Pubblicato su La Repubblica nazionale – Rubrica di Corrado Augias il 18.4.2015
Vivo in uno dei primi 10 Comuni più ricchi d’Italia per imponibile medio pro-capite. Capite? Io no, non me ne rendo conto, nemmeno passeggiando tra villette, auto potenti e SUV enormi e incontrando concittadini con abiti firmati e due o tre cani al guinzaglio. Certo, non mi manca niente e dopo aver lavorato e fatto con coerenza e con passione il mio, credo, onesto lavoro, ho la meritata pensione da “statale” che diminuisce di valore col passare degli anni, pago le previste tasse. Mi rimane il giusto per una vacanza e l’occupazione del tempo libero gestita in maniera “attenta” e “intelligente”: cinema ad abbonamento scontato (che spesso mi offre un ingresso omaggio per la fedeltà …), teatro solo a biglietti in promozione, una pizza o ristorante acquistata con coupon, una mostra scelta quasi sempre tra quelle ad ingresso free. Così non rinuncio ai piaceri del gusto, della vista e del sapere … Ho la mia utilitaria, la mia parte di casa di proprietà per cui pago puntualmente imposte, spese condominiali e supercondominiali e bollette. Ho anch’io il sogno di una casa al mare o in montagna: rimane un sogno e sono felice di poter continuare a sognare. Ho sicuramente un po’ di salute, che è ciò che conta, e un po’ di fantasia e alcuni affetti che aiutano tanto …
Mi sto lamentando? No. Sto semplicemente notando, guardando la classifica qui sotto, che in base al gioco matematico della statistica io dovrei essere un “Pensionato d’oro” e cerco di capire chi è in possesso del mio mezzo pollo se le statistiche dicono che abbiamo un pollo a testa … Una semplice riflessione e nient’altro. Come si dice a Napoli: “Ringrazianno a Dio!”.
PS: però il Signore poteva creare polli indivisibili …
Ognuno conosce bene la propria situazione, l’impegno che ha profuso nella sua vita lavorativa, l’impossibilità di aver potuto evadere una sola lira ci carica di un sacro fuoco contro chi invece faceva dell’evasione uno stile di vita. Ho conosciuto negozianti, gioiellieri, fabbri, rappresentanti che utilizzavano tutti i sistemi utili a evitare eccessive tassazioni, tanto da risultare meno abbienti di me, impiegato, che accompagnava i figli alla scuola materna con la PRINZ 600 usata e pagava la retta massima perchè entrambi i genitori lavoravano, mentre loro che accompagnavano i loro figli col MERCEDES nuovo, pagavano il minimo perché dichiaravano poco e le loro mogli erano casalinghe (di lusso).
Chi può dire se la pensione di uno o dell’altro è corretta? Non credo che con i sistemi che ci appartengono si possa rispondere a questa domanda. C’è chi si è guadagnato fino all’ultimo centesimo la propria pensione e chi sta legalmente rubando di mese in mese risorse della collettività. Una cosa però la si può fare, correlare quanto versato nelle casse previdenziali a quanto si sta prelevando, ipotizzando una vita media. Gli eccessi andrebbero riequilibrati, con attenzione, con tutte le cautele e le cure necessarie, ma eccessive pensioni equivalgono a false invalidità, se non per il dolo proprio per il danno che si crea alla collettività.
Gigi,
non posso arrabbiarmi … la realtà è sotto gli occhi di tutti.
Le pensioni dei telefonici cui si riferisce il Mattino penso si riferisca a quelle veramente d’oro dei vari supermanager che sono passati al top delle Aziende di TLC, quali Sentinelli (90.246 euro al mese), De Petris ( 50.274 al mese), Gamberale (44.162 al mese), Agnes (23.000 al mese) e tanti altri che comunque adesso hanno alti incarichi in altre Società (autostrade, banche, energia …)
Se poi si dice che i dipendenti telefonici hanno buone pensioni, non posso negarlo. La storia però deve essere conosciuta: in questi, però non sono sicuramente inclusi quelli come me che per la infelice Legge n. 58 del 1992 passarono dalle Aziende di Stato in Telecom che negli anni hanno portato avanti il loro “Bravo” stipendio da “statali”.
