06 gennaio 2016- n. 401 Disegnato a mano al PC Foto da internet. Per ingrandir, cliccare sull’immagine
5 pensieri su “Preghiera …”
Non ho commentato l’ultimo fotogramma del Milanapoletano poiché l’immagine è troppo agghiacciante e non saprei cosa dire. I sensi di colpa prendono ognuno di noi quando si guarda i telegiornali, quando si vedono condizioni disumane in cui moltissime persone sono costrette a sopravvivere tra mille difficoltà e il futuro, ma anche il presente, viene azzerato dall’odio. Un senso di impotenza, quasi di rassegnazione per l’enormità del problema, che persone “illuminate” da anni non riescono a risolvere, poiché una più vasta schiera di persone “completamente al buio” vuole che la pace non ci sia mai. Popolazioni che fuggono nonostante sappiano che facilmente perderanno la vita. Eppure tutto ciò è inaccettabile! Manca ancora quell’organismo mondiale che determini le priorità del pianeta in base alla gravità e condizioni l’operato di tutti i governi del globo. La civiltà dei nostri giorni è ancora gravemente immatura, siamo come, se paragoniamo la civiltà ad un percorso di studi di una persona, se fossimo ancora all’asilo.
da Facebook, Daniela Migliarini : Bravo Francesco
da Facebook, MI PIACE: Angela, Daniela Migliarini
Tutto vero Alfredo, ma io, che proprio rientro nelle tradizioni, di fronte a certi fatti che ci vengono mostrate da giornalisti coraggiosi, in certi giorni mi sento un senso di colpa e mi rendo conto che bisognerebbe fare di più per certe popolazioni …. Spero che questa vignetta aiuti a riflettere chi non ci pensa mai.
Non so cosa pensare, sono stato in gita di 4 giorni a Roma con la moglie e i cognati, ho trovato moltissimi turisti sia italiani che di altre etnie e di tutti i colori, i ristoranti erano pieni, gli alberghi erano pieni, i negozi erano frequentati, anche se non pieni, le file nei posti più belli da visitare erano consistenti (a San Pietro è una fila continua ed inesauribile, ma fortunatamente scorrevole), si tratta di spendere in modo notevole, oltre che ai viaggi di andata e ritorno, ogni singolo giorno occorre pensare al pernottamento, alla colazione, al pranzo (anche se frugale), agli spostamenti, agli snack, alla cena, ai regalini e paccottiglie varie, per rendere le valige straripanti nel viaggio di ritorno, come è giusto fare. Quindi la crisi è abbastanza archiviata? Direi di si, osservando il gran numero di locali pieni. Tanti sono stati gli auguri fatti e ricevuti, come è giusto che sia, cercando di personalizzare il più possibile le frasi, a secondo delle sensibilità dei destinatari, del contesto e del tipo di rapporto. Una cosa ci unisce tutti, noi italiani, in queste feste ci siamo strafogati di cibo, tutto questo perché occorre rispettare le tradizioni sul numero di portate e sulla ricchezza calorica di tutti gli splendidi piatti, di qualsiasi regione italiana si parli. Figlia nipotino e genero sono andati a Napoli per una settimana, insieme ai cugini, una comitiva molto numerosa e attenta a rispettare tutte le tradizioni culinarie, li aspettiamo questa sera e già sappiamo che non si sono fatti mancare nessun cibo tipico delle feste natalizie.
E poi che dire della disputa annosa tra la Befana e Babbo Natale? C’è poco da dire, entrambi si prodigano per portare i doni ai bambini buoni, ma anche a quelli che combinano marachelle, eppure anche loro rispecchiano le diversità di trattamento lavorativo tra uomo e donna (che nelle statistiche pesa un 25 % in meno per le donne, rispetto ai maschi), infatti la Befana è vetusta, sottopagata, magra e mal vestita, probabilmente non può permettersi di più, viaggia su una scopa usata e nemmeno “pippo”, di solito un vecchio modello dei primi del novecento, una scopa di frasche, mentre Babbo Natale è grasso, pasciuto, elegante nel suo bel vestito rosso con inserti di pelliccia bianca, ha una bella barba bianca molto ben curata, un bel cappellino, e viaggia su una comoda e veloce slitta trainata da diverse coppie di splendide renne volanti.
