Dare molte colpe alle grandi nazioni come Cina, Stati Uniti, Russia va bene, certamente hanno molto da fare per rallentare l’inquinamento affinchè i danni non siano irreversibili. Vorrei però partire dalle piccole cose, da quello che ognuno di noi può fare, che in proporzione è ancora di più di quanto possano fare i grandi Stati. Smaltire correttamente una batteria da parte di un qualunque cittadino italiano equivale a smaltirne 60 milioni per lo Stato, come pure evitare di acquistare prodotti di Nazioni lontane (poichè la loro importazione determina spreco di carburante e produzione di inquinanti per il trasporto, che occorre effettuare dal posto di produzione a qui), circolare con mezzi altamente inquinanti, gettare olii esausti e acidi nel terreno o negli scarichi del bagno e non negli appositi bidoni in discarica, smaltire correttamente plastica, vetro, carta, umido,secco, batterie, legno, metallici, apparecchiature elettroniche, grandi elettrodomestici, sfalci e tagli erba e siepi, e così via. Persone altamente inquinanti sono poi coloro che gettano sacchetti della pattumiera dall’auto, vuotano in strada portaceneri e gettano rifiuti nei boschi, compresi residui di muratura e di amianto. Ribadisco che, in proporzione, certa gente inquina più che le nazioni meno attente.
Gli americani predicano bene e razzolano male. Stanno spremendo le rocce per produrre gas e poi pretendono dagli altri… Ma finché non si riducono a più miti consigli cinesi, indiani e brasiliani la vedo difficile
Caro Gianni, le mie passeggiate mattutine mi caricano lo spirito e mi aiutano nel fisico, la natura è bellissima e in certi periodi ancora di più … Ho assistito a tre Convegni nelle due precedenti settimane e ti assicuro che l’argomento è difficile. Troppi giochi a livello mondiale. Intanto, forse non proprio noi, il futuro dell’uomo e della Terra non è per niente sostenibile se non si interviene seriamente. Troppe chiacchiere. Un solo esempio: gli US, tramite Obama, parlano di riduzione di CO2, ma come non sottoscrissero il protocollo di Kyoto, adesso non vogliono accettare vincoli sulle decisioni che verranno prese a Parigi, dove per la prima volta ci sono anche Paesi poveri che, nonostante siano spesso vittime di quelli sviluppati, dimostrano la loro buona volontà nel salvare l’ambiente (… ovviamente hanno pochi soldi e questo fa pensare che comunque sono lì per chiedere aiuti).
da Facebook Beatrice Petrella: L attimo sfuggente
Da Facebook, Massimo Granata: actually sweet and cold
Ma che sfacchinata!
La conferenza sul mutamento del clima allora l’hai provocato tu con le tue foto?
da Facebook, MI PIACE: Paola Pandolfi, Chiara Cerrito, Marina Ronzoni, Patrizia Trombetti, Stefano Pignataro, Angela Turconi, Valentina Ingarrica, Martina Mariani, Rosalba Amitrano, Lidia Anelli, Daniela Garoni, Cristina Fregnan, Beatrice Petrella, Patrizio Oliveri, Elena Milani, Maria Grazia Pelizzoni, Maria Messina, Ferny Biasioli, Stefano Pignataro, Tania De Pieri, Martina Mariani, Daniela Scotti, Angela, Carmela Gallotti
Dare molte colpe alle grandi nazioni come Cina, Stati Uniti, Russia va bene, certamente hanno molto da fare per rallentare l’inquinamento affinchè i danni non siano irreversibili. Vorrei però partire dalle piccole cose, da quello che ognuno di noi può fare, che in proporzione è ancora di più di quanto possano fare i grandi Stati. Smaltire correttamente una batteria da parte di un qualunque cittadino italiano equivale a smaltirne 60 milioni per lo Stato, come pure evitare di acquistare prodotti di Nazioni lontane (poichè la loro importazione determina spreco di carburante e produzione di inquinanti per il trasporto, che occorre effettuare dal posto di produzione a qui), circolare con mezzi altamente inquinanti, gettare olii esausti e acidi nel terreno o negli scarichi del bagno e non negli appositi bidoni in discarica, smaltire correttamente plastica, vetro, carta, umido,secco, batterie, legno, metallici, apparecchiature elettroniche, grandi elettrodomestici, sfalci e tagli erba e siepi, e così via. Persone altamente inquinanti sono poi coloro che gettano sacchetti della pattumiera dall’auto, vuotano in strada portaceneri e gettano rifiuti nei boschi, compresi residui di muratura e di amianto. Ribadisco che, in proporzione, certa gente inquina più che le nazioni meno attente.
Gli americani predicano bene e razzolano male. Stanno spremendo le rocce per produrre gas e poi pretendono dagli altri… Ma finché non si riducono a più miti consigli cinesi, indiani e brasiliani la vedo difficile
Caro Gianni, le mie passeggiate mattutine mi caricano lo spirito e mi aiutano nel fisico, la natura è bellissima e in certi periodi ancora di più … Ho assistito a tre Convegni nelle due precedenti settimane e ti assicuro che l’argomento è difficile. Troppi giochi a livello mondiale. Intanto, forse non proprio noi, il futuro dell’uomo e della Terra non è per niente sostenibile se non si interviene seriamente. Troppe chiacchiere. Un solo esempio: gli US, tramite Obama, parlano di riduzione di CO2, ma come non sottoscrissero il protocollo di Kyoto, adesso non vogliono accettare vincoli sulle decisioni che verranno prese a Parigi, dove per la prima volta ci sono anche Paesi poveri che, nonostante siano spesso vittime di quelli sviluppati, dimostrano la loro buona volontà nel salvare l’ambiente (… ovviamente hanno pochi soldi e questo fa pensare che comunque sono lì per chiedere aiuti).
da Facebook Beatrice Petrella: L attimo sfuggente
Da Facebook, Massimo Granata: actually sweet and cold
Ma che sfacchinata!
La conferenza sul mutamento del clima allora l’hai provocato tu con le tue foto?
da Facebook, MI PIACE: Paola Pandolfi, Chiara Cerrito, Marina Ronzoni, Patrizia Trombetti, Stefano Pignataro, Angela Turconi, Valentina Ingarrica, Martina Mariani, Rosalba Amitrano, Lidia Anelli, Daniela Garoni, Cristina Fregnan, Beatrice Petrella, Patrizio Oliveri, Elena Milani, Maria Grazia Pelizzoni, Maria Messina, Ferny Biasioli, Stefano Pignataro, Tania De Pieri, Martina Mariani, Daniela Scotti, Angela, Carmela Gallotti