Un film, un malessere interno …

Abbiamo visto “Racconto di una strage” che ricostruisce con serietà i fatti di piazza Fontana con l’omaggio alle vittime dell’attentato, nel 1969, alla Banca dell’Agricoltura.

Ci si ritrova con una sensazione strana, di malessere interno, con la convinzione che l’Italia è il Paese dei misteri irrisolti e, cosa peggiore, nulla è cambiato dopo tanti anni. Lo Stato con i suoi segreti fa di noi italiani degli incoscienti che corrono e corrono senza sapere di far parte di un gioco terribile di poteri incrociati. Se poi pensiamo ai politici …

All’uscita dal cinema, con gli amici, abbiamo deciso