Fino alle 11 del 07 gen 2018, questo post è stato letto da 93 persone.
Ultimo dell’Anno e non potevamo perderci un film che prometteva radici nella storia del cinema. Un film drammatico, dopo le facili risate della “Festa esagerata” di Salemme, vista a teatro in settimana … “Napoli velata” è la Napoli che conoscono i napoletani: la città degli opposti, dell’arte visibile e invisibile, delle bellezze all’aperto e quelle sotterranee, del teatro e delle storie reali, della poesia e della violenza, dell’amore dei sentimenti e del richiamo carnale …anche con scene esplicite da minuti vibranti. Napoli così elogiata e vituperata, Napoli così amata e odiata, Napoli com’è Napoli fa da scenario a una storia difficile, come tutte quelle raccontate da Ferzan Ozpetek. nei suoi film, una storia che in ogni città potremmo ritrovare ma che solo a Napoli assume un rilievo emotivo particolare, tra personaggi comuni e surreali, tra contraddizioni tra vero e falso, con attori scelti meticolosamente, quasi tutti napoletani veraci, anche per la loro natura quotidiana e il carattere, con l’esperienza fatta su tavole di palcoscenico faccia a faccia con gli spettatori: Giovanna Mezzogiorno si conferma “grande” e meritevole di tanti altri riconoscimenti, bravo e promettente Alessandro Borghi, grande spessore recitativo di Anna Bonaiuto, eccelso Peppe Barra, verace Luisa Ranieri, Biagio Forestieri, Maria Pia Calzone, Carmine Recano, Isabella Ferrari, Lina Sastri che prende spazio espressivo in una parte più defilata, Antonio Grosso … La regia ha una grande forza e la fotografia è protagonista con primi piani e scambi di occhiate in evidenza che dicono tutto. Bella e adeguata la colonna sonora e ottima l’interpretazione di “Vasame” da parte di Arisa. Promesse mantenute? Sicuramente anche perché all’uscita gli spettatori dialogavano scambiandosi soluzioni finali …