Rifiuti Napoli: soluzione De Magistris o Lettieri?

Mi è stato chiesto, da amici napoletani un breve parere sulla disputa da ballottaggio in corso a Napoli per l’aspetto rifiuti.

Ritengo che la soluzione De Magistris sia quella da percorrere, ma bisogna spiegargli che  per differenziare i rifiuti ed educare la popolazione occorrono anni. Questa è una strada da percorrere perché permette il riciclo dei materiali, salvaguarda l’ambiente e la salute, poi produce lavoro . Occorrono molti siti di compostaggio e trovare dove crearli. Inoltre, non tutto il materiale può essere riciclato a fine  vita e deve essere smaltito.  Ma il problema di Napoli è urgente e gigantesco. Nell’attesa e in tempi più brevi si deve comunque realizzare un termovalorizzatore che sfruttando il calore prodotto dall’incenerimento dei rifiuti, produce anche energia e risparmio come si fa qui a MILANO, a Brescia etc … Se vengono usati progetti seri e tecnologie nuove, le dispersioni di cenere in aria sono minime e i tempi di realizzazione possono essere anche meno di un anno, se non ci sono intralci di altra natura ….

- 25 maggio 2011 -


13 pensieri su “Rifiuti Napoli: soluzione De Magistris o Lettieri?

  1. Le espressioni ed i toni di Paolo sono lo specchio dell’approccio del PdL che abbiamo visto anche durante la recente campagna elettorale: insultare l’avversario !

  2. NAPOLI si merita un sindaco..espressione della sinistra. meglio non cambiare .. la camorra non vuole il cambiamento e bastoni tra le ruote.. sono impauriti che un sindaco del pdl poteva rompirgli i c….ni. la monnezza deve essere gestita da monnezzari …

  3. Anche al Rione sanità, tra i più malfamati esistono iniziative di gruppi di giovani, ammirevoli. Sono andato in visita giudata serale alla chiesa del “Monacone” e presso le relative catacombe: bellissima visita con cena finale presso i locali della chiesa.
    Vedi il sito:
    http://www.catacombedinapoli.it/

  4. La battuta di Gianni mi ha strappato un sorriso dopo che il commento di Carlo, col quale concordo nei principi, mi aveva messo di fronte a una realtà che sia al Sud che al Nord è dura nel quotidiano. Io credo che noi napoletani che abbiamo scelto, per spontaneità o per forza, di stare al Nord non dobbiamo dimenticare la storia e i problemi di Napoli e farci sempre promotori, anche con piccoli strumenti (il mio blog e la satira possono essere uno, ma ci sono tante occasioni), del miglioramento della qualità della vita in una delle più belle città del mondo. I napoletani, però, devono reagire e impegnarsi seriamente e con onestà a certi modi di vivere che non meritano. Tempo fa ricordo che si era creato un bel gruppo di intellettuali per promuovere iniziative non solo turistiche, ma culturali che fece smuovere un po’ quelli che si coccolano a fare il dribbling tra i rifiuti, a rassegnarsi ad aspettare un autobus anche ore, a sperare in un lavoro che arrivi sotto casa … Persone come Carlo, come Gianni sono la base per diffondere anche i pensieri semplici espressi da loro su questo blog a più persone possibili dei quartieri. Domani, giorno del silenzio e allora speriamo che a Napoli, ma anche a Milano, arrivi un Sindaco serio e che lavori agli obiettivi fissati nel programma cercando di raggiurgerne qualcuno entro il mandato.

  5. cambio argomento, un noto cantante napoletano ha dichiarato che ha disertato la manifestazione pro moratti perchè lui è un libero pensatore. Visti i suoi precedenti rapporti con la malavita, direi un pensatore a piede libero