Mi arrabbio per altri motivi, invece, perché non sempre chi si è impegnato con passione nel lavoro è riuscito ad avere riconoscimenti.
Un altro esempio? Sento ancora oggi, ad esempio a proposito dei tribunali, che molti uffici pubblici non hanno ancora i tornelli agli ingressi: io ai tornelli ho timbrato, ed ero uno “statale”, fin dal 1985 … Certe cose, spesso anche difese dai Sindacati, mi sembrano incredibili, come il timbrare e uscire e rientrare quando si vuole in ufficio. In Telecom e prima ancora nell’Azienda di Stato Servizi Telefonici e alle Poste, agli ingressi c’erano anche le telecamere.
Questa è l’Italia. Evviva! CIAO.
via mail da Gigi:
Caro Franco,
il tuo vivere in una città normale, ove le persone hanno la possibilità di fare una vita normale, ove si costruisce il centro commerciale più grande d’Europa rifornito da super tir che invadono l’opposta corsia di marcia, credo che Ti ha portato a dimenticare la dura realtà di tanti paesi italiani, specialmente al sud, in cui “l’arrangiarsi” è il pane quotidiano.
In sostanza, nella tua zona vi sono moltissimi che fanno una vita, per dirla alla “Sordi” tipica di un borghese piccolo, piccolo, ed altri che fanno una super vita; in atre zone salvo quei pochissimi che possono permettersi quasi tutti; gli altri debbono solo cercare di sopravvivere….in che modo? ….bo!
In altre parole è venuto meno la classe borghese .
Per farti arrabbiare un altro poco ,Ti informo che sul quotidiano il Mattino di sabato 18/04/2015, nella pagina economica sotto il titolo “telefonici, c’è squilibrio tra contributi e pensioni” si afferma, da parte dell’Inps, che vi è squilibrio tra i contributi versati da questa categoria ed il trattamento economico percepito. Per cui si sostiene che se le pensioni fossero ricalcolate con il metodo contributivo attualmente in funzione, dovrebbero essere d’importo inferiore.
Altro che ricerca col lanternino del mezzo pollo che Ti manca, stai attendo che Ti faranno restituire tutti i polli che Ti sei pappati.
Ah! Ah! Ah! …. Buona incazzatura … e non prendertela con me, e neanche con il Signore, ma al limite con il dott. Boeri…
Saluti
via mail da un lettore di La Repubblica del 18.04.2015:
Caro sig. Francesco Gentile,
ho appena letto la sua lettera su Repubblica.
Anch’io sono nella sua stessa situazione ho 79 anni e sono pensionato statale con un onorato servizio di 43 anni.
Con 37.500 euro di imponibile e casa dei proprietà, non mi manca niente anche per merito della mia povera moglie (già insegante alle superiori) che mi ha lasciato una lauta reversebilità di 450 euro).
Consultando il sito www. irpef.info ho scoperto di essere anch’io un “pensionato d’oro”(solo l’8% dei 44 milioni di contribuenti denunciano un imponibile pari o superiore al mio). Nella ricerca di
chi possiede il mio “mezzo pollo”, ho chiesto alla Agenzia delle Entrate di accedere all’elenco dei contribuento del mio comune. Ovvimente l’Agenzia delle Entrate mi ha Risposto che ai sensi dell’art. 42 del Decreto Legge 112/2008 (emanato da Berlusconi appena insediato capo del governo) per accedere agli elenchi è da allora necessari che dimostri un mio interesse personale, concreto e attuale. E se dimostrassi ciò ed entrassi in possesso degli elenchi e ne divulgassi il contenuto sarei passibile di pene terrificanti.
Ho chiesto anche all’agenzia delle Entrate in base a quale norma di legge ( a me sconosciuta dopo puntigliose ricerche), dal 2008 in poi non deposita più presso i comuni gli elenchi dei contribuenti come peraltro prescive ancora il suddetto berlusconiano D.L.
