2 pensieri su “Te piace ‘o presebbio?

  1. da Facebook, Giovanni Rosiello:
    Dopo un martellamento mediatico senza precedenti abbiamo visto Natale In Casa Cupiello. “Ci siamo tolto il pensiero”.
    È stato un bel film TV.
    Nessuno si scandalizzi e ogni parallelismo è inutile. Ci sono stati altri precedenti importanti. Matrimonio all’italiana (Film cinematografico su Filomena Marturano, con Mastroianni e la Loren. Ho detto tutto), Sabato Domenica e Lunedi (Film TV con Luca, la Loren e un indimenticabile De Crescenzo).
    Castellitto è un ottimo attore, anche se il suo napoletano aveva una cadenza più pugliese che partenopea. Però è stato molto espressivo e a tratti emozionante. Molto bravo Tommasino (Adriano Pantaleo) vero elemento modernizzante del film, completamente diverso dal Tommasino classico, ma con equivalente personalità scenica. Ninuccia molto bella e passionale, tanto bella da farsi perdonare l’arrogante nepotismo del regista (Trattasi infatti di Pina Turco moglie di De Angelis). Insignicante Zio Pasquale, senza fare confronti ma non ha dato niente. Molto bravo Nicolino, attore esperto ed espressivo.
    Nonostante che De Angelis mi abbia sempre ispirato antipatia (Certo non lo conosco….) e quando parla ci vorrebbe una betoniera di calce in bocca, devo ammettere che ha fatto una buona regia (a parte il finale), molto bella la scena di tutta la famiglia abbracciata a letto.
    Ma Eduardo non aveva Enzo Avitabile, De Angelis si. E il grandissimo Enzo Avitabile ha salvato un insulso finale, tecnicamente sbagliato e senza fare paragoni, profondamente inverosimile.
    Ma la cosa più inverosimile di tutte era la faccia rifatta di Concetta, rifatta anche male. Due labbra a canotto, pure irregolari, due guance gonfie che simulavano un ascesso dentale bilaterale. Senza alcuna intenzione omofoba, ma Concetta sembrava uno di quei trans “arrete ‘o rettifilo puveriello” (Dedalo di vicoli alla spalle di via Marina a Napoli). Completanente inespressiva, così gonfia in viso che non la chiameremo più Marina Confalone, bensì Marina Gonfialone.
    Tanto è stata giusta la scelta di Adriano Pantaleo, tanto è stata sbagliata la scelta della Gonfialone.
    Comunque, il film, tutto sommato, si è fatto guardare, anche da un purista eduardiano come me. Mia moglie si incazzava perché anticipavo tutte le battute, ma era più forte di me.
    Diciamo che è stata una rivisitazione maggiornente drammatica.
    Questo è il mio modesto e personale parere, con luci ed ombre. Ma soprattutto con qualcosa di immortale che ieri sera aleggiava:
    L’anima di Eduardo.

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