Camera Commercio Industria Artigianato – Milano Palazzo Turati –
Stamattina ho potuto assistere al Convegno sul futuro della Città di Milano. Sono contento perché al di là delle cose sentite e risentite, ho potuto seguire persone di grande livello che non hanno nascosto i problemi.
Il Presidente della Camera di Commercio Sangalli ha esordito con una domanda: “Investire in Italia?” e ha dato una risposta: “Impossibile. Troppe tasse, troppa burocrazia, banche insensibili a fronte di una clientela sempre più esigua …” e questo è ciò che si sente dire ogni giorno da vari imprenditori, grandi, medi, piccoli: la crisi colpisce tutti e ci siamo dentro in pieno. Ogni giorno chiudono negozi, imprese e sappiamo tutti di persone che si tolgono la vita perché non ce la fanno. Parlare del futuro significa partire da qui: capire il presente per programmare un futuro migliore, andare OLTRE.
Milano deve essere una città intelligente, che guardi a tutti e agevoli i cittadini, i disabili, gli immigrati … Se funzionano le imprese, funziona tutto, commercio, servizi, ambiente, economia. Oggi siamo al collasso e dobbiamo impegnarci tutti per capire quali sono le prospettive che si possono mettere concretamente in campo, tenendo presente ciò che disse Lincoln: “LA COSA MIGLIORE DEL FUTURO E’ CHE ESSO ARRIVA UN GIORNO PER VOLTA …”
È stato presentato dal prof. Mannaheimer dell’ISPO il resoconto di un sondaggio eseguito a Milano su un campione della popolazione e di imprenditori.
NEGATIVITA’:
- per il 39% delle persone e per il 56% delle imprese, aumenterà la diseguaglianza sociale che, per il 53% degli intervistati oggi già esiste.
- per il 31% della popolazione e 22% delle imprese, aumenterà la disoccupazione
- per il 30% degli intervistati aumenterà la difficoltà di trovare abitazioni
- per il 29% della popolazione e il 21% degli imprenditori, aumenterà la criminalità organizzata che per il 35% della gente e il 70% delle imprese oggi è già percepita come presente nell’area milanese.
POSITIVITA’:
- Milano è già una città solidale e per il 20% delle persone aumenterà la solidarietà verso gli immigrati, stessa percentuale per gli imprenditori
- Per il 20% sia di imprenditori che di popolazione, la qualità della vita è percepita positivamente a Milano, ma per entrambe le categorie essa peggiorerà nei prossimi anni
- La dimensione cosmopolita di Milano è reale per il 30% della popolazione e per il 50% degli imprenditori e tende a migliorare.
La Milano IDEALE deve essere cosmopolita/internazionale per il 90% dei giovani intervistati, per il 66% di adulti e per il 60% delle imprese. Milano deve essere una città da giorno per il 53% delle imprese, 62% della popolazione o da notte per il 38% dei giovani e 24% degli adulti. Una città solidale per il 59% delle imprese e 58% della popolazione di cui il 74% donne e 30% studenti. Per il 43% della popolazione e il 29% delle aziende, deve essere una città organizzata in settori, mentre per il 57% della gente e 71% delle aziende deve essere “mescolata” nel senso che tutto deve esserci dappertutto e tutti devono vivere ovunque.
La VISIONE preferita per Milano è un poco superiore per quella di Città della cultura, ma quasi allo stesso punto si preferisce la Milano economica, la Milano solidale e la Milano innovatrice e creativa. I giovani maggiormente si sono espressi per una Milano Smart City. Ciò significa che i milanesi vogliono un mix di tutto e operare per migliorare in tutti i campi. Quindi: la cittadinanza è consapevole dei problemi, ma è speranzosa.
Il prof Magatti della Cattolica ha evidenziato che la crescita avutasi dal 1988 al 2008 sembra irripetibile: in quegli anni Milano diventò a ragione un nodo della Rete-Valore e ora il valore economico-sociale è fermo. Occorre impegnare le forze diversamente dal passato, cambiando gli atteggiamenti, le relazioni, elaborando sistemi di priorità su obiettivi di SENSO ed ECONOMICI e quindi necessitano nuove alleanze. Globalizzare implica non andare avanti col vento, ma avendo precise mete per produrre valore attraverso obiettivi concreti su RICERCA E CREATIVITA’, INFRASTRUTTURE MATERIALI ED IMMATERIALI ed infine WELFARE ED INTEGRAZIONE. Non bisogna dimenticare che PROGETTO significa “GETTARE AVANTI” e ciò fa immaginare una Milano proiettata nella SOSTENIBILITA’ TOTALE, superando il concetto di QUALITA’ TOTALE di 20 anni fa …
Interessanti i tre filmati brevi presentati da Massarotto di Hagakure per far capire che la “rete” non crea solo disgregazione, ma anche nuove opportunità dis viluppo e commercio. Abbiamo visto, quindi, applicazioni fatte a Gutenborg (un software che guida i turisti per la città usando solo mezzi pubblici), in Corea ( manifesti interattivi rappresentanti mensole di un supermercato con codici a barre che con uno smart phone possono essere acquistati ovunque ci si trovi, anche in metropolitana) e negli USA il monitoraggio della salute (attraverso le pillole che passano nel corpo o cerotti o telefoni mobili). Egli ha detto che con questi strumenti, è vero, chiudono negozi ma aumentano le possibilità di scambi di danaro e merci … e quindi di sviluppo.
