Il tunnel: Tickets

Stamattina ero al Centro Diagnostico, in attesa di una visita. E’ arrivato un operaio col braccio fasciato, accompagnato da un collega. Aveva una ricetta per la visita al braccio, ma all’accettazione gli hanno detto che doveva andare alla mutua o poteva essere visto solo dietro pagamento.

“E quanto è la spesa?” ha chiesto l’infortunato.

“Centotrentasei euro …” ha risposto l’addetta.

“Allora mi conviene lasciare qui il braccio e vado via … !”.

15 pensieri su “Il tunnel: Tickets

  1. da Giggì: AGGIUNGEREI CHE FURONO SMANTELLATE LE FABBRICHE E LE MACCHIN E PER COSTRUIRE FURONO TRASPORTATE AL NORD CHE AVEVA UNA ECONOMIA ESCLUSIVAMENTE AGRICOLA.
    E MENTRE GHEDDAFI FU PROFUMATAMENTE RISARCITO PER LA GUERRA EFFETTUATA DALL’ITALIA CONTRO LA LIBIA NON MI RISULTA CHE IL RICCO SUD (AL MOMENTO DELL’INVASIONE) ABBIA AVUTO MAI UN SIMILE TRATTAMENTO.
    VI RICORDO ANCORA CHE LA PRIMA FERROVIA FU LA NAPOLI-PORTICI.

  2. Sono molto d’accordo, ma ho molti esempi, anche in famiglia, di giovani napoletani che non vogliono spostarsi e hanno rinunciato da tempo a studiare, a cercare lavoro e sono in carico ai genitori. Anche vivendo qui ho sempre detto e consigliato ai miei figli che se non trovavano lavoro avrebbero dovuto tentare all’estero anche per fare esperienza e poi eventualmente tornare … Non dimentico le lacrime di quando lasciai Napoli e quelle che, senza vergogna, a volte verso guardando certe brutte situazioni oppure certe bellezze che mi mancano o addirittura che non ho mai visto … L’ultima volta che sono rimasto sconvolto è quando ho visto su RAI 3 un servizio che faceva vedere a Ponticelli la distribuzione di cestini-pasto inviati dalla Comunità Europea: Napoli come un Paese da terzo mondo. E’ questo che, come dicevo, dovrebbe far svegliare quell’orgoglio e reagire.

  3. E’ vero che alcuni meridionali si piangono addosso in nome di un passato che non c’è più, ma è pur vero che non è possibile che le menti migliori, ma anche le braccia migliori, se ne vadano, mentre, ad esempio, l’attuale governo pensa a portare la sede legale di Alenia a Varese ed è in via di smantellamento l’unico stabilimento italiano di costruzione di autobus l’ IRIBUS di Avellino, mentre sono stati tolti al sud i fondi FAS per ripianare le magagne dei contadini del nord con le loro truffe sul latte. Cosa dovrebbero fare i meridionali, abbandonare in massa le propria terra ? L’emigrazione non è mai un fatto positivo, anche se in un altro luogo abbiamo trovato lavoro, casa ed accoglienza. Il fatto di essere andati al nord per lavorare, oggi quasi viene considerato un merito, ma a me sembra più un fatto forzoso, una condizione imprescindibile di gente colonizzata che continua a subire angherie, oltre alla perdita della propria identità culturale, che non viene più tramandata ai posteri. Occorre che il sud si ribelli a questo stato di cose pretendendo la propria autonomia ed autodeterminazione. L’ultima caz…. ta di quel malato di leghista è di fare le gabbie pensionistiche ! Incredibile questi cogl….. scusate lo sfogo.

