Pubblicato su QuiArese, oggi:
24 settembre 2012 – Questa volta vorrei raccontare due episodi per sdrammatizzare un po’ il clima che ci circonda. Ieri mattina, ho fatto un lungo giro per le piste pedonali di Arese e in via Einaudi, approfittando del fresco degli alberi e di una panchina, mi sono seduto per riposare un attimo e rifocillarmi. Mentre assaporavo la dolcezza dell’aria e il salato dei crackers, è arrivata una giovane signora con un bel cane e, fregandosene di ciò che stavo facendo, mi è passata vicinissimo per buttare nel cestino un sacchetto di rifiuti sostanziosi del bel cane… Non si è posta alcun problema nello svolgere il suo civilissimo gesto. Ma l’odorino che ha raggiunto le narici, mi ha rovinato il tranquillo momento di relax… Eppure lungo il viale ci sono altri cestini, anche molto vicini. Non ho avuto niente da dire: già il fatto che abbia raccolto i rifiuti è stato un Più, ma per quanto riguarda l’attenzione agli altri, devo assegnare un gran Meno! Dimenticavo: quando ho salutato, il cane ha scodinzolato ma la signora non ha alzato lo sguardo…
Alla Casa dell’Acqua, invece, sono io che al momento di inserire la tessera nell’apposita macchinetta, sono stato allertato da un signore che si è accorto che stavo usando la carta di credito. Prontamente ho giustificato la mia disattenzione: “La mia non è distrazione dovuta all’età. Il gesto è stato automatico: siamo così abituati a pagare tutto, anche l’aria che respiriamo!”.
Forse i cani stessi potrebbero dare qualche lezione di educazione ai propri padroni. Avere un cane è una responsabilità che dura nel tempo, per tutta la vita del cane. Chi non se la sente di essere punto di riferimento del proprio amico a quattro zampe farebbe meglio a prendersi un pesce rosso. Il cane comunica continuamente col padrone, ha bisogno di ricevere la dovuta attenzione ed in cambio da tutto il suo amore incondizionato e illimitato. Il padrone è tenuto a fare ciò che per natura il cane non sa fare: rispettare le regole degli umani, quindi utilizzare collare e guinzaglio, quando e se necessita la museruola, utilizzare gli utilissimi sacchetti per raccogliere le chicche che potrebbe lasciare in strada.
da Dario Luzzini su Facebook: non e’ l’unica…… ! avevo pensato anche io di fare una foto ma ho i tuoi stessi dubbi riguardo al privacy…
da Facebook. Giovanna Guarino, Dari Luzzini, Arturo Azzola, Maria Dilillo, Fabio Ufelf Pagani e Rino: Mi piace!
da Alessandro Corniani: Beato lei, Sig. Gentile.
Sabato, con amici neogenitori, ho visto una signora sui quarant’anni felice portatrice di coda di cavallo bionda nel parco di Viale Einaudi lasciar defecare il proprio boxer un metro fuori dall’area cani (geniale!), osservare la produzione con aria stupita (ammettiamolo: una certa dimensione…) e andarsene senza raccogliere alcunché (perché mai? siamo italiani!).
Avrei voluto fare una fotografia per Facebook o Twitter ma credo che le leggi che proteggono la privacy siano molto più cattive di quelle che regolano la donazione al pubblico di deiezioni canine.