29 gennaio 2016 – Andava per il bosco di segnali stradali che da poco tempo era sorto intorno casa sua. La mamma le aveva detto di andare in bici dalla nonna, ma lei non sapeva più come erano le piste perché ce n’erano, in alcuni punti, anche tre nella stessa strada e nella stessa direzione. Un suo compagno di scuola le chiamava le “Tre Grazie”: Pedonali, Ciclopedonali e Ciclabili.
Aveva scelto di andare a piedi, anche se i marciapiedi si confondevano, a tratti, con le piste ciclabili, a volte erano sopraelevati rispetto alla sede stradale e separati da aiuole, ma anche allo stesso livello e il confine era una striscia gialla oppure niente…
Il pericolo era sempre dietro l’angolo e attraversare le rotonde richiedeva un’attenzione dieci volte superiore rispetto ai tempi dei semafori quando il rosso fermava tutto, o quasi, e lei passava con meno paura. A scuola, nell’intervallo, ormai si giocava a “Girotonda” e il salto della corda era stato sostituito dal “Salto della linea gialla”, mentre il reticolo della Campana era stato sostituito da rotonde numerate. Quella sera procedeva lentamente, le nuove luci illuminavano a tratti il sentiero e ombre calavano dal cielo. Pensò: “Ora i rami son senza foglie, ma con la primavera i pali tra gli alberi riusciranno, col buio, a illuminare sia strade che marciapiedi?”. Meno male che la mamma le aveva regalato un giubbotto rosso fosforescente…
Con un po’ di coraggio e molta fortuna, arrivò a casa della nonna che era a letto e fu sorpresa di vedere spuntare nella penombra quel corpetto rosso.
– Cosa è successo nonnina?
– Sono caduta in una buca, ma non ti preoccupare: era una buca provvisoria, presto ci pianteranno un alberello.
– Ma che brutta voce hai, nonnina…
– È per farmi sentire meglio. In certe ore, quelle di punta, c’è tanto traffico e rumore.
– Ma che naso lungo hai, nonnina…
– Ho dovuto dire una bugia a fin di bene: ho risposto al questionario sulla trasparenza… sperando di incentivarne l’uso.
– Ma hai anche le orecchie enormi…
– È per ascoltare meglio le cose che mi vengono raccontate. Spesso ho l’impressione di non aver capito bene…
– Fammi un esempio.
– Ecco, dicono che il trasporto pubblico è migliorato, ma io vedo che, rispetto ad anni fa, costa di più e non impiego di meno per andare in centro. Prima venivo lasciata alla fermata del metrò a Qt8, ora mi lasciano a Rho-Fiera, devo fare dieci minuti nei sotterranei della stazione per andare a prendere il metrò e poi aggiungi il tempo in più da Rho-Fiera a Qt8 e capisci che sono più stanca di prima, alla mia età!
– Ma, nonna, devi essere contenta. Adesso hai degli occhioni grandi, puoi vedere meglio…
– Si, cara, e vedo che le cose non vanno bene. Ecco perché sto male.
– Ma nonna, la colpa è sempre di chi decide?
– No. Spesso è anche di chi dovrebbe rispettare gli altri, la natura, le leggi.
– Ecco perché hai le unghia lunghe.
– Si: è per difendermi meglio, dagli incivili.
– Ma… ce ne sono tanti, nonnetta?
– Più di quanti tu creda, nipotina mia. E non sono soltanto quelli che gettano i rifiuti in strada o che non raccolgono i resti maleodoranti degli amici a quattro zampe, ma ci sono i furbi che non pagano le tasse, quelli che se ne fregano dei divieti, i prepotenti e gli egoisti…
– Meno male che ci sei tu, nonnina! A proposito… ma… che bocca grande che hai…
– È per mangiarti meglio!
A questo punto, la nonnina balzò fuori dal letto e aggredì la piccola debole e indifesa e quando la storia stava per diventar tragedia, entrò qualcuno che fermò la nonna e liberò la nipotina che ringraziò:
– Grazie, mi ha salvata. Lei si chiama Cacciatore?
– No. Osservatore, chiamami Osservatore. Sono uno che crede nell’educazione e spera di comportarsi bene. Uno che detesta chi assale gli altri, chi fa ciò che vuole.
– Mi fa un esempio?
– Guarda la foto (sotto). Un automobilista ha fatto inversione di marcia, approfittando dello spazio delle nuove strisce pedonali rialzate, in viale Sempione con un’auto di piccola cilindrata, bicolore, che non ho avuto il tempo di fermare, né di prenderne la targa perché ero rimasto veramente sorpreso e impaurito. Ecco, sono questi incivili che rovinano gli altri e né si può dar colpa a chi fa qualcosa per la città, Più o Meno bene, o a quelli che rispettano le regole, Più o Meno consapevoli… Io sono arrivato perché avevo scoperto che tua nonna era stata sostituita dal feroce lupo “Prepotente”…
– Ho capito e sono contenta per ciò che mi ha detto. Mia nonna, oltre a raccontarmi le fiabe, spesso mi spiega cosa sono i “valori” e come sono importanti per il vivere comune.