  4. Anch’io ho scoperto da tempo queste verità ed è per questo che non posso sopportare le tesi dei padani, né le lamentele di molti, fortunatamente non tutti, napoletani che solo per l’orgoglio del passato dovrebbero reagire e rimboccarsi le maniche, anche conquistando lavori e posizioni al Nord, così come quando io e te facemmo le valigie per venire a Milano che, per il nostro impegno ed educazione ci accolse come una seconda patria …

  5. Forse il problema del sud, e dei suoi innumerevoli luoghi comuni (ad esempio le gravi carenze della sanità al sud) , discende da quella questione meridionale mai risolta, anzi accentuata dall’attuale politica. Le radici sono lontane e riguardano la vera storia dell’unità d’Italia, la vera figura di Garibaldi, rappresentato dai vincitori come un eroe, ma forse in realtà uno spregiudicato avventuriero al servizio del più forte. In realtà il regno piemontese di Savoia, con l’appoggio di Francia ed Inghilterra armò la mano di Garibaldi per annettersi il Regno delle due Sicilie, a quel tempo assolutamente in buona salute contrariamente al Piemonte, ed in tal modo il Piemonte ripianò i suoi debiti. Ancora oggi, nelle scuole, si insegna un rappresentazione del risorgimento assolutamente di parte: la parte del vincitore sabaudo. Basta leggere i documenti del tempo per capire che il meridione è stato oggetto di invasione e conquista spietata da parte del Piemonte ed è proprio da quel momento che comincia l’emigrazione al nord:
    Vedi, tra l’altro:

    http://www.youtube.com/watch?v=o8lyxUmjd_k&feature=related

    http://www.youtube.com/watch?NR=1&v=c9QAtb9FTBA

    http://www.youtube.com/watch?NR=1&v=38vywJbTFLo

  6. Meglio tenere separati i due sistemi sanitari, quello italiano e quello statunitense, perchè sono due mondi completamente diversi. Possiamo invece fare utili confronti tra sistemi sanitari del nord e del sud, con gravi carenze per queste ultime, come si può rilevare dal numero di episodi di malasanità che sono portati alla ribalta mediatica. Esistono ovviamente delle eccellenze anche al sud come il reparto di radiologia dell’ospedale di Ribera, la città siciliana nota soprattutto per le ottime arance (che ricordo proprio per questo aggancio mnemonico), ma anche molte altre. Forse è un problema di organizzazione? Un problema di primari? Strutture troppo legate alla politica, alla malavita? Forse un po’ di tutto questo valido su tutto il territorio italiano, ma con percentuali di incidenza ben diverse.

  7. spesso di questi episodi di ottusa chiusura mentale che si verificano soprattutto al nord e rivaluto la sanità a napoli che in questi anni ha fatto dei passi in avanti anche se resta moltissimo da fare

  8. …da noi se finisci al pronto soccorso sono 150 $ per l’accettazione. La mia amica Monica pero’ ne paga 1000 (MILLE!!!) perche’ la sua assicurazione sanitaria non copre tutte e spese. L’anno scorso il figlio s’e’ fatto male giocando a calcio e tra pronto soccorso e punti se ne sono andati 1600$.
    Da lasciarci un rene…ma oggigiorno pure quelli sono svalutati sul mercato degli organi…

  9. Se non erro il CDI è una struttura privata, in convenzione per alcune specializzazioni, soprattutto di diagnosi, ma non credo che effettui interventi di Pronto Soccorso. Queste sedi sono solitamente parte di strutture ospedaliere pubbliche (Aziende Ospedaliere) e vi si accede direttamente o tramite 118 con il criterio del codice colore: bianco, verde, giallo, rosso. Il codice viene assegnato all’accettazione da un infermiere esperto preposto a tale compito, dopo aver ascoltato il paziente, visto il problema ed eventualmente presi dei parametri. Se ben ricordo il codice bianco, che rappresenta una situazione di nessuna gravità, è associata ad un ticket da pagare, oltre a assere presa in esame per ultima dai medici del P.S.
    Nel caso che hai descritto, qualora il ferito si fosse recato in un P.S. avrebbe avuto un codice verde come minimo, se non giallo addirittura, qualora fosse in atto una emorragia.

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