Il discorso è molto complesso, ora che sono state smascherate malefatte e ruberie in alcuni consigli regionali, provinciali e comunali, nasce in noi questa sete di “risparmio” sulle spese pubbliche fino ad oggi e chi sa da quanto tempo, gonfiate da gaglioffi e truffatori, dovuta (la sete) soprattutto alla rabbia che i sacrifici siano chiesti ai cittadini meno abbienti, alla ex classe media, ora classe “Small”, alle imprese artigiane, ai piccoli, non alle banche, ai ricchi, ai grandi patrimoni, ai manager pubblici e privati. E’ chiaro che vorremmo abolire il più possibile fonti di spese duplicate, attenzione però a non esagerare dall’altra parte e rimanere carenti di strutture pubbliche che non riescano poi a governare in modo efficiente, in special modo ora che si sono accumulate un sacco di cose da sistemare per precedenti incapacità o inefficienze, nonostante gli sperperi di soldi pubblici. Basti pensare alle lacune per la salvaguardia dei territori dagli eventi naturali, della gestione e smaltimento dei rifiuti, dell’agibilità di scuole e strutture industriali in ottica antisismica.
da Michele via mail: Concordo nel raggruppare i piccoli comuni, diciamo al di sotto dei 10.000 abitanti.
da Gennaro Paudice via mail: E delle circoscrizioni cosa ne facciamo???????????’’ Un esempio per tutte Ponticelli, Barra e San Giovanni che, negli anni trascorsi, seppur con maggioranza di sinistra, sono state amministrate una ch………ica
via mail da Carlo: Abolire la provincie. fare solo tre macro regioni (nord, centro e sud) lasciare inalterati i comuni, magari accorpando solo quelli che per vicinanza geografica ed affinità culturale possono essere accorpati. Ma sopratutto abolire le municipalità. Napoli pare ne abbia 10. Cosa fanno questi signori ? quanti soldi gestiscono ?
via mail da Gianni: se vengono abolite province e regioni come voi chiedete non penso che si debba accorpare i comuni , anzi potenziare anche i piccoli perchè sarebbero il vero trait d’union capillare tra lo stato ed il territorio senza intermediari.
Da Gigi via mail a Michele: E RAGGRUPPARE I COMUNI TRE IN UNO …
Avevamo il sospetto che molti politici, grazie agli intrallazzi e alla poca trasparenza, sguazzassero in un mare di soldi e favori, regalie e tangenti. Ora sta venendo tutto a galla, come quando si scoperchia il tombino di un pozzo nero che per renderlo efficiente è necessario rimuovere tutto, senza selezionare nulla, poi ripulire con acqua ad alta pressione e in questo modo il pozzo si può considerare “spurgato”. Se alcuni settori di regioni e province hanno un senso e svolgono compiti ben definiti possono essere accorpati e mantenuti in vita. Laddove invece svolgono compiti duplicati, che appesantiscono efficienza e burocrazia, occorre fare piazza pulita: del resto le semplificazioni corrispondono a risparmi e i risparmi costituiscono diminuzione di debito pubblico e maggiori soldi che possono essere redistribuiti ai cittadini sotto forma di sgravi fiscali. Il ridicolo è che chi criticava maggiormente le inefficienze altrui era quello che è stato trovato con le zampette più sporche di lardo, guarda caso, una bella combriccola di “indagati”.
da Facebook MI PIACE: Antonio Gagliardi, Angela, Carmela Gallotti, Mirosława Maksymiuk, Marianna Fasano
via mail da Michele: Una cosa di buono dovrebbe fare questo governo: PROPORRE ED IMPORRE LA MODIFICARE DEL TITOLO V DELLA COSTITUZIONE PREVEDENDO L’ABOLIZIONE DELLE REGIONI (TUTTE), FONTI DI SPERPERO DI DANARO PUBBLICO E, ANCHE SE MENO IMPORTANTE, ABOLIZIONE DELLE PROVINCE!
