Oggi presso la Sala del Credito Artigiano in corso Magenta a MI, ho partecipato a “Responsabilità civile e penale in materia di sicurezza stradale” organizzato dall’Osservatorio Utenze Deboli dell’Associazione Interessi Metropolitani.
Il dr Pinna Berchet, Presidente OUD, ha illustrato le ultime statistiche sulla sicurezza stradale in Italia per il 2009: ogni giorno ci sono 590 incidenti con 12 morti e 842 feriti di cui 20 invalidi permanenti e con costo sociale di 90 milioni di € pari al 2,5% del PIL; ogni giorno …
Curiosità:in un anno, a fronte di cca 215mila incidenti stradali rilevati, quelli dichiarati dalla Assicurazioni sono oltre i 3,5milioni; a fronte di cca 307mila feriti, le Assicurazioni ne dichiarano cca 1milione … C’è da riflettere molto ….
E’ stato proiettato un filmato girato dall’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, molto toccante e tragico, che finisce con la frase “HA SPEZZATO UNA VITA, HA COMMESSO UN CRIMINE”. Per un attimo in sala siamo rimasti senza respiro.
(Foto dal sito TG3)
La dssa Cassaniti Mastrojeni, Presidente dell’Associazione e madre di una ragazza di 22 anni uccisa in città da un uomo che andava a 110 km/h, ha detto che il reato commesso contro vittime della strada in Italia è sottovalutato sia in campo sociale che giuridico, eppure un tale crimine coinvolge investitore e vittima, ma anche i reciproci familiari, amici, conoscenti…: spesso in sede di ricostruzione die di giudizio, si tende a favorire chi ha commesso il crimine comminando il minimo della pena … tanto la vittima, spesso, non c’è più … Ma le “vittime” hanno diritto a “vivere” ed il Codice Penale deve prevedere questi diritti per le vittime e le patologie dei familiari, sociali. Un processo deve essere finalizzato alla ricerca della verità e chi sbaglia deve pagare proporzionalmente al danno perché la Legge è uguale per tutti. Dati statistici reali, a seguito di processi dimostrano che la pena non è adeguata alla colpa. La Legge 125/2008 ha aumentato la pena per ubriachi e drogati di 1 anno, ma andrebbero aumentate: chi si ubriaca e si droga sa che può uccidere e si tratta di volontarietà non casualità! I giudici, gli avvocati cercano sempre attenuanti e applicano le pene al minimo, ma “dando peso al reato, si aumenta anche la prevenzione”.
Il dr Roia, ex CSM e Magistrato della Sezione reati colposi del Tribunale di MI, ha detto che si cerca di dare la giusta attenzione ai problemi, ad esempio si cerca di far risarcire il danno al più presto possibile, specie quando la vittima sostiene/sosteneva altre persone, ma i tempi dei processi sono lunghi e spesso gli avvocati hanno interesse a tirare avanti le udienze ed è vero che spesso la sentenza è di “OMICIDIO COLPOSO” e non “OMICIDIO VOLONTARIO” che richiederebbe ancora più approfondimenti, certezze e dati: un drogato decide prima di voler ammazzare qualcuno? Importanti sono anche i rilievi fatti in sede di incidente dagli addetti delle Forze dell’Ordine che non sempre, come invece avviene a MI, sono precisi. Dal 1989 nei processi esiste la figura della PARTE OFFESA dal reato, ma essa manca nella fase preliminare edi tempi, anche per un eventuale accordo si allungano. Infine, anche le Assicurazioni hanno grossi interessi a risarcire il danno il più tardi possibile… SI tenga poi conto che a MI, sede di eccellenza, un giudice civile redige 200 sentenza all’anno e uno penale anche 250… Oggi un giudizio 9 volte su 10 rimane VIRTUALE …
(Foto da Internet)
L’avv. Vedovi dell’ANIA (Associazione Assicurazioni) esordisce con “SENZA GIUSTIZIA NON C’E’ PACE”, ma per fare giustizia vera c’è bisogno di conoscere al meglio i fatti e non è l’inasprimento delle pene che risolve i problemi, ma la CHIAREZZA che implica giustizia e pace. Tutti noi crediamo di sapere tutto, ma che giudica deve sapere il più possibile la verità dei fatti per poter decidere su una situazione casuale successa in un momento casuale per motivi imprevisti e non è facile. Egli ha fatto una critica al Ministero dei Trasporti: se si fanno circolare auto che raggiungono i 300 km/h e i limiti sono nettamente inferiori, si mette una potenziale arma in mano a chi guida: sarebbe necessario introdurre i limitatori di velocità (oggi cca 500 € di costo) …
Il dr Pinna Berchet ha evidenziato che Milano ha un buon livello di controlli e il trend di incidenti in diminuzione: buono è il lavoro fatto dalla Polizia Locale e dalle Autorità.