  6. Napoli è piena di professionisti e gente in gamba, che tuttavia scappa da questa città che sembra non più in grado di risollevarsi. Io stesso, tornato a lavorare a Napoli, pur essendo napoletano, abito a Caserta e sono soddisfatto di questa scelta perché la città è pulita, si fa da tempo la differenziata porta a porta. Ma naturalmente chi non la conosce e sente i telegiornali ( …. arrestato nel casertano….. boss…. camorra…sparatoria….etc) pensa che siamo nel far west e così si allontana anche quel turismo per la Reggia che fa tanto bene alla comunità. Viceversa la città- non il casertano, ovvero la provincia- è vivibile, le persone cordiali i servizi accettabili . Con ciò non voglio dire che son tutte rose e fiori, ma per il sud si parla solo di malaffare e, come dici tu, si intervista solo la parte ignorante della popolazione, come quando, qualche anno fa si intervistavano quei contadinotti dell’alta bergamasca che inneggiavano al celodurismo. Ma un popolo si evolve sopratutto grazie al lavoro, che qui non c’è, ed anzi quel poco che c’è viene cancellato (vedi ciò che succede a Castellammare di Stabia) E se non c’è il lavoro non c’è evoluzione, non c’è cultura c’è solo la rabbia di quella parte della popolazione che non sa come sbarcare il lunario: e sono sempre di più. In ogni caso vedo che tu hai già deciso che le colpe delle deficienze dell’inceneritore di Acerra sono sicuramente di altra natura rispetto a quelle della società costruttrice; in parte sarà anche vero, ma occorre ripercorrere attentamente tutta la storia della sua costruzione e ricordarsi che nel caso in cui ci siano stati dei corrotti devono esserci anche dei corruttori. La vicenda comunque è all’attenzione della Magistratura: staremo a vedere. Infine, devo purtroppo registrare che anche il candidato del PDL in un dibattito televisivo ha sbagliato un po di congiuntivi: che possiamo fare, il sud è anche questo. In ogni caso preferisco la Iervolino, nonostante le sue mille ineffiecienze alla Moratti che balla per strada e sul podio con Berlusca: dov’è finita la serità !

  7. Per Gianni: qui da noi sono più di 10 anni che si fa la differenziata. In casa abbiamo ben 5 recipienti e ogni sera portiamo fuori sacchetti di colore e consistenze diverse. Sai a quanto siamo, pur essendo tra i Comuni premiati e con solo 19.000 abitanti? Al 60%. Questo conferma quanto ho scritto e tutti i miei dubbi sulla facilità con cui i nostri politici vogliono risolvere il problema. Attenti però a non abboccare all’amo e continuare ad avere le emergenze di sempre …

  8. Grazie, Michelino. A Carlo, che ha inserito il bell’articolo de il Fatto Quotidiano, volevo solo dire che se le stesse Ditte hanno problemi a Napoli forse la colpa è di qualcuno che mette i bastoni fra le ruote …
    Una confidenza: da napoletano innamorato di Napoli sapessi come soffro quando le squallide televisioni italiane intervistano certa gente che peggiora solo le impressioni sulla nostra cara città e non intervistano anche persone di una certa cultura, informate, che sanno parlare in italiano e spiegare perché Napoli è in queste condizioni, cosa si può fare per salvarla e farsi capire, anziché stare a dimenarsi e a lanciare urla indecifrabili alle telecamere … Capisco che far vedere la parte più bisognosa e incazzata è uno scoop, ma non si risolvono i problemi con i piagnistei … creati ad arte per fare spettacolo. E audience.

  9. da Michele: Caro Frank, il tuo punto di vista sulla annosa questione rifiuti di Napoli non fa una piega. Fallo sapere anche a De Magistris (sarebbe stato meglio se glielo facevi sapere qualche settimana fa) cosicché, qualora, come spero, diventi il prossimo sindaco di Napoli ne possa tener conto.
    Quindi, sono totalmente d’accordo con te!
    Ciao

  10. Ma da chi lo facciamo costruire un nuovo inceneritore, dalla stessa società “Impregilo” di Milano che ha costruito quello di Acerra ? Chissà perchè a Milano, a Brescia etc, si riescono a fare impianti funzionanti, ma quando quelle stesse società vengono al sud, capita di tutto !

    Da ” IL fatto quotidiano” del 10/09/2010:

    L’inceneritore di Acerra ko da mesi
    Ma Impregilo vuole 350milioni dalla Regione
    Berlusconi lo aveva presentato come l’arma per sconfiggere il problema della monnezza. Disse: “E’ un dono di Dio da ricostruire in quattro regioni italiane”
    Nel dicembre scorso Guido Bertolaso dichiarava: “Il dato inconfutabile è che ci sono 6 discariche a norma, 7 impianti Stir attivi e un termovalorizzatore che funziona come un orologio svizzero, non inquina e produce reddito (…) Aver risolto questa emergenza è dunque per me la maggiore soddisfazione possibile”. Sanciva la fine dell’emergenza rifiuti in Campania, almeno sulla carta, e la fine della gestione commissariale da lui guidata nel ruolo di sottosegretario di governo.

