Diciamolo: facciamo gara a pubblicare post con i nostri tortani, casatielli, pizze rustiche, pastiere, cassate … Ma ce li siamo regalati solo per non pensare a questa seconda Pasqua in lockdown: riusciremo a gustarli come una volta? Anche perché non abbiamo ospiti … Avremo la curiosità di guardare la reazione all’assaggio da parte dei nostri commensali come facevano una volta, attraverso videochiamate squallide, a voce intermittente e facce a quadretti?
Diciamolo: questa pandemia ci ha cambiati e non vogliamo ammetterlo. Reagiamo a debolezze fisiche e mentali con la gola. E via a fare pane, pizze, torte salate, facendo felici le bilance ma certamente non i nostri cuori.
Diciamolo: abbiamo colpe noi, chi ci governa, a volte chi ci cura. Abbiamo conosciuto eroi e poi li dimentichiamo. Abbiamo salutato persone care in modo virtuale, spesso non abbiamo saputo che non c’erano più, poi li vediamo inseriti come semplici numeri, spaventosi, a volte veri, a volte falsi per la voracità di potere di irresponsabili senza vergogna. E giriamo pagina, andiamo avanti …
Diciamolo: ci scambiamo auguri facendo copia-incolla di quelli che ci arrivano sui cellulari perché non abbiamo più fantasia, sensibilità, sincerità … Basterebbe un semplice AUGURIO di serenità e di speranza nato dal nostro cuore, senza pupazzetti colorati, animazioni e frasi fatte.
E io così faccio: AUGURI a tutti, anche a chi non conosco, perché questo tempo senza luce abbia fine. E molto dipende da noi stessi.
L’artista Mario Carrieri ha scritto anni fa: “Con la forza dell’innocenza e senza paura del buio, ho fotografato un’alba perenne nascere da un nido di fiori e ho cosparso i miei gladioli in lacrime con pistilli alati, mutandoli in girini-spermatozoi, pronti a immolarsi per fecondare una Via Lattea della speranza”.
Da wapp, Alfredo: Proprio quello è il sentimento che prevale in noi tutti, la speranza. Quello che speriamo è un ritorno alla normalità, diventata un obiettivo che, come nella qualità totale, non può essere mai raggiunto perché di fatto c’è sempre un qualcosa che può essere ulteriormente migliorato. Eppure a breve ci arriveremo, cesseranno le numerose morti che il resoconto giornaliero ci comunica impietosamente, fatto ancora di numeri con tre cifre, non banale, che spaventa. Molti amici che abitano in condominio mi dicono che nella loro scala hanno avuto uno, due decessi per Covid, e non è ancora finita. Ma presto questa emergenza terminerà, avremo imparato qualcosa?
Da Facebook, Marianna Fasano: Francesco, mi sono commossa, le tue parole vanno dritto dritto al cuore. Grazie e auguri a voi!
Da Facebook, Nicola Petaccia: Auguroni Francesco
Da Facebook, Pietro Balzano: Si, una Pasqua con poca luce di serenità col pensiero a chi non ce l’ha fatta e la preoccupazione per un mostro tanto invisibile quanto subdolo ancora presente in mezzo a noi. Speriamo che la resurrezione del Signore ci liberi anche da questo brutto periodo per l’intera Umanità. Bserata e tantissimi auguri a Lei e famiglia.
da Facebook, MI PIACE:
Renzo Graziani
Regina Pasquale
Daniela Migliarini
Maria Grazia Cislaghi
Pietro Balzano
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Rita Sannino