Non ho commentato l’ultimo fotogramma del Milanapoletano poiché l’immagine è troppo agghiacciante e non saprei cosa dire. I sensi di colpa prendono ognuno di noi quando si guarda i telegiornali, quando si vedono condizioni disumane in cui moltissime persone sono costrette a sopravvivere tra mille difficoltà e il futuro, ma anche il presente, viene azzerato dall’odio. Un senso di impotenza, quasi di rassegnazione per l’enormità del problema, che persone “illuminate” da anni non riescono a risolvere, poiché una più vasta schiera di persone “completamente al buio” vuole che la pace non ci sia mai. Popolazioni che fuggono nonostante sappiano che facilmente perderanno la vita. Eppure tutto ciò è inaccettabile! Manca ancora quell’organismo mondiale che determini le priorità del pianeta in base alla gravità e condizioni l’operato di tutti i governi del globo. La civiltà dei nostri giorni è ancora gravemente immatura, siamo come, se paragoniamo la civiltà ad un percorso di studi di una persona, se fossimo ancora all’asilo.
da Facebook, Daniela Migliarini : Bravo Francesco
da Facebook, MI PIACE: Angela, Daniela Migliarini
Tutto vero Alfredo, ma io, che proprio rientro nelle tradizioni, di fronte a certi fatti che ci vengono mostrate da giornalisti coraggiosi, in certi giorni mi sento un senso di colpa e mi rendo conto che bisognerebbe fare di più per certe popolazioni …. Spero che questa vignetta aiuti a riflettere chi non ci pensa mai.
Non so cosa pensare, sono stato in gita di 4 giorni a Roma con la moglie e i cognati, ho trovato moltissimi turisti sia italiani che di altre etnie e di tutti i colori, i ristoranti erano pieni, gli alberghi erano pieni, i negozi erano frequentati, anche se non pieni, le file nei posti più belli da visitare erano consistenti (a San Pietro è una fila continua ed inesauribile, ma fortunatamente scorrevole), si tratta di spendere in modo notevole, oltre che ai viaggi di andata e ritorno, ogni singolo giorno occorre pensare al pernottamento, alla colazione, al pranzo (anche se frugale), agli spostamenti, agli snack, alla cena, ai regalini e paccottiglie varie, per rendere le valige straripanti nel viaggio di ritorno, come è giusto fare. Quindi la crisi è abbastanza archiviata? Direi di si, osservando il gran numero di locali pieni. Tanti sono stati gli auguri fatti e ricevuti, come è giusto che sia, cercando di personalizzare il più possibile le frasi, a secondo delle sensibilità dei destinatari, del contesto e del tipo di rapporto. Una cosa ci unisce tutti, noi italiani, in queste feste ci siamo strafogati di cibo, tutto questo perché occorre rispettare le tradizioni sul numero di portate e sulla ricchezza calorica di tutti gli splendidi piatti, di qualsiasi regione italiana si parli. Figlia nipotino e genero sono andati a Napoli per una settimana, insieme ai cugini, una comitiva molto numerosa e attenta a rispettare tutte le tradizioni culinarie, li aspettiamo questa sera e già sappiamo che non si sono fatti mancare nessun cibo tipico delle feste natalizie.
E poi che dire della disputa annosa tra la Befana e Babbo Natale? C’è poco da dire, entrambi si prodigano per portare i doni ai bambini buoni, ma anche a quelli che combinano marachelle, eppure anche loro rispecchiano le diversità di trattamento lavorativo tra uomo e donna (che nelle statistiche pesa un 25 % in meno per le donne, rispetto ai maschi), infatti la Befana è vetusta, sottopagata, magra e mal vestita, probabilmente non può permettersi di più, viaggia su una scopa usata e nemmeno “pippo”, di solito un vecchio modello dei primi del novecento, una scopa di frasche, mentre Babbo Natale è grasso, pasciuto, elegante nel suo bel vestito rosso con inserti di pelliccia bianca, ha una bella barba bianca molto ben curata, un bel cappellino, e viaggia su una comoda e veloce slitta trainata da diverse coppie di splendide renne volanti.