Dopo una mattinata in casa perché la pioggia non si è esentata dal “rompere”, dopo varie consultazioni con gli amici abbiamo deciso con grande convinzione, di andare a cinema, sperando nella clemenza del tempo. La prenotazione on line è stata possibile solo in due tentativi e i posti non sono nella stessa fila: il consulto tra tutti ha definito un “ok” e le mogli sono felici di non essere sedute accanto ai mariti e i mariti altrettanto. Due ore di “distacco” possono solo far bene. Il film scelto, però, viene proiettato solo in due cinema vicini tra loro ma geograficamente distanti da noi tutti: costanti trattative ci hanno fatto scegliere. Con la pioggia e noi tutti vogliosi di scoprire questo sconosciuto agglomerato di sale, ben 14, ci siamo diretti al Centro Commerciale che lo “ingloba”. Senza uso del navigatore che non conosce la location, senza indicazioni stradali e senza moglie accanto perché seduta dietro per ospitalità, ma con l’aiuto del secondo pilota che chiedeva continuamente “E qui dove siamo?”, dopo una decina di rotonde che ce le hanno fatte girare a ritmo tergicristalli, ho bloccato l’auto in un parcheggio sotterraneo, dove la pioggia non arrivava, è vero, ma non c’era uno-dico-uno che ci sapesse spiegare come entrare nel cinema. Un breve scambio di idee, poi ci siamo divisi in zone in base ai colori dei pilastri numerati del parcheggio e ognuno è andato alla ricerca di informazioni. Quando siamo ritornati al luogo convenuto, una riunione veloce ci ha fatto scegliere una tra le informazioni avute e siamo partiti verso la sala. Dopo dieci minuti e un brainstorming sotto la pioggia, siamo tornati all’auto e ci siamo diretti al luogo agognato. Vari giri e trattative tra noi per definire dove sostare, notiamo una gentile signora che parlando al cellulare ci ha visti arrivare e con molta molta calma, è andata via: siamo riusciti a parcheggiare, abbiamo sentito l’urlo di gioia di tutti quelli in colonna dietro di noi. A piedi, guidati dai getti di pioggia, dalla paura di arrivare in ritardo e da richieste di informazioni ai passanti, siamo entrati nell’immenso edificio dove con molta fortuna abbiamo trovato subito il terminale per stampare i tickets, l’ascensore e la sala, in tempo per la proiezione di 25 minuti di pubblicità e finalmente l’inizio del bel film “The Butler – Un maggiordomo alla Casa Bianca”. Drammatico, tratto da una storia vera, ci ha ricordato episodi storici della lotta per i diritti degli americani di colore negli Stati Uniti che abbiamo seguito nel corso della nostra vita. Ai ricordi di quei fatti, in parallelo, io ricordavo cosa facevo in quei tempi e cosa pensavo vedendo crescere le mie convinzioni sulla democrazia e sulla libertà… Attori famosi, Forest Whitaker grande protagonista, bella fotografia, buone citazioni e colonna sonora sublime ci hanno fatto vivere due ore in una grande storia. Quando poi si sa che quelle persone sono veramente esistite, ci si commuove di più …
Chiusura in pizzeria. Nell’attesa delle ordinazioni, ci siamo scambiati pareri sul film, ci siamo ripromessi di programmare future uscite nel tempo libero, abbiamo parlato dei figli e di altre cose quotidiane …Ormai, affiatato Gruppo di Lavoro, abbiamo parlato, parlato … e solo dopo un’ora ci siamo accorti che tutti quelli arrivati dopo di noi andavano via. La simpatica cameriera ci ha chiesto scusa: il terminale non ha funzionato e i pizzaioli, che stavano già per spegnere i forni, non avevano ricevuto la comanda … Dopo altri venti minuti abbiamo potuto gustare le pizze in due minuti netti. Sazi, contenti e assonnati, abbiamo, sotto la pioggia, trovato l’auto che ci ha riportati a casa, guidandosi da sola: tanto la strada del ritorno la conosceva …
via mail da Mike: Visto come è andata la serata, direi che la befana per voi è arrivata un pochino in anticipo. A proposito, buona befana a tutti!
E che dire di più….ormai l’enfasi guida la tua penna …che “scrive da sola”, ben istruita su quali termini usare….però per i concetti, forse sarebbe meglio chiedere al secondo pilota…. che ancora si chiede dove fosse situata la sala cinematografica….e come mai alla fine della proiezione l’emozione ha tenuto i presenti fermi ai loro posti e in silenzio sullo scorrere dei titoli finali, quasi in attesa di un ultimo brivido, dimentichi perfino del telefonino tecnologico che nei primi minuti dello spettacolo, simil sciame di comete a bassa quota illuminava la grotta…pardon la sala…. con l’immancabile collegamento a Facebook…..