Il presepe: una tradizione che si rinnova ogni anno. Dio si fa carne, creatura, bambino, per salvare l’umanità tutta dal peccato. “Di fronte a tale verità – scrive Papa Francesco – non possiamo restare inamiditi o rigidi”.
La rappresentazione che creiamo ogni anno nelle nostre case è una storia antica, ma che ogni anno comprende avvenimenti e problemi nuovi e non si può non tenerne conto: ecco perché il nostro presepe ogni anno mette in evidenza, con un sorriso, richiami “satirici” a fatti e personaggi anche dell’attualità. Un misto di vecchio e nuovo nel ricordo che la vita è una ruota che gira e che non bisogna guardare solo indietro, ma tenendo presente ciò che quotidianamente succede, si deve capire e migliorare per il futuro. Il gesuita Antonio Spadaro ricorda che uno dei quattro principi chiave del pensiero del Papa è: “La realtà supera l’idea” e questo principio di realismo cristiano ha la sua radice nell’evento di Betlemme, il Natale. Se si leggono le considerazioni natalizie fatte nel corso degli anni da Jorge Mario Bergoglio, si rileva che esse non hanno nulla di ideale e fiabesco, ma sono estremamente realistiche, la mangiatoia è figura della croce: entrambe scomodi giacigli.
Abbiamo, perciò, chiamato “Presepe satirico” il nostro pensiero a Gesù, fatto di sugheri, polistirolo, carta, cortecce, muschio vero e finto, statuine di tanti materiali, dalla plastica, alla terracotta, alla ceramica siciliana alla creta e argilla … immagini fisse o in movimento per rappresentare proprio ciò che dice il Papa: Il mondo non deve essere immobile di fronte ai cambiamenti.
Qui di seguito posso inserire, per problemi di spazio, solo alcune immagini; altre gli amici di Facebook potranno vederle nell’album sul social network, dove ci sono anche immagini sulle prime fasi di lavorazione. I pensieri di Papa Francesco e di Antonio Spadaro sono riportate dal libro “La forza del presepe” di J. M. Bergoglio.
Per ingrandire, cliccare sull’immagine.
Lo smontaggio è stato bloccato dai miei figli almeno fino a sabato pomeriggio poiché devono venire ancora loro amici a vedere …
E anche a noi è piaciuto tantissimo o presepe, pieno di particolari estremamente curati nella struttura, nel movimento, nell’illuminazione, in tutti gli aspetti che stupiscono chi guarda e rimane conquistato dalla ricchezza di dettagli e di situazioni. Sono d’accordo che il presepe deve essere così perchè rappresenta l’umanità intera, con tutte le sue diversità ed eccezioni, umanità per la quale Nostro Signore ha scelto di nascere per redimerci. Grande impegno che ogni anno viene posto in essere e che rappresenta moltissime ore di lavoro. Ora vi immagino presi nelle attività di smontaggio, catalogazione e impacchettamento, pensando che fino a fine novembre prossimo non se parla…..
A noi ce piace ‘o presepe …