Riflussi

Mi ritrovo solo. Non so cosa fare. Mi guardo allo specchio: non mi vedo e non so chi è quella persona che mi scruta, forse un barbone o un’immagine da brutto sogno. E allora mi tuffo in un mare passato fatto di “Wish You were here” con i Pink Floyd, “Samba pa ti” ed “Europe” con Santana e “Homburg” e “A wither shade of pale” con i Procol Harum … Le onde sonore mi prendono e mi portano via, lontano. E mi riportano indietro e poi avanti. Un cullarmi nei ricordi su e giù, alla spiaggia della vita. Sperando ancora per il domani …


8 pensieri su “Riflussi

  1. Quando ci guardiamo allo specchio, quello che vediamo alla nostra età è un’immagine diversa da come il nostro cervello ci vede. Lui, il nostro cervello, ci ricorda e ci identifica con quella che avevamo nel pieno del nostro “splendore”. La differenza tra le due immagini da poi origine a quell’espressione un po’ contrariata, delusa, che assume il nostro viso mano a mano che ci guardiamo con più attenzione. Forse è meglio guardare dentro il profondo dei nostri stessi occhi riflessi e ritrovare la nostra vera essenza, la nostra anima che non è ne invecchiata ne ingrigita, essa è ancora limpida e piena di speranze per il futuro.

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