Il prof Sironi della Bocconi ha puntato il dito contro le mancate agevolazioni per far arrivare nei nostri atenei giovani dall’estero (es: strutture ricettive, sconti, borse di studio). Anche se le Università milanesi sono molto attive, non si capisce perchè i nostri giovani vanno ormai sempre di più a studiare all’estero mentre studenti pregiati che arrivano in Italia son pochi. Anche questo è un mezzo per importare idee e capitali.
L’architetto s.ra Vedani, unica donna al tavolo del Convegno, è stata molto efficace nel far capire che INNOVAZIONE SIGNIFICA SOGNARE, ma un imprenditore tra problemi burocratici, guerra con le banche, controlli a volte pignoli ed inutili, crisi incombente, non riesce più a sognare e quindi a creare. Ciò fa capire che è necessaria un’attenzione dei Governi e una sensibilizzazione ai problemi di chi crede nel proprio lavoro per se e per i propri dipendenti che deve salvaguardare … I piccoli imprenditori – ha detto – vogliono VOLARE e allora si dia loro la possibilità di SOGNARE.
Il Presidente degli imprenditori cinesi a MI ing. Wu, ha detto che bisogna guardare con simpatia l’ingresso di imprese straniere in Italia perché esse portano novità, economia e sviluppo. La storia dell’Italia dice che per la penisola fin da millenni son passati popoli diversi da est, da sud, da nord, da ovest e che gli italiani hanno cresciuto la loro creatività con l’apporto di tante culture. L’internalizzazione è questo: dare possibilità di crescere e crescere insieme … Gli imprenditori che vengono in questo Paese, arrivano per “fare” e insieme bisogna creare e lavorare per crescere.
Il massimo responsabile di EXPO 2015 Sala si è detto preoccupato per il poco tempo a disposizione da qui al 1 maggio 2015 quando improrogabilmente la manifestazione deve partire attirando milioni di visitatori e imprese dal mondo. Ci si può ancora arrivare, impegnandosi alacremente nelle infrastrutture, nella velocizzazione della burocrazia, senza perdere di vista la minaccia di infiltrazioni mafiose. Ha raccontato che per un semplice rendiconto, oggi, occorre passare 7 livelli di controllo e accumulare numerosi faldoni di documentazione cartacea e questo è un blocco tremendo al rispetto degli impegni presi di fronte al mondo intero. Ci vuole un Commissario unico che segua tutto a tempo pieno, cosa che è stata ribadita dal Presidente della Regione Maroni che ha l’appoggio del Sindaco di Milano Pisapia, entrambi, con il Presidente della Provincia Podestà, intervenuti a conclusione dei lavori.
Come non essere allineato al tuo pensiero? Alfred, io sarò stato anche esperto in Qualità, ma la saggezza è dalla tua parte!
Effettivamente non è facile commentare i risultati che hai sintetizzato, per quanto riguarda il futuro che ci attende. Come è possibile che il periodo di crisi passerà e tutto ritornerà nella norma, come pure è possibile che si debbano fare ulteriori e più pesanti sacrifici nel prossimo futuro. Non posso che essere d’accordo con i sondaggi, che mostrano preoccupanti percentuali di sfiducia, che del resto abbiamo tutti verso classe politica e dirigente, nonostante si sentano nei programmi televisivi e si leggano sui giornali parole di saggezza che li per li ci trovano perfettamente allineati e ci fanno pensare: questo tipo parla proprio bene, non potrebbe essere lui un membro del governo o un responsabile politico? Sicuramente le sue capacità e la sua sdaggezza sono superiori a quella di chi occupa la sala dei bottoni. Occorre però pensare che parlare è facile, agire lo è un po’ meno, per agire occorrono delle capacità non solo oratorie, bensì operative e di leadership. Quando tu, come responsabile della Qualità nella nostra realtà aziendale ci parlavi della Qualità Totale, che è un cammino in salita, verso la Q.T., che non la si raggiunge mai, ma si tende a lavorare e a migliorare risultati e processi proprio per andare avanti verso questa cima di montagna con la bandierina, che però è irraggiungibile, io pensavo che il viottolo di montagna non sempre è in salita, molto spesso per raggiungere una cima occorre passare da una vallata, quindi scendere per poi risalire, sempre verso la bandierina. Le discese sono sempre dovute ai difetti umani: egoismo, arrivismo, accaparramento, potere, sopraffazione ed ai loro effetti collaterali, perchè volendo e volendoci bene, a questo mondo, potremmo stare benissimo tutti quanti.