– Sei una brava bambina, come ti chiami?
– Molti mi chiamano “Corpetto Rosso” ma il mio nome è “Innocenza”.
– Grazie. E la tua nonna vera, come si chiama?
– “Civiltà”…
da Facebook QuiArese, Stefano Madella: Massimiliano Gandini lungi da me pensare che ci voglia un terzo bus, la sospensione della 561 via autostrada era sacrosanta e spero che i suoi fondi siano destinati alla 560 per non farla morire fra pochi mesi.
Ma dovresti immedesimarti nelle necessità della nonnina. Personalmente quei 5 minuti, nastro trasportatore incluso, sono troppi per le mie possibilità e così lo sono per moltissime persone che hanno difficoltà, ma il sistema a questi non pensa.
sr Madella … E’ il motivo per cui non ho una casa al mare, ne’ in montagna, tanto meno in campagna o all’estero???
da Facebook QuiArese, Stefano Madella: Sig. Gentile lei scriva ciò che vuole, giusto, sbagliato, o opinabile, ma si ricordi che qualsiasi opinione contraria alle decisioni dell’amministrazione è sbagliata.
Avesse scritto “figata la 561!” seguito da ciò che preferisce sarebbe andato bene, ma lei mi inizia creando problemi, non sa che il silenzio è d’oro?
Infatti, mi fa piacere che il sr Gandini ha capito la metafora. “Più o Meno” riporta solo cose che ognuno di noi può vedere per strada, senza inganni e senza altri fini se non la salvaguardia di persone, animali, ambiente e risorse, guardando dati concreti, numeri, foto e fatti che si possono toccare con mano. Ci sono molte altre persone che, invece, si occupano di politica, intrighi e sotterfugi.
da Facebook QuiArese, Massimiliano Roberto Gandini:
Anche chi legge lo sa già Francesco Gentile, che non la racconta tutta e che va più o meno a parare sempre là. Il bosco è la segnaletica, sicurezza, le doppie ciclabili non esistono, c’è la ciclabile adatta ai ciclisti veloci, adulti, con adeguato livello di sicurezza/fruibilità e i percorsi ciclopedonali adatti alla promiscuità tra pedoni e ciclisti lenti, brevi spostamenti, anziani e bambini. La rete ciclopedonale è contigua, la ciclabile su strada s’interrompe per fare spazio ai parcheggi, ritenuti più importanti della ciclabile dalla cittadinanza laddove sono stati realizzati. Per offrire una maggior sicurezza percepita e contro le intrusioni, la rotatoria Apollo sarà dotata di protezioni. I passaggi pedonali sulle rotonde così come sono realizzati offrono un elevato livello di sicurezza, l’approccio è ovviamente differente rispetto al semaforo, sia per le auto che per i pedoni. Le statistiche offrono numeri favorevoli in fatto di sicurezza, i punti scoperti negli incroci semaforici li abbiamo già visti, per esempio il verde delle auto con il verde di chi attraversa, le auto che sopraggiungono da dietro e che il pedone non vede e che l’automobilista distratto può trovarsi difronte p.es. La somma dei vantaggi delle rotatorie urbane sono a vantaggio per tutti gli utenti della strada, questo a livello concettuale e statistico, tutte cose già viste.
da Facebook QuiArese, Massimiliano Seregni: le inchieste loro le fanno con 67 persone e riescono anche a non capire la risposta fornita. cosa ti aspetti?m
da Facebook QuiArese, Antonio Lepore : Manca una inchiesta seria tra i Anziani /giovani. Io ho comprato a metà Settembre una biclicletta da donna con i freni a stanghetta e mi sono recato da Via Matteotti a via Montegrappa per andare a trovare un amico. Ho dovuto adottare una specie di tragitto con frequenti fermate di tipo autobus, Freni , fermata , riparti, attraversi e via dicendo e vi assicuro che ti sopraggiunge una sorta di ansia .
Pista Ciclabile da WIKIPEDIA : Una pista ciclabile (o percorso ciclabile o ciclopista) è un percorso protetto o comunque riservato alle biciclette, dove il traffico motorizzato è escluso. Lo scopo di tali percorsi è separare il traffico ciclabile da quello motorizzato e da quello pedonale, che hanno velocità diverse, per migliorare la sicurezza stradale e facilitare lo scorrimento dei veicoli. Essi, proprio per la maggiore sicurezza dei ciclisti, svolgono anche il ruolo di strumento per lo spostamento di quote di mobilità dal mezzo motorizzato privato alla bicicletta, riducendo in tal modo congestione e inquinamento.