La risposta fu che la raccolta di tutte leggi le trovo sul sito della Gazzetta Ufficiale o sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
A quato punto, avvalendomi di una legge che consente ad un qualsiasi cittadino di ricorrere al TAR gratuitamente e senza assistenza legale (in materia di accesso ai documenti, elettorale e mobilità nella UE)
ho inviato un “circostanziato ricorso” al Tribunale Amministrativo di Brescia.
Mi è stato risposto che il ricorso sarebbe stato accettato solo se avessi allgato la ricevuta di 300 Euro per “diritti casuali”.Alla faccia della gratuità !
Per curiosità le allega una mia lettera pubblicata oggi sulla Gazzetta di Mantova indirizzata a renzi presente domani nella mia Città.
Cordiali Saluti
Giovanni Marinelli
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Gazzetta di Mantova – 18 Aprile 2015 – Pag. 40
RENZI/2
UN UOMO SOLO AL COMANDO
Caro Matteo Renzi,
Se fossi in te (avendo letto il Machiavelli) appena approvato l’Italicum così come vuoi…trasformato il Senato come da prima lettura, farei di tutto per andare alle elezioni il 1° luglio 2016 per vincerle alla grande diventando di fatto il Capo Assoluto della Repubblica Presidenziale Italiana, supportato da un parlamento di nominati e di yes-men (…se non lo farai rischieremo nel 2018 di avere Grillo o Salvini presidenti del consiglio !) Da subito comincerei l’azione di governo attuando il mio programma segreto (sì!..segreto…altrimenti perderesti le elezioni!) consistente nei seguenti 9 punti:
1) rimodulare le aliquote IRPEF da un minimo del 10% ad un massimo del 35%, detassare gli utili di impresa reinvestiti nell’azienda per ricerca e innovazione,
2) dichiarare di “preminente interesse nazionale” (..per via della privacy) gli elenchi dei contribuenti e pubblicarli in ogni comune affinché siano accessibili da parte di chiunque con un semplice click;
3) istituire la figura del “collaboratore fiscale”, compensato e protetto nell’anonimato dallo Stato;
4) istituire una patrimoniale di 30-40 miliardi annui per gli anni strettamente necessario a ridurre il debito pubblico a livelli accettabili dalla UE e per fra fronte al temporaneo minor gettito fiscale.
5) adeguare la legge affinché gli evasori fiscali finiscano in galera per direttissima, per un periodo certo più che proporzionale alla somma evasa, senza attenuanti generiche, soglie, sconti, patteggiamenti o franchigie varie (unica attenuante: il “ravvedimento operoso”, ovvero l’autodenuncia prima che ci pensi la Finanza).
6) abolire la prescrizione di tutti i reati (per abbreviare la durata dei processi);
7) abolire gli ordini professionali (trasformandoli in libere associazioni private in concorrenza fra di loro) a cominciare da quello degli avvocati (corresponsabili delle prescrizioni ,solo a Milano gli avvocati sono più che in tutta la Francia)
8) potenziamento organizzativo e informatico spinto della macchina burocratica della giustizia in modo da renderla molto più celere;
9)cambiare di nuovo la legge elettorale adottando finalmente i collegi uninominali a doppio turno.
Sono certo che attuando detto programma nei primi 360 giorni, alla fine del mandato presidenziale potresti rivincere le elezioni. In caso di sconfitta, avresti comunque la soddisfazione di aver compiuto quella meritoria opera di educazione civile che nessun governo ha mai avuto il coraggio di compiere.
Giovanni Marinelli
Via mail da un lettore di La Repubblica del 18.04.2015, Mauro Altieri:
caro gieffe anche io sono nelle tue stesse condizioni. Dopo 43 anni di lavoro
mi dicono abbia una pensione ottima….. A me serve a malapena per vivere in
modo civile. quello che fa la differenza è il pagamento delle tasse. Noi lavoratori dipendenti le paghiamo al 100% altri no…..
via mail, Anna: Io invece ne ero certa! Tua moglie è fortunata. ….