2 pensieri su “La question sottile …

  1. Non so che dire, in effetti sembra impossibile che Berlusconi debba polarizzare l’attenzione dei media per le sue vicende giudiziarie, questo ormai da anni, un susseguirsi di processi che puntualmente transitano per i tre gradi di giudizio e che puntualmente non producono effetti evidenti. Spesso la cosa è dovuta anche ai tempi troppo lunghi (decorrenza dei termini), ma questo è un problema grave e tuttora irrisolto della giustizia italiana. L’impressione che se ne ricava è che Berlusconi non può essere completamente innocente, per essere quello che è e avere quello che ha, qualche scheletro nell’armadio deve forzosamente averlo. Però viene anche il dubbio che alcuni magistrati lo abbiano individuato come nemico numero uno da disintegrare, a tutti i costi. Abbiamo anche visto un magistrato fallire miseramente come politico, parlo di Di Pietro e un altro nemmeno riuscire ad iniziare la carriera politica. Di contro abbiamo un Grasso che, senza proferire parola (rispetto agli altri, chiacchieroni) è già la seconda carica dello stato e si parlava di lui come candidato alla presidenza della repubblica. Per questo motivo rimane difficile comprendere come il Silvio possa essere così amato da tanti nonostante le grosse guasconate dette e fatte in Italia e nel mondo. Sono ancora stupito dalla sua capacità di rientro in gioco dopo lo scivolone che precedette il varo del governo Monti. Viene anche da pensare: ma chi glielo fa fare? Tutti quegli impegni e rogne e sbattimenti quando potrebbe godersi la vita (che gli rimane) alla grandissima? Attaccati al potere, lo capisco, ma fino a quando?

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