Quando vedo il Colosseo ancora in piedi dopo millenni o alcuni templi in giro per il mondo, il mio pensiero va a tutti i crolli o cedimenti di infrastrutture ed edifici creati negli ultimi decenni. Non mi riferisco solo ai terremoti: le zone sismiche sono quasi tutte individuate da decenni e il nostro Paese non ha mai fatto controlli seri sulle costruzioni antisismiche come realizzate, faccio solo due esempi, in Giappone o a Los Angeles … Non sono un esperto di costruzioni. Ritengo che sia venuto il momento di organizzare incontri a livello internazionale di tecnici per cercare di capire se usare il cemento armato per la costruzione di ospedali, case, scuole, chiese, ponti, stadi e altre strutture sia veramente sicuro. Si è scoperto che c’è chi lucra sui cantieri, chi inserisce nei pilastri tondini di acciaio sottodimensionati per risparmiare oppure usano materiali di scarsa qualità fregandosene della sicurezza delle persone. Lo Stato dovrebbe fare i controlli, forse vengono fatti a campione, ma non sappiamo con quante persone, con quanta professionalità, con quanta serietà lontana da influenze esterne e … mazzette. Ma il problema che mi pongo è se proprio l’idea di usare il cemento armato sia positiva: il ricordo va anche ai crolli dei grattacieli a New York nel tragico 11 settembre, quando si appurò che gli incendi avevano fuso il metallo che non aveva retto a certe temperature. Non dico che si dovrebbe tornare ai grandi massi di pietra usati per le Piramidi o per antichissimi monumenti nel mondo, ma sarebbe interessante capire se sono in studio alternative a questo metodo che spesso, anche a seguito di un temporale o di un fiume in piena, portano a disfacimento di ponti, case, scuole … Le leggi, forse, esistono ma non vengono fatte rispettare e mentre in Parlamento Europeo si discute delle dimensioni giuste delle vongole per essere pescate o di che colore deve essere la mozzarella, i Governi succedutisi nel nostro Paese pensano a controllare le revisioni delle auto o le dichiarazioni dei redditi di lavoratori dipendenti e pensionati … L’Italia è un Paese a rischio, l’emergenza è continua e l’impegno per il risanamento degli edifici e l’adeguamento a criteri moderni e sicuri deve essere costante. Non interessano le chiacchiere dei dopo tragedie, interessano i fatti. Non si può contare sempre sulla solidarietà, grande, degli Italiani, perché l’emergenza qui è continua.
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