Interessante mattina di pioggia

Oggi ho assistito presso il nuovo Auditorium San Fedele alla presentazione del Piano di Governo del Territorio (PGT) di Milano. L’assessore Masseroli ha iniziato ricordando che il Premier UK, Cameron, sta basando la sua politica sull’indice di Felicità che non tiene conto solo del PIL, prodotto interno lordo, ma anche delle relazioni tra persone e quindi contributo reciproco al miglioramento comune. Ecco perché il Piano viene presentato a cittadini e operatori del settore.

La città, per crescere, ha bisogno di regole su cui lavorare insieme, ognuno per le proprie esperienze e competenze, per amore della città. Si è cercato di fare regolo precise che lasciano poco spazio a interpretazioni diverse.

- Auditorium s. Fedele 16 nov 2010 - Foto F. Gentile

Il Piano, prima di essere approvato in Comune, è oggetto di osservazioni da parte dei cittadini e finora ne sono arrivate più di 4mila… Esse saranno esaminate, anche politicamente oltre che nel merito tecnico, e le migliori saranno inserite nel Piano che deve essere approvato entro il 14 febbraio 2011. Dopo, il Piano inizierà ad essere attuato, sotto l’occhio attento di un Osservatorio.

Simonetti ha detto che il Piano è un documento politico amministrativo. L’ultimo PGT fu fatto nel 1975 e approvato nel 1980: oggi la Legge impone tempi diversi. Il nuovo PGT di Milano non prevede nuovi quartieri, ma sistemazione di quelli esistenti in “Regione Urbana”, con attenzione agli spazi pubblici nel corpo della città e nelle periferie e ai servizi. La città sarà a “rete” e non a isole,  e snella, “veloce”. Parchi pubblici e agricoli verranno risistemati e curati.

Bottini ha precisato che la Legge Regionale n.12 del 11 marzo 205 dispone l’istituzione in parallelo di un Piano Servizi che tenga conto in ogni parte della città della localizzazione o delocalizzazione di centri di servizi alla persona, al trasporto e infrastrutture, al verde e ambiente… A tale proposito sono nati 88 NIL Nuclei di Identità Locali che seguiranno passo passo il Piano: in effetti sono come i quartieri. Il Piano tiene conto dell’ASCOLTO dei cittadini per conoscere criticità e esigenze, della SUSSIDARIETA’ tra pubblico e privato, in un PROCESSO CONTINUO che aggiorna il Piano a seguito di sopravvenute esigenze o rilevazioni di errori.

Paolo Oggioni ha illustrato alcuni esempi che hanno messo in evidenza ad esempio come una ristrutturazione di un edificio lascia spazio ad abitazioni, al verde e all’allocazione di servizi.


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