mie e di molti altri , che vere e proprie cose che non vanno, la differenza è evidente. Quello nella foto2B non era un monumento ignoto, era una meridiana se non sbaglio , mai curata, abbandonata all’incuria, alle intemperie e al vandalismo . Magari ora che si faranno i lavori in Via Gran Paradiso si potrà riportarla all’antico splendore ( esagero …) . Piano piano le nostre curiosità saranno tutte soddisfatte… Buona serata

  30. da Facebook, Massimo Cavuoto: ..noi a Roma non abbiamo la 1^ carta e abbiamo accorpato le ultime 2 carte.. piste ciclabili di mè, con mè(lma) annessa quando piove un po’..

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.