    Oggi, però, le cose non sembrano più così rosee. L’inceneritore, infatti, è quasi fermo. E per due giorni si è fermata anche la terza linea . Il miracolo è compiuto, l’impianto più grande d’Europa, inaugurato in pompa magna da Berlusconi e Bertolaso, è andato in ferie a settembre. Solo una linea funzionava, una è chiusa per manutenzione, l’altra si è fermata per gravi problemi strutturali. Un simile quadro fa venire a galla tutte le preoccupazioni su un impianto che era vecchio già al momento dell’inaugurazione , anzi diciamo un pacco di rottami da riciclare in Campania. Era un impianto obsoleto già nel 1998, all’epoca della gara che assegnò la gestione degli impianti per il trattamento dei rifiuti in Campania e la realizzazione dell’inceneritore all’Impregilo e alle sue controllate. La Partenope ambiente, società dell’A2a che ora ha preso in gestione l’impianto, fa sapere che “siamo nella norma e sostanzialmente in linea con le previsioni, niente di preoccupante”.

    A quanto risulta a ilfattoquotidiano.it, l’impianto ha seri problemi di tenuta, e non riesce a garantire la combustione delle 2.000 tonnellate al giorno previste, basta leggere i dati sulle quantità bruciate forniti dalla stessa proprietà. Nel marzo 2009 Silvio Berlusconi, quando schiacciò il pulsante rosso per accendere l’inceneritore, dichiarò la fine dell’emergenza. Assicurava: “L’impianto è davvero impressionante. Funziona benissimo. Dall’immondizia si riuscirà a ricavare energia Berlusconi lo aveva presntato come un “dono di Dioelettrica pulita. Non inquinerà e sarà come tre auto di media cilindrata in moto”.

    Nella zona di Acerra, Pantano dove sorge l’inceneritore, le polveri sottili, hanno sforato i limiti consentiti in ben 250 giorni su 500, secondi i dati Arpac (il limite è di 35 sforamenti annuali). In realtà al momento inquina meno di tre auto in moto, visto che, nel silenzio generale, funziona a scartamento molto ridotto. Ma il primo ministro pensava addirittura di esportarlo: “ Questo impianto è un dono di Dio, si tratta di un prototipo da ricostruire in almeno quattro regioni italiane”. Non pago Berlusconi parlò dei manager di Impregilo come degli eroi, manager sotto processo, insieme con l’ex commissario Antonio Bassolino, per la gestione dei rifiuti campani. Intanto, la società milanese vuole i soldi per la costruzione del megaforno. Si parla di una cifra superiore ai 350 milioni di euro ( secondo uno studio dell’Enea). Questi soldi potrebbero essere versati dalla Regione Campania a Impregilo. Tutto a carico dei cittadini. Oltre al danno, la beffa. Una valanga di soldi per l’inceneritore che non fa miracoli.

    di Tommaso Sodano e Nello Trocchia

  11. caro franco molti non sanno che in alcuni quartieri di napoli già si effettua la differenziata e non c’è voluto molto tempo, non li ricordo tutti ma ti posso citare: la nostra san giovanni, i colli aminei, il centro direzionale. l’importante è dire ai napoletani cosa devono fare poi stupidi non sono. la raccolta della carta si effettua in tutta la città da anni con i bidoni bianchi in ogni palazzo e il metallo ormai non si vede più per strada perchè sono stati autorizzati alcuni raccoglitori con l’apecar che girano in continuazione tutta la città. il problema era e rimane l’umido e le discariche ed i termovalorizzatori ma il problem è politico e di ordine pubblico. credo che chiunque vada al comune non ha più alibi riguardo alla differenziata ma i siti di stoccaggio e i termovalorizzatori ed le discarihe sono di pertinenza della regione e della provincia che ormai sono da qualche anno in mano al centrodestra senza nessuna soluzione per il momento. buona serata

  12. Non voglio fare ne scelte ne previsioni, del resto basterà attendere alcuni giorni e sapremo CHI, alcuni mesi dopo sapremo anche il COSA, ovviamente cosa farà, che provvedimenti prenderà. Vedremo anche il COME, che sistema utilizzerà per raggiungere l’obiettivo, porta a porta oppure cassonetti. Piano piano si materializzerà anche il DOVE, che potrebbe essere dove costruiranno i nuovi impianti di termovalorizzazione o dove destineranno i rifiuti. Non vorrei che si debba stabilire il dove andarsi a nascondere perchè ancora una volta il problema dei rifiuti non sarà risolto, spero con tutto il cuore di no, Napoli non si merita una tal cattiva pubblicità. Se dovesse andare male si affronterà il PERCHE’, e qui c’è da litigare, stabilire di chi è la colpa, chi ha sbagliato, chi non ha potuto operare perchè ha vinto quell’altro. Eppure tutti quanti stiamo aspettando il QUANDO, ma quando si risolverà questo problema che tutti gli altri, o quasi, hanno risolto? E soprattutto QUANTO, ma quanto ci costerà?

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