Via vai e “Un fantastico via vai”…

Milano, apparsa nella nebbia in un sabato che corre verso il Natale. Le strade affollate: un via vai tra spintoni e scuse, vetrine piene, tasche che si svuotano. Crisi o non crisi, passando in via Spadari, un giro obbligato, da turisti, dentro Peck: file ai banchi di gastronomia, tortellini a 35 euro al kg, capitone a 160, lasagne a 40, polipo all’insalata a 120 … e alle casse si lamentano per la lunga attesa. Qui è la Milano senza crisi. In via Torino negozi pieni, ma più alla portata e non andiamo, per evitare commenti, nel quadrilatero della moda, limitandoci a farci strada tra le persone in corso Vittorio Emanuele e in Galleria, illuminata da cielo blu e stelline. L’albero di 30 metri in piazza Duomo solo a luci bianche che fanno concorrenza alla luna, bella, che illumina la Madonnina. Poi, al cinema, per rilassarci con qualche risata. Peccato: il film di Pieraccioni, che ci aveva deliziati con film come I Laureati e Il Ciclone, è nella fascia medio-bassa della sua produzione. Attori bravi, ma storia molto comune e senza grandi momenti di comicità, cosa che ci aspettiamo sempre da lui. Un’occasione persa. Cosa strana: era tanto tempo che una sala non era così vuota, eppure il film è uscito solo l’altro ieri, mica già tutti sanno che non è da Oscar …

 

 

 

 

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