Grazie, Alfredo. Mi hai tolto le curiosità che il cartello suscitava …
Esiste uno spazio, nei Pronto Soccorso degli ospedali, dove transitano i pazienti non gravi, questo spazio viene denominato in gergo “teatrino” poiché gli infermieri del triage possono osservarli tramite delle telecamere, su schermi visibili dalla postazione di accettazione. I pazienti possono essere sistemati in barelle oppure in sedie a rotelle, entrambi i presidi sono disponibili nel P.S. e l’infermiere che effettua il triage (la valutazione con relativa attribuzione di un codice colore, a secondo della gravità) sceglie dove farlo sistemare a cura dei soccorritori, se giunge con 118, del paziente stesso, o dagli accompagnatori se giunge con mezzi privati. I pazienti gravi hanno un trattamento diverso, vanno scaricati dalle barelle del 118 direttamente in sala visita, dove almeno un medico e un infermiere se ne prendono cura. Ovviamente il cartello voleva segnalare e riservare un certo spazio per i pazienti in attesa di essere presi in carico. I codici bianchi, quelli senza alcuna gravità, aspettano in sala di attesa, al di fuori della porta di accesso all’area P.S. Mi associo all’amico Gentile nel chiedere al Sig. Rhocco uno sforzo per colloquiare con educazione ed evitare giudizi che impietosamente si ritorcono su chi li sentenzia.
Ad una foto che incuriosisce si può commentare in due modi: il primo prendere in giro in maniera incivile chi, attraverso un’immagine, vuole capire e avere informazioni, il secondo rispondere con spiegazioni ed educazione come ha fatto Andrea Jippo Gibelli. Il primo non merita ulteriori commenti per non fargli pubblicità, il secondo ha il mio ringraziamento e, come leggo, quello di altri.
Da Facebook Sei di Arese se …, Marco Rhocco: Io non farò foto solo per godere delle polemiche. Se ci arrivo.
Sempre educato il signor Marco Rhocco. Grazie per i consigli. le auguro di arrivare alla mia età con la stessa lucidità ed esperienze, ma ho qualche dubbio.
Da Facebook Sei di Arese se … Marco Rhocco: Ovviamente altra polemica inutile del neonato sig. Gentile… Vada a vedere cantieri… Troverà più cose da fotografare
Da Facebook Sei di Arese se … Andrea Jippo Gibelli: I lettini dei pazienti in osservazione vengono spinti qui, immagino, per fare spazio nella sala del pronto soccorso. Nessuno rimane “sotto osservazione” in piedi…
Quindi quello è un posto di attesa barelle? Grazie per l’informazione.
Da Facebook Sei di Arese se … Enza Minichino: ho imparato una cosa nuova. Grazie
Da Facebook Sei di Arese se …
Andrea Jippo Gibelli :immagino non abbiate mai lavorato in ospedale, quindi vi rivelo un segreto: le barelle hanno le ruote
Da Facebook Sei di Arese se …, Enza Minichino: Si infatti! Era solo per capire dove fosse. Metterei in fila il responsabile della struttura . Pazzesco
Ospedale a Milano. Non penso sia stato necessario chiedere il motivo: la foto “parla” da sola …
Da Facebook Sei di Arese se …, Enza Minichino : Ma dov’è questo assurdo cartello?
Da Facebook Sei di Arese se …, MI PIACE: Ivana Barone, Francesca Giannella,
Anna Perrucci, Gisella Pedroni
Grazie, Alfredo. Mi hai tolto le curiosità che il cartello suscitava …
Esiste uno spazio, nei Pronto Soccorso degli ospedali, dove transitano i pazienti non gravi, questo spazio viene denominato in gergo “teatrino” poiché gli infermieri del triage possono osservarli tramite delle telecamere, su schermi visibili dalla postazione di accettazione. I pazienti possono essere sistemati in barelle oppure in sedie a rotelle, entrambi i presidi sono disponibili nel P.S. e l’infermiere che effettua il triage (la valutazione con relativa attribuzione di un codice colore, a secondo della gravità) sceglie dove farlo sistemare a cura dei soccorritori, se giunge con 118, del paziente stesso, o dagli accompagnatori se giunge con mezzi privati. I pazienti gravi hanno un trattamento diverso, vanno scaricati dalle barelle del 118 direttamente in sala visita, dove almeno un medico e un infermiere se ne prendono cura. Ovviamente il cartello voleva segnalare e riservare un certo spazio per i pazienti in attesa di essere presi in carico. I codici bianchi, quelli senza alcuna gravità, aspettano in sala di attesa, al di fuori della porta di accesso all’area P.S. Mi associo all’amico Gentile nel chiedere al Sig. Rhocco uno sforzo per colloquiare con educazione ed evitare giudizi che impietosamente si ritorcono su chi li sentenzia.
Ad una foto che incuriosisce si può commentare in due modi: il primo prendere in giro in maniera incivile chi, attraverso un’immagine, vuole capire e avere informazioni, il secondo rispondere con spiegazioni ed educazione come ha fatto Andrea Jippo Gibelli. Il primo non merita ulteriori commenti per non fargli pubblicità, il secondo ha il mio ringraziamento e, come leggo, quello di altri.
Da Facebook Sei di Arese se …, Marco Rhocco: Io non farò foto solo per godere delle polemiche. Se ci arrivo.
Sempre educato il signor Marco Rhocco. Grazie per i consigli. le auguro di arrivare alla mia età con la stessa lucidità ed esperienze, ma ho qualche dubbio.
Da Facebook Sei di Arese se … Marco Rhocco: Ovviamente altra polemica inutile del neonato sig. Gentile… Vada a vedere cantieri… Troverà più cose da fotografare
Da Facebook Sei di Arese se … Andrea Jippo Gibelli: I lettini dei pazienti in osservazione vengono spinti qui, immagino, per fare spazio nella sala del pronto soccorso. Nessuno rimane “sotto osservazione” in piedi…
Quindi quello è un posto di attesa barelle? Grazie per l’informazione.
Da Facebook Sei di Arese se … Enza Minichino: ho imparato una cosa nuova. Grazie
Da Facebook Sei di Arese se …
Andrea Jippo Gibelli :immagino non abbiate mai lavorato in ospedale, quindi vi rivelo un segreto: le barelle hanno le ruote
Da Facebook Sei di Arese se …, Enza Minichino: Si infatti! Era solo per capire dove fosse. Metterei in fila il responsabile della struttura . Pazzesco
Ospedale a Milano. Non penso sia stato necessario chiedere il motivo: la foto “parla” da sola …
Da Facebook Sei di Arese se …, Enza Minichino : Ma dov’è questo assurdo cartello?
Da Facebook Sei di Arese se …, MI PIACE: Ivana Barone, Francesca Giannella,
Anna Perrucci, Gisella Pedroni