Tempi duri …

05 marzo 2013 - Disegnato a mano al PC. Nerone era uno solo, a Napoli ce ne sono tanti ...

  Città della Scienza … guardando le foto e notando, con dolore, che tutto è andato distrutto, non capisco come sia potuto accadere che l’intero edificio sia bruciato. O sono stati appiccati inneschi in vari punti a distanza di centinaia di metri, oppure sistemi antincendio non hanno funzionato … oppure i Vigili del Fuoco erano a lunga distanza e hanno impiegato tanto tempo per arrivare … Domande che, da inesperto, mi pongo dall’altro ieri … Alla magistratura il compito di individuare eventuali colpevoli, ma anche i progettisti devono fare un esame di cosa era stato impiantato per limitare i danni a persone, cose e strutture … O no?

Città della Scienza - Napoli 5 marzo 2013

Città della Scienza prima del 5 marzo 2013

22 pensieri su “Tempi duri …

  1. da Gianni via mail a Max: se non hanno paura i cardinali della giustizia eterna o divina, figurati i camorristi. Ma forse ha ragione un vecchio miscredente come me, semplicemente la giustizia divina non esiste

  2. da Facebook, Carlo:
    A Franco:Il catastrofismo del pensionato !
    A Michele: Mi pare ovvio: Nono Girone, traditori della patria.
    A entrambi: La città della scienza è una Fondazione privata: nulla centra con gli scoop di Striscia

  3. Il responsabile materiale, chi ha eseguito il misfatto, chi ha appiccato l’incendio è un vile esecutore, competente, freddo, spietato e senza anima. Lui o loro lo hanno fatto per vil denaro. Sono da condannare e buttare la chiave! Ma i mandanti sono i veri delinquenti, i nemici di cui parlavo prima, nemici dell’umanità, ai quali si deve dichiarare guerra. Ho visto in televisione un cuoco, piccolo imprenditore, denunciare un tentativo richiesta pizzo. Mi è parso come una mosca bianca, un coraggioso, un grande, che in solitudine fa quello che può per combattere le mafie. Da soli si può fare poco, forse si rischia di lasciarci le penne, ma tutti insieme si vince di sicuro. Frank ha la ragione del giusto quando dice che troppo spesso i dispositivi di sicurezza sono mal tenuti, fuori norma, pericolosamente scarsi e che all’occasione potrebbero non essere efficaci, ha ragione anche degli inciuci che avvengono in sede di progetto e di realizzazione, complici fior di progettisti e responsabili di cantiere. Nel caso specifico nessun estintore avrebbe potuto limitare le fiamme, poichè l’incendio è stato fatto partire da diversi inneschi, tutti potenti e contemporanei. Qualcuno aveva deciso che li sarebbe dovuto restare solo cenere.

  4. via mail, da Mike: Frank, ho letto lo scambio di opinioni che c’è stato tra te e Carlo. Ritengo di condividerle quasi in toto. Concordo con te sul fatto che molto spesso chi deve fare i controlli sulla sicurezza o non li fa con la periodicità dovuta o, a fronte di qualche torna conto (danaro o regalie varie), chiude un occhio sulle cose che non vanno. Carlo ha ragione quando dice che non possiamo mettere l’esercito su ogni sito sensibile o mettere un presidio dei vigili del fuoco o delle forze dell’ordine nelle immediate vicinanze di essi.
    Anche una vigilanza privata sarebbe troppo costosa da sostenere.
    Inoltre, condivido anche il commento di Max.
    Infine, secondo voi, Dante in quale girone dell’inferno avrebbe posto i responsabile di un simile misfatto?

  5. E chi la butta? E chi parla di estintori? Partendo dal tuo accenno, ho fatto esempi concreti di cosa succede in Italia e basta guardare Striscia la notizia o le Iene per vedere come siamo combinati … Se poi seguiamo i processi ThyssenKrupp (vedi cosa scrissi nella categoria Appunti del mio blog su “Processo Thyssen: un aspetto tecnico e uno legale) e quelli simili su tante morti bianche oppure quello dell’Aquila sul cemento senza acciaio per capire che già come ingegneri ci si dovrebbe fare un esame di coscienza sulle modalità di progetto, sui materiali “moderni” (il Colosseo da quanti anni è lì?), sui sistemi di sicurezza, sulla mancanza di soldi per la manutenzione, sui problemi quotidiani d’intervento dei VV.FF. che restano anche senza benzina. E vuoi dire che non siamo in un Paese dove bisogna riflettere? Senza tener conto di camorra, mafia, ‘ndrangheta ecc che hanno mani dappertutto (non ultimo sull’EXPO fantomatico a Milano) … Sono pessimista, Carlo. Molto.

  6. da Carlo su Facebook: Il mondo di utopia, che tu invochi, purtroppo non esiste. In ogni caso anche se ci fossero stati tutti gli estintori di questo mondo non sarebbe bastato contro la potenza di fuoco innescata dai malintenzionati. Cercare di buttare la croce su chi ha subito l’incendio mi pare una cosa da escludere

  7. via mail da Max a Mike: Anche se dovessero essere assicurato alla giustizia terrena, della qual cosa dubito seriamente, con il garantismo e permissivismo che c’è in Italia (grazie a radicali e populisti), non pagherebbero mai abbastanza… bisogna sperare nella giustizia divina… (un bel frontale della loro maximoto contro un muro, senza feriti…).

