Sicurezza e stranezze … Più o Meno!

Pubblicata oggi su QuiArese:

02 ottobre 2012 – La sorpresa odierna è davanti al monumento agli Alpini, in viale dei Platani: assegnerei un grande “Più” a chi ha avuto l’idea di installare un parapetto lungo il marciapiede, per evitare l’attraversamento al di fuori delle strisce pedonali. Ma ecco gli inevitabili “Meno”: il parapetto si trova davanti alla pensilina per l’attesa degli autobus, già esistente, creando l’effetto che chi è in attesa perenne del passaggio dei mezzi è prigioniero dell’Azienda trasporti. Vien più da sorridere, osservando bene la foto allegata, quando si rileva che:
– il cartello che indica il passaggio pedonale non è rivolto al senso di marcia, ma al contrario;
– qualcuno ha pensato di spostare la segnaletica sull’asfalto che indica la sosta dei bus: la vecchia area, tinteggiata in nero, era proprio davanti alla pensilina, mentre la nuova, quella in giallo, è a circa dieci metri dalla pensilina.

Occorre, perciò, immaginare che la persona in attesa, giovane o anziana, sana o disabile, sola o con bambini, sia molto attenta a veder sbucare dalla curva l’autobus, alzarsi, segnalare all’autista la necessità di fermata e poi correre per dieci metri per accedere alla vettura. A questo punto assegnerei un “Più”: lo sport fa bene anche ai pendolari!?!   Francesco Gentile

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28 pensieri su “Sicurezza e stranezze … Più o Meno!

  1. da Facebook, Massimiliano Dibisceglia: Il segnale di forma quadrata a sfondo blu che riporta su un triangolo bianco un omino stilizzato appoggiato su cinque strisce pedonali è stato introdotto nel 1992 con il nuovo Codice della strada. In passato tale segnale non esisteva e l’unico segnale di attraversamento pedonale era quello di pericolo (triangolare rosso). Il segnale è sempre a doppia faccia, anche per le strade a senso unico. Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Attraversamento_pedonale_(segnale) In Italia per la realizzazione di un attraversamento pedonale si deve far riferimento alle
    seguenti leggi:
    o Codice della Strada (D. Lgs del 30 aprile 1992, n. 285 e successivi aggiornamenti);
    o Decreto Ministeriale del 5 novembre 2001 e successive modifiche;
    o Decreto Ministeriale n. 236 del 14 giugno 1989;
    o Decreto del Presidente della Repubblica n. 503 del 24 luglio 1996;
    che forniscono gli standard di progettazione dell’attraversamento pedonale e di tutto il suo
    arredo come: rampa, marciapiede, isola salvagente, lanterna semaforica, impianto di
    illuminazione, ecc.

    Attraversamento pedonale (segnale) – Wikipedia
    it.wikipedia.org
    Ilsegnale di attraversamento pedonalelocalizza unattraversamento pedonalecaratterizzato da appositi segni sullacarreggiata. Se l’attraversamento è regolato da semaforo o è in corrispondenza di incroci il segnale non viene utilizzato. Il segnale fa parte della categoria deisegnali di indicazione.

  2. Sìììììììììììììììììììì…………. voglio i cartelli bifrontali anche qui. Adesso lo dico al sindaco

  3. @Massimiliano: la segnaletica è gialla ed è quella che viene, quasi sempre, fatta per segnalare dossi e strisce pedonali. Nella foto ci sono mille incongruenze e bene aver rilevato che il segnale verticale di passaggio pedonale è “bifrontale”: in effetti si è caduti in trappola in quanto ad Arese non tutti questi stessi segnali sono “bifrontali”. Passeggiando oggi ne ho visti di “monofrontali” in v. dei Gelsi angolo Matteotti, v. Monviso, v. Marmolada, v. Einaudi, v. Di Vittorio e via Leopardi … e ho le foto che invio a QuiArese per conoscenza. Viene un altro dubbio: ma questi cartelli devono essere “bifrontali” o “monofrontali” e rivolti nella giusta direzione? Sicuramente lei che è un navigatore troverà una risposta all’ennesimo dubbio burocratico …

  4. Su Facebook, Massimiliano Dibisceglia: Paolo non saprei io di solito quando vedo segnalatica orizzontale arancione penso a provvisorio.