Il dr Mastrangelo, Comandante della Polizia Locale e Sicurezza di MI, ha detto che si è insistito molto sulla formsazione e qualificazione degli operatori per la rilevazione sul posto dell’incidente di dati che in maniera più vicina possibile alla realtà diano ai Giudici un resoconto dell’accaduto per poter decidere con serenità: misurazioni, raccolta reperti e testimonianze, foto, visione e studio di filmati delle telecamere (a MI ce ne sono attive 1300 …). Una grande angoscia per il personale è il momento di comunicazione ai familiari delle vittime e anche su questo vengono tenuti corsi appositi che aumentano la sensibilità alla circostanza. Importante è la PREVENZIONE e l’EDUCAZIONE e a MI vengono fatti incontri con 40mila bambini all’anno. Altra criticità è quella che, comunque, chi ha provocato l’incidente non vuole ammettere colpe e perfino in caso di fermo per una multa ci si arrabbia contro i VIgili, spesso li si assalgono nel compimento del proprio dovere. L’esame delle statistiche degli incidenti, poi, è utile al Settore Mobilità che migliora le infrastrutture, le percorrenze, la segnaletica, per prevenire.
L’Avv. Isolabella, penalista, ha detto che in Italia le sanzioni sono poco efficaci, i danni risarciti dalle Assicurazioni e quindi si ha una deresponsabilizzazione del conducente. In Francia non parlano di INCIDENTE STRADALE, ma di VIOLENZA STRADALE. Da noi ci sono spesso guidatori recidivi che hanno provocato più vittime in incidenti diversi e vanno in giro. In UK a livello mondiale hanno un indice di incidenti minimo e forse ciò dipende dal fatto che LE CARCERI SONO PIENE DI COLORO CHE HANNO PROVOCATO VITTIME SULLA STRADA.
L’Avv Conti, civilista, ha detto che i processi civili in Italia richiedono mediamente per tutti i livelli 9 anni per la conclusione, la durata media per il Primo grado è 977 giorni e l’Italia è al 156 posto nel mondo! I costi per la giustizia sono enormi. Come ridurre i tempi? Molti giudici dal 2006 hanno applicato a questi reati il Diritto del Lavoro con riduzione del 30% dei tempi, ma dal 2009 si tende a ritornare al Giudizio Ordinario. Si può utilizzare il PROCEDIMENTO SOMMARIO DI COGNIZIONE che permette una MEDIAZIONE che se accettata dalle parti fa finire il processo alla prima udienza, si può sempre appellare, entro 30gg e si può richiedere di tornare al giudizio ordinario in qualsiasi momento prima della sentenza. Dal 20 marzo 2011 la MEDIAZIONE diventerà obbligatoria e durerà 4 mesi: se non ci si accorda si passa al processo ordinario con maggiore severità da parte dei giudici. Importante, secondo l’Avvocato, è che la mediazione sia fatta da Giudici e non da Associazioni.
Si è concluso dicendo che l’ATTESA DI GIUDIZIO non deve essere ATTESA DI VENDETTA e il Giudice deve capire bene i fatti per valutare al meglio la gravità del reato, che è diversa dalla gravità del danno echi sbaglia deve pagare.
Già … andare in pensione per trovare motivazioni e impegnare il tempo per non pensare … Almeno spero di aver fornito qualche flash agli amici …
l’argomento è estrememente serio…………….. occorre andare in pensione per seguire questi temi e farne un dettagliato resoconto come hai fatto tu. complimenti !