Queste prime giornate
di freddo e di pioggia
non hanno un perché.
Queste nude pareti
con specchi di grigiore
non hanno riflessi.
Queste voci che non sento
non c’è mai qualcuno
non hanno un’eco.
Questo battito forte
troppo regolare e incessante
non è d’amore ma d’orologio.
Questi che dicono
ogni giorno va vissuto
non ha pienezze e solo vuoti.
Queste parole scritte
resteranno è vero
ma non hanno più lettori.
Questi attimi bui
aspettano il sole
e domani forse verrà la vita.
Francesco Gentile
Grazie, Alfred. Come hanno scritto i miei figli, dopo la pioggia esce il sole e tutto passa. Buon lavoro e bravo!!!!
E poi dopo tanti anni dovresti trovare in te stesso la voglia di… anche se io non ci sono.
E poi dici che i figli non ti capiscono…
Bravi!
Si percepisce una vena di malinconia in certi, lunghi, periodi delle tue giornate, tutto ciò che senti in quei momenti è inanimato, sono fugaci visioni o rumori di cose, di oggetti, che non possono rimpiazzare le voci e i contributi che solamente delle persone possono portare, il senso di vitalità, di intelligenza, di calore umano che è impossibile da sostituire. Una bella e triste poesia, un invito a partecipare, a trovare insieme occasioni di riflessione. Caro Frank, in questo momento mi trovo a Folgaria per una settimana di servizio come volontario di Croce Rossa, per il 118 e per i servizi di trasporto infermi. Anche da qui riesco a partecipare, nei momenti liberi, forse non tutti i giorni, comunque con grande gioia.
Ne hai ancora di vita davanti, tira fuori il sole che hai dentro!
Fuori la pioggia,
ma dentro c’è il sole,
fuori tristezza,
ma dentro un sorriso,
fuori c’è chi è solo,
ma dentro chi ha compagnia,
fuori il silenzio,
ma dentro un ticchettio,
un battito,
un rumore,
ma non è fastidio,
è vita!!!
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Ciao! 😛