Comincio a credere che le “vacanze” sono dei vuoti, dei buchi neri nella galassia della vita normale. Quando si rientra da posti bellissimi, momenti di abbandono, pranzi profumati di sole e di mare e ci si ritrova in spazi ristretti, stress da lavoro o da non lavoro, rotture da intrighi e gossip politici, mozzarelle blu o rosa e latte a pois, allora capisco che si sono buttati soldi e speranze in buchi grandi come pozzi. E nulla cambia. Nemmeno nei ricordi.
Resta il piacere di aver vissuto in spazi indimenticabili e di aver visto spettacoli meravigliosi!