Non ho seguito in diretta la trasmissione Chi l’ha visto?, ma il video è su internet e la tragedia di Sara è diventata uno spettacolo nello spettacolo. È tristissimo vedere la mamma della ragazza, seduta in soggiorno, immobile davanti alle telecamere mentre apprende novità che arrivano una dopo l’altra.
L’ansia di una mamma riesce a essere controllata davanti a milioni di spettatori: questo è l’effetto dello show, del reality. Ma è tutto giusto? La TV deve fare audience su queste cose? Perché la conduttrice non ha sospeso il collegamento appena si è saputo del ritrovamento di un corpo in campagna? Bisognava per forza aspettare anche l’eventuale nome dell’assassino? Tanti anni fa siamo stati tutta una notte svegli per vedere in diretta la fine di Alfredino, quel bambino caduto in un pozzo: fu uno spettacolo straziante e si disse che la TV non doveva andare oltre. Invece lo spettacolo vince su tutto, a ogni costo. Tanto da mostrare primi piani di un volto smarrito e fermare la voglia di una mamma di correre a sfogare il suo dolore su quella vita spezzata.
E lo strumento TV rimane comunque feroce.
Non saprei cosa dire, il dolore di una madre è infinito, non è certamente etico mostrarlo al fine di soddisfare curiosità della gente. Di contro una madre farebbe qualsiasi cosa per sapere la verità, aggrappandosi anche ad un filo di speranza, a costo di morirne di crepacuore.