Alla Casa dell’Acqua non viene erogata acqua frizzante da giovedì sera e non sappiamo il perché, né quando ci sarà. La fontana del “sacrario” in centro non sembra “vivere” da mesi e forse è ancora “in manutenzione”, così come aveva risposto il Vice Sindaco quando chiedevo perché non zampilla e se il progetto prevede il recupero e riciclo dell’acqua. Certi problemi si trascinano per anni: voglio rivelare un’altra lunga attesa. Il 22 settembre 2009, non era ancora nato Qui Arese, avevo scritto una lettera alla stampa facendo notare che era stato fatto il prelievo dell’IVA sulle bollette della tassa sui rifiuti (TIA) da parte della Società Gesem e che avevo chiesto informazioni per averne il rimborso spettante in base alla sentenza della Corte Costituzionale n. 238/2009, senza avere, presso gli uffici, una risposta precisa. La mia segnalazione fu pubblicata su più mezzi d’informazione. Attraverso un diffuso settimanale locale, il direttore di Gesem rispose: “La situazione non è ancora ben definita … Lo Stato dovrà emettere al riguardo una direttiva … Se deciderà per i rimborsi, noi provvederemo ad avvisare, con manifesti e comunicati alla cittadinanza … Della questione si parlerà anche nell’Assemblea dell’Anci (Associazione nazionale dei Comuni) che si terrà a Torino l’8 ottobre 2009, a cui parteciperò”. Non si seppe più niente. Nei mesi successivi tornai a chiedere informazioni, finché mi decisi a chiedere comunque il rimborso dell’IVA tramite una raccomandata con avviso di ritorno: ad oggi non ho avuto risposta. Oggi c’è Qui Arese che si occupa di informarci sulle vicende locali: potremmo chiedere qualche chiarimento? A che punto sono? Saranno pochi euro, ma se spettano, perché i cittadini non hanno quanto spetta? Cordiali saluti e buon lavoro. Francesco Gentile
13 marzo 2012: Buongiorno Gentile, per venerdì 16 abbiamo fissato un appuntamento con Gesem e sentiremo cosa ci dicono. Grazie e buona giornata Graziano Lunazzi – Direttore Editoriale QuiArese
QuiArese: TIA. Rimborso IVA in standby
16 marzo 2012 – Rispettare l’ambiente a volte può tradursi in un risparmio diretto per i cittadini. La dimostrazione viene dalle tariffe Tariffa di Igiene Ambientale (TIA) che Gesem applicherà agli aresini per l’anno 2012 che, prendendo a riferimento un appartamento di 70 metri quadrati abitato da quattro persone, diminuirà di quasi il 12 per cento passando dai 190,02 euro del 2011 a 167,30 euro. Il risultato è stato raggiunto grazie alla migliore qualità dei rifiuti raccolti da Gesem, che ha visto aumentare la quota di materiale per il quale è stato possibile procedere al recupero dal 60,16% del 2010 al 63,63% del 2011 (anno di riferimento per il computo delle tariffe 2012). “Voglio sottolineare – spiega il direttore generale di Gesem Bartolomeo Zoccoli – che questo risultato non è stato raggiunto attuando una politica sanzionatoria ma che è arrivato grazie alla sensibilizzazione e alla collaborazione dei cittadini. Certo, rimane ancora molto da fare, perché come società ci siamo posti l’obiettivo di arrivare, entro quest’anno, a una quota di riciclo del 65%. Per centrare questo ambizioso traguardo agiremo ancora sulla formazione dei cittadini, promuovendo incontri e momenti di approfondimento. Il lavoro sarà, in particolare, mirato ai villaggi, che sono le aree abitative dove siamo più lontani dal nostro target 2012”. Dice, poi, Zoccoli: un altro capitolo che vede interessata Gesem è quello del rimborso dell’IVA versata negli anni passati dagli aresini contestualmente al pagamento della TIA. Già nel 2009 una sentenza della Corte Costituzionale aveva determinato che l’IVA non avrebbe dovuto essere pagata e l’argomento è tornato di attualità in questi giorni, tanto che sono stati numerosi i lettori a scriverci in proposito, con un’ulteriore sentenza in questo senso della Corte di Cassazione. Cosa pensa di fare dunque Gesem? “Innanzitutto – spiega Zoccoli – vorrei che fosse chiaro a tutti che Gesem non ha trattenuto un euro di quanto versato. L’IVA, infatti, è un’imposta e come tale noi ci siamo limitati, come ci veniva richiesto, a riscuoterla per poi versarla direttamente all’erario. Vorrei anche dire che saremmo ben felici se l’erario, tramite noi, decidesse di restituire quanto versato ai cittadini perché Gesem incasserebbe dei soldi”. Visto il nostro sconcerto Zoccoli precisa: “Purtroppo ci sono diverse situazioni, non marginali, dove le bollette non vengono onorate dagli utenti. Avendo però noi emesso il documento e quindi fatturato, siamo stati tenuti a versare comunque l’IVA all’erario anche senza avere incassato i soldi”. Ma se alla fine il rimborso dell’IVA farebbe contenti tutti, perché non vi si procede? “Perché – dice Zoccoli – manca ancora un provvedimento che disciplini i metodi, tanto che Gesem ha avuto sentenze favorevoli, l’ultima non più tardi di un mese fa, in cause che singoli cittadini le avevano intentato per ottenere il rimborso. Il fatto è che, come dicevo prima, quanto incassato in termini di IVA non è mai entrato a fare parte del patrimonio di Gesem che quindi non dispone di quei soldi. Sarà necessario perciò attendere un provvedimento attuativo che stabilisca in che maniera l’erario, al quale sono stati girati i soldi, dovrà restituire l’IVA ai cittadini e a chi l’ha versata per loro conto”.
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