tre argomenti molto interessanti, quelli proposti dal nostro milanapoletano. Il primo è certamente l’unico punto realmente preoccupante, una grave scollatura all’interno dell’Europa su un problema che ormai non è più una “sorpresa dell’ultima ora”, ma si trascina da diversi anni con modalità diverse nell’affrontarlo da parte dei diversi stati europei, cominciando con quelli più interessati dal fenomeno migratorio. Con le recenti sommosse popolari africane e la guerra libica il fenomeno è esploso, ma non possiamo dire che prima non ci fosse stato. Ci è stato insegnato a guardare ogni problema con l’ottica di poterlo eventualmente trasformare da problema a opportunità. Se guardiamo l’Italia scopriamo che è una nazione vecchia, dal 2007 al 2010 l’età media è salita da 42,3 a 42,8 anni, con un tasso di fecondità medio pari a 1,41 per donna. Quindi tanti anziani, numero di morti superiore al numero di nati e via di seguito con tutti i problemi legati a questa tipologia di trend. Questi migranti possono essere la nostra grande opportunità. Sono giovani, forti, hanno speranze di miglioramento e non disdegnano i lavori che i nostri figli non farebbero mai. Io penso a una quota migranti che potrebbe essere nuova linfa vitale per il nostro paese e speranza di un futuro migliore per loro. Questo a patto che il processo sia affrontato con seriertà, con lo sguardo rivolto al futuro e soprattutto con il dovuto rispetto per la persona umana.
tre argomenti molto interessanti, quelli proposti dal nostro milanapoletano. Il primo è certamente l’unico punto realmente preoccupante, una grave scollatura all’interno dell’Europa su un problema che ormai non è più una “sorpresa dell’ultima ora”, ma si trascina da diversi anni con modalità diverse nell’affrontarlo da parte dei diversi stati europei, cominciando con quelli più interessati dal fenomeno migratorio. Con le recenti sommosse popolari africane e la guerra libica il fenomeno è esploso, ma non possiamo dire che prima non ci fosse stato. Ci è stato insegnato a guardare ogni problema con l’ottica di poterlo eventualmente trasformare da problema a opportunità. Se guardiamo l’Italia scopriamo che è una nazione vecchia, dal 2007 al 2010 l’età media è salita da 42,3 a 42,8 anni, con un tasso di fecondità medio pari a 1,41 per donna. Quindi tanti anziani, numero di morti superiore al numero di nati e via di seguito con tutti i problemi legati a questa tipologia di trend. Questi migranti possono essere la nostra grande opportunità. Sono giovani, forti, hanno speranze di miglioramento e non disdegnano i lavori che i nostri figli non farebbero mai. Io penso a una quota migranti che potrebbe essere nuova linfa vitale per il nostro paese e speranza di un futuro migliore per loro. Questo a patto che il processo sia affrontato con seriertà, con lo sguardo rivolto al futuro e soprattutto con il dovuto rispetto per la persona umana.