Il discorso è molto complesso, ora che sono state smascherate malefatte e ruberie in alcuni consigli regionali, provinciali e comunali, nasce in noi questa sete di “risparmio” sulle spese pubbliche fino ad oggi e chi sa da quanto tempo, gonfiate da gaglioffi e truffatori, dovuta (la sete) soprattutto alla rabbia che i sacrifici siano chiesti ai cittadini meno abbienti, alla ex classe media, ora classe “Small”, alle imprese artigiane, ai piccoli, non alle banche, ai ricchi, ai grandi patrimoni, ai manager pubblici e privati. E’ chiaro che vorremmo abolire il più possibile fonti di spese duplicate, attenzione però a non esagerare dall’altra parte e rimanere carenti di strutture pubbliche che non riescano poi a governare in modo efficiente, in special modo ora che si sono accumulate un sacco di cose da sistemare per precedenti incapacità o inefficienze, nonostante gli sperperi di soldi pubblici. Basti pensare alle lacune per la salvaguardia dei territori dagli eventi naturali, della gestione e smaltimento dei rifiuti, dell’agibilità di scuole e strutture industriali in ottica antisismica.
da Michele via mail: Concordo nel raggruppare i piccoli comuni, diciamo al di sotto dei 10.000 abitanti.
da Gennaro Paudice via mail: E delle circoscrizioni cosa ne facciamo???????????’’ Un esempio per tutte Ponticelli, Barra e San Giovanni che, negli anni trascorsi, seppur con maggioranza di sinistra, sono state amministrate una ch………ica
via mail da Carlo: Abolire la provincie. fare solo tre macro regioni (nord, centro e sud) lasciare inalterati i comuni, magari accorpando solo quelli che per vicinanza geografica ed affinità culturale possono essere accorpati. Ma sopratutto abolire le municipalità. Napoli pare ne abbia 10. Cosa fanno questi signori ? quanti soldi gestiscono ?
via mail da Gianni: se vengono abolite province e regioni come voi chiedete non penso che si debba accorpare i comuni , anzi potenziare anche i piccoli perchè sarebbero il vero trait d’union capillare tra lo stato ed il territorio senza intermediari.
Da Gigi via mail a Michele: E RAGGRUPPARE I COMUNI TRE IN UNO …
Avevamo il sospetto che molti politici, grazie agli intrallazzi e alla poca trasparenza, sguazzassero in un mare di soldi e favori, regalie e tangenti. Ora sta venendo tutto a galla, come quando si scoperchia il tombino di un pozzo nero che per renderlo efficiente è necessario rimuovere tutto, senza selezionare nulla, poi ripulire con acqua ad alta pressione e in questo modo il pozzo si può considerare “spurgato”. Se alcuni settori di regioni e province hanno un senso e svolgono compiti ben definiti possono essere accorpati e mantenuti in vita. Laddove invece svolgono compiti duplicati, che appesantiscono efficienza e burocrazia, occorre fare piazza pulita: del resto le semplificazioni corrispondono a risparmi e i risparmi costituiscono diminuzione di debito pubblico e maggiori soldi che possono essere redistribuiti ai cittadini sotto forma di sgravi fiscali. Il ridicolo è che chi criticava maggiormente le inefficienze altrui era quello che è stato trovato con le zampette più sporche di lardo, guarda caso, una bella combriccola di “indagati”.
da Facebook MI PIACE: Antonio Gagliardi, Angela, Carmela Gallotti, Mirosława Maksymiuk, Marianna Fasano
via mail da Michele: Una cosa di buono dovrebbe fare questo governo: PROPORRE ED IMPORRE LA MODIFICARE DEL TITOLO V DELLA COSTITUZIONE PREVEDENDO L’ABOLIZIONE DELLE REGIONI (TUTTE), FONTI DI SPERPERO DI DANARO PUBBLICO E, ANCHE SE MENO IMPORTANTE, ABOLIZIONE DELLE PROVINCE!