  5. Io cerco di immaginare un anziano, con l’ombrello (perchè piove) che attraversa diligentemente sulle strisce, si dirige verso la panchina coperta dal tettuccio in plexiglas e va a sbattere contro la balconata che col grigiore e gli occhiali appannati non si vede bene. Allora la circumnaviga da sinistra e finalmente raggiunge il sedile protetto. A questo punto si chiede come farà a salire sul bus quando si fermerà davanti a lui, gira lo sguardo a sinistra e intravede un cartello di attraversamento pedonale posto proprio al centro della lunghissima balconata di protezione: sarà per raggiungere il cespuglio dal vialetto? Valido per gli amici cagnolini che vogliono espletare una minzione? Comunque meglio qualcosa in più che in meno! Guardando meglio, lontano lontano, gli pare di scorgere la sagoma orizzontale dove il bus si fermerà. Ora deve scegliere: stare all’asciutto e tentare lo scatto quando arriva il bus, sperando di riuscire a prenderlo in tempo, oppure incamminarsi sotto l’acqua e avvicinarsi alla fermata, rinunciando così al posto a sedere sotto il bel tettuccio. Secondo me questo stato di cose può determinare un aumento della nevrosi senile, ecco l’errore dei grandi progettisti urbanistici che hanno realizzato l’opera con una visione dinamica della fermata del bus.

  6. da Michele via mail: Gianni, a me importa poco, visto che, abitando in altra città, difficilmente prenderò i pullman che circolano su quella linea e tuttavia, mi immedesimo nella vecchietta o vecchietto o disabile che si deve fare di corsa 20 metri per andare dalla pensilina alla fermata del pullman. Non ti pare una buona ragione per far osservare agli amministratori locali (assessori) che hanno fatto una stronzata?

  7. Carlo, più che uno sfogo filosofico, sembra una constatazione di realtà quotidiana tipo “aspetta e spera … e fai tardi in ufficio, a casa, a un appuntamento, a un’occasione, a un treno della vita che non si può perdere ..”.

  8. hai ragione Franco, ma anche prima, se vedo bene, pensilina e strisce erano fuori asse. Dov’è finita la precisione lombarda ?

  9. l’esclamazione di Gianni: ” ma che ve ne fotte, l’importante è c’arrive ‘o pullman!!!!!!!!!!!!!!!” mi ha procurato una incontenibile ilarità. Beata filosofia napoletana !

  10. Da Michele, via mail: Secondo me sono stati fatti almeno un paio di errori (sia pre che post parapetto),
    – primo, perchè la pensilina è stata installata 10/15 metri dopo la segnaletica “fermata autobus”?
    – secondo, perchè il parapetto di protezione va oltre la segnaletica “attraversamento strisce pedonali”?

  11. Su Facebook da Paolo Venutti : @Max intendi forse dire che i lavori alla fermata bus non sono ancora terminati? Conosci il progettista e la ditta esecutrice? :-)))

  12. Massimiliano Dibisceglia: Il bagno di casa mia prima di essere terminato era uno schifo, ma adesso è fantastico! :O)

  13. Massimiliano Dibisceglia: Quello del cartello è un’abbaglio perchè il cartello ha due facce e lo si può vedere su google maps qui: (http://goo.gl/maps/tmy6g ). Comunque c’è anche sull’altro senso di marcia. Dalla foto si evince anche che i paletti salva pedoni non c’erano e quindi sono stati messi successivamente infatti l’attraversamento pedonale è arancione proprio perchè provvisorio (arancione si usa per lavori in corso). La fermata è stata spostata perchè altrimenti sarebbe stata davanti ai paletti, cosa ancora più grave mentre prima corrispondeva all’ingresso del pullman. Non resta che pensare che la pensilina dovrà essere spostata. A me sembra un lavoro a metà.

  14. Andrea Villa: É questo il punto… quando uno ha il c….. ‘sedere’ al caldo, il cervello lo può anche staccare!!

  15. No, Carlo. La pensilina era vicino a dove fermava il bus: se leggi con attenzione e osservi la foto, ho scritto che hanno cancellato con pittura nera sull’asfalto la vecchia area di sosta e hanno rifatto col giallo la nuova aerea, lontana da pensilina e parapetto … SIC!

  16. ma perché la pensilina è lontana dalle strisce gialle del bus. Evidentemente lo era anche prima del parapetto. Occorre dire al Trota di turno di cambiare mestiere !

  17. Su Facebook, Marilena Bonomi: E quando abbiamo saputo il nome ?? Perché in Italia gli errori commessi si pagano? Grandi o piccoli che siano… io ormai sono sfiduciata e non mi indigno più … che tristezza!

  18. Ha condiviso il mio post su “Arese in testa ” e ha commentato su Facebook, Luigi Muratori: e pensare che l’abbiamo anche pagato! Di questo passo meno fanno meglio è per tutti!! anch’io voglio sapere chi è il genio!

  19. Su Facebook Fabio Villari: non c è proprio niente da sorridere vorrei tanto sapere il nome e cognome e mansione del responsabile

  20. da Facebook, Mi piace: Serena, Angela, Ilenia, Claudia Repossi, Mauro Bortolotti, Fabio Ufelf Pagani, Luigi Muratori, Carla Baldoni, Erica Fornaciari, Filippo Riva, Maria Dilillo, Catharine Amato, Marghe Codognato, Ana Lia De Loy

  21. qundo si è troppo precisi si rischia di essere ridicoli. meglio lasciare tutto al libero arbitrio come avviene nella civile magna grecia.

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