Un concetto correlato è quello di rete ciclabile: le piste ciclabili di una città svolgono un ruolo nella viabilità globale, nella sicurezza ecc. se sono fra loro interamente collegate in rete, in continuità fra di loro e su ogni singolo percorso. Il disegno della rete è una attività di pianificazione e gestione della mobilità urbana.
da Facebook QuiArese, Massimiliano Seregni:
tutto conforme alla logica di chi l’ha voluta
da Facebook QuiArese, Antonio Lepore : EFFETTIVAMENTE MANCA UN CORSO ACCELLERATO SULLA VIABILITA? ed in particolare sulle piste poco CICLABILI. dato che vi è una sequenza impensabile : Si inizia a percorrerla , l’abbandoni , attraversi vai sui marciapiedi, la riprendi e poi dove vai ? ma c’è la rotonda , attraversi ma c’è il marciapiedi e poi la riprendi non dirmi che c’è un palo ahahahahah.
da Facebook QuiArese, Stefano Madella: Volendo si può prendere il Saronno, poi la S3. Giusto per puntualizzare.
Da bambino sognavo che un giorno, se fossi diventato ricco, avrei potuto acquistare un veicolo molto grosso e robusto, più o meno come un trattore grande, e punire quegli automobilisti che non rispettano le regole più elementari, schiacciando loro l’auto, senza fare del male, solamente distruggendo l’auto di chi commette azioni prepotenti. Questa cosa mi viene ancora in mente quando vedo, per esempio, sacchetti di pattumiera nel bosco, abbandonati e visibili come non mai, stonati simboli di imbecillità umana in un contesto di pace e di natura, il bosco, come il parco o la piccola striscia di prato a bordo strada, che richiede rispetto e non degrado. Non è vero che i ragionamenti dei bambini sono strambi, essi sono la sintesi della vera e genuina giustizia, che punisce i cattivi e premia i buoni.
Penso che tutti staremmo un po’ meglio se imparassimo a ragionare come i bambini, per i quali i soldi non contano nulla, non li conoscono ancora bene, conta invece l’affetto, la bontà, il bello, il bene, a loro modo sono dei perfetti cittadini, come Innocenza, la bambina della storia.
da Facebook, Angela:
anche a me è piaciuto molto: sarà perché in questi giorni racconto… favole ai bambini?
… Ognuno interpreta come vuole, è la vita! Chi scrive lo sa già.
da Facebook QuiArese, Maria Dilillo: E’ una scelta della nonna, giusta ovviamente se fa guadagnare tempo, ma da come viene raccontata, sembra che sia un obbligo senza alternative…
da Facebook, MI PIACE: Mirka, Regina Pasquale, Giuseppe Arena, Gennaro Carta, Maria Grazia Cislaghi
Grazie. Il Nonno ha fatto il pendolare con i bus per scelta di vita per 30 anni e conosce i trasporti Arese-Milano in tutte le sue storie. Ma la 560 va via Varesina e la Nonna per andare a fare le sue visite in ospedale al centro di Milano non può impiegare, lei capirà, una vita ….
da Facebook QuiArese, Maria Dilillo : Voglio ” puntualizzare” alla nonnina/lupo che c’è sempre la linea 560 che la porta a QT8, non mi pare sia stata abolita…
da Facebook, Carmela Gallotti: Mi piace davvero.
da Facebook QuiArese, Massimiliano Seregni:
… ed i muri a volte buttano milioni di euro….
da Facebook QuiArese, Stefano Madella : Mi perdoni, ho forse capito male.
Sr. Stefano Madella: e non è tendente ad un’opera preventiva quella che dal 2010 stiamo tentando di fare con questa rubrica, grazie anche a commenti di tanti lettori, tra cui lei che spesso fornisce utili e tecnici contributi? Purtroppo spesso si parla con muri …
da Facebook QuiArese, Stefano Madella:
Bellissimo!
Mi permetta, l’osservatore ha la sua massima espressione non quando denuncia un comportamento incivile, ma nell’anticiparlo notando le potenziali deficienze. Questo perché è, o dovrebbe, essere, più facile trovare se non competenza, civiltà e comprensione alla fonte del problema, mentre la denuncia o la reprimenda diretta è pressoché inutile.
da Facebook QuiArese, MI PIACE: Simona Cucchi, Stefano Corniani, Valentina Bani Pedrezzetti, Stefano Madella, Massimiliano Seregni, Lucia Fossati, Antonio Lepore, Cesare Luigi Rivolta, Angela