  8. In casi come questo si rimane delusi di come gli uomini utilizzino l’intelligenza che è stata donata alla razza umana. E’ lecito protestare, nei dovuti modi, arrabbiarsi e manifestarlo civilmente, è lecito non essere d’accordo con scelte che calano dall’alto o con decisioni che vanno a peggiorare il proprio tenore di vita, come l’aumento delle tasse, del costo della vita in generale. Sappiamo che esistono associazioni e bande di criminali che commettono sopraffazioni allo scopo di acquisire guadagni spropositati. Sappiamo che pur di raggiungere i loro scopi non esitano a distruggere vite umane, persone qualunque che vengono indirizzati alla droga e che sono destinati a terminare la loro vita nel degrado e nella sofferenza, a morire peggio di un animale, stroncati da un’ultima dose. Sappiamo che molti imprenditori sono taglieggiati oppure soffocati dall’usura fino a farli giungere al fallimento o alla cessione dell’attività a prestanome affiliati alle cosche e quando la tempra non è forte si giunge anche al suicidio. Di questi casi se ne sentono continuamente, tanto che quasi non fanno più notizia, di volta in volta vengono attribuiti a psicosi pregresse, a disperazione o vergogna. E’ ora di considerare questa gente camorrista, mafiosa, ndranghetista come nemici dell’umanità, come criminali pericolosissimi che vanno eliminati dalla faccia della terra e contro i quali tutto il popolo deve considerarsi in guerra. Altro che gente d’onore, come si autodefinivano ai tempi, altro che portatori di protezione, di lavoro, di benessere. Essi sono solo, esclusivamente, spietati delinquenti che tra l’altro distruggono anche beni preziosi e fonte di cultura, distruggono il passato e il futuro, distruggono la dignità di tanta gente operosa che è fiera di conservare e mostrare a tutti il frutto della propria intelligenza.

  9. Carlo … tu hai ragione in senso generale … ma la realtà italica è diversa. Ad esempio: tu hai visto gli estintori, ma erano stati revisionati secondo il programma? A me è capitato una volta in teatro a MI di guardare per caso il cartellino di un estintore, poi di un altro e così via … erano tutti scaduti. Chiamai il Direttore e gli feci presente della gravità della cosa: lui disse che non lo sapeva e avrebbe rimediato … Dai giornali si è capito che l’incendio è doloso e la cosa finisce qui, ma io non mi fido più di come si fanno le cose in questo Paese. Un esempio? L’ospedale nuovo di Bergamo inaugurato qualche mese fa ha già i sotterranei allagati. E allora ci vogliono buoni progettisti, buoni realizzatori, buoni collaudatori e buoni controllori … e la storia non finisce più. Sic!

  10. da Facebook, Carlo: Col senno di poi si possono dire tante cose…….. La realtà è che se la malavita, per motivi sconosciuti, ha deciso di fare quello che, pare, ha fatto, c’è poco da prendere provvedimenti cautelativi. Non puoi mettere l’esercito a presidiare tutti i luoghi di pregio, ne puoi costruire una caserma dei vigili del fuoco vicino ad ogni posto simile. Gli estintori c’erano, li ho visti quando sono andato li qualche anno fa per un convegno. D’altra parte se non ci fossero stati non avrebbero avuto il nulla osta dei pompieri. La teoria è una cosa, la pratica, anche in considerazione dei costi, è altro !

  11. Già, Carlo… ma sui tempi di spegnimento? Non c’era vigilanza notturna, estintori … un posto di Vigili del Fuoco vicino? ecc ecc Io penso che di fronte a questa tragedia provocata non si possa rimanere soddisfatti di aver trovato la causa, ma occorre sapere se la sicurezza dei nostri immensi beni sia a valori professionali oppure lasciata al caso. Le mie esperienze dicono che in Italia ci si basa molto sulla fortuna e quando succede qualcosa si piange e se si trovano i colpevoli, questi se la cavano sempre … alla faccia del Turismo quale fonte di ricchezza del Belpaese!

  12. via Facebook, da Carlo: Sembra già confermato si sia trattato di incendio doloso. Inutile cercare altre spiegazioni più o meno fantasiose

  13. da Gianni via mail: caro michele un corto circuito che innesca 4 incendi contemporaneamente in 4 capannoni diversi è impossibile. Pare che gli attentatori siano venuti dal mare come nei film di james bond o come nel fallito attentato a borsellino.

  14. via mail, da Mike: Ci mancava solo questa in questo Paese allo scatafascio.
    Non ho capito se è stato un attentato da parte della malavita (camorra) o un corto circuito!
    Comunque mi dispiace molto di quello che è successo

  15. Gianni, bisogna dirlo a chi ha governato e a chi governa la Città … oltre che ai napoletani stessi che spesso non curano le bellezze che potrebbero dare lustro e ricchezza … e che altre città non hanno.

  16. Città della scienza: una delle eccellenze di Napoli andata in fumo, forse ad opera di chi non ama questa città. Occorre ricostruire.

    Città della Scienza informa sul suo sito:

    Per contribuire alla ricostruzione di Città della Scienza è disponibile il conto corrente, intestato a Fondazione Idis Città della Scienza – IBAN IT41X0101003497100000003256 – causale Ricostruire Città della Scienza – questo è l’unico conto corrente dove esprimere il vostro sostegno

    – grazie di cuore

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