Nonostante tutto, in Italia accadono anche cose sorprendenti. Mi è arrivato un accredito da una nota Azienda Telefonica di ben “0,05” euro. Ho letto e riletto, ma è proprio così: avevano sbagliato un precedente conteggio … Allora, per oggi, viva l’italia !
Sono piovuti dal cielo! Non me li aspettavo proprio. Che bello!
Come hai fatto ad incassare…cotanti denarucci????
Probabilmente sono procedure automatiche che vengono svolte in modo asettico da centri elaborazione dati. Pare ovvio che questo rimborso debba essere costato con percentuale a tre cifre in più rispetto all’entità del rimborso stesso. Sarebbe auspicabile inserire, nelle procedure automatiche, una soglia minima sotto la quale i rimborsi stessi debbano essere dirottati su un conto possibilmente di beneficenza, inviando solamente una lettera di comunicazione al destinatario.
da Facebook, Gianni Venditto: Così domani non ti puoi permettere neanche a zupp e latte
Ed infatti, il mio W l’Italia era ironico ma proprio in senso negativo !!!! Quanto sarà costato il rimborso? D’altra parte è meglio un rimborso che un debito.
da Facebook, Antonio Gagliardi: han vedi, dai c’è sempre speranza
Spesso si critica la burocrazia perché fa cose simili spendendo soldi pubblici legati al costo della pratica e del personale. Oggi anche il fisco non chiede e non rimborsa fino ad una certa cifra. Se lo fa un’azienda privata dovrebbe essere osannata ? Non credo !
E poi se l’azienda è privata, come credo, riserverei il viva l’Italia ad altri e più gratificanti eventi.