Milano si rinnova sempre più: vecchie fabbriche vengono ristrutturate con intelligenza e sono sparse per tutta la città che dal passato passa il testimone a tanti musei e luoghi di ritrovo che conservano nelle loro stesse mura, nei pilastri e nei soffitti la storia industriale del Paese. Il Museo delle Culture è una vera scoperta importante: fa parte dell’ex stabilimento Ansaldo, dove c’è anche il BASE centro di cultura e innovazione, in via Tortona. Il MUDEC è nuovissimo, ben organizzato, con sale spaziose e ben illuminate per mostre ed eventi e comprende un bistrot al piano terra, dove c’è la reception e l’area shopping, e un ristorante di lusso all’ultimo piano … Bellissima la sala centrale al 1° piano con pannelli luminosi ondulati … Abbiamo visto due mostre: una nell’ambito della XXI Triennale, denominata “Sempering” dove vengono presentate opere di design da tutto il mondo fatte da piccoli artigiani ma anche da grandi architetti … Da vedere. L’altra visita, alla Collezione permanente del Museo “Oggetti d’incontro” che raccoglie pezzi donati da privati e raccolti in varie parti del mondo in una corsa frenetica di ricerca e curiosità. Siamo tornati a casa arricchiti anche dalle spiegazioni di ragazzi volontari e disponibili.
Alfredo, sul facile uso della parola “artistico” ho anch’io molti dubbi. Ti dirò che io ho sempre preferito vedere quadri che mi fanno vedere e conoscere qualcuno o qualcosa, come le fotografie e molto meno quadri incomprensibili a prima vista (un esempio per tutti, certi quadri di Picasso …). Lo stesso vale per oggetti e altre opere architettoniche. Avvicinandomi un po’ per volta all’arte contemporanea, dagli e ridagli, leggendo qualche spiegazione o ascoltando le guide, sto imparando a guardare con occhi diversi certe opere e comincia ad affascinarmi non tanto ciò che vedo, ma il pensiero del come è venuta in mente quell’idea a chi l’ha fatta o progettata e, di conseguenza, apprezzare una o l’altra opera, guardandola con la mia fantasia … Ci vuole tempo per “entrare”, ma piano piano mi avvicino e a volte vedo cose straordinarie, anche per come sono state realizzate e le tecniche usate.
Ho un po’ di difficoltà a tuffarmi nell’arte, riconosco quella classica ma stento a trovare artistiche certe opere un po’ troppo stravaganti. Per esempio, accetterei di più un quadro astratto e quasi incomprensibile se sapessi che l’ “artista” sa disegnare anche una figura umana reale e sa dotarla di espressività e emozioni. Occorre partire dalla realtà per poi evolvere nell’irreale. Troppo comodo fare scarabocchi spacciandoli per chi sa quale interpretazione artistica. Il commento non è rivolto alla mostra oggetto della visita dell’amico Frank e consorte, tutte le foto rappresentano oggetti assolutamente definibili artistici, a parte forse quella degli “arbre magic”. Mi rifaccio piuttosto a mostre e gallerie improvvisate dove espongono tizi che vorrebbero saltare tutta la maturazione artistica ed approdare direttamente alle opere stravaganti, assegnando loro valutazioni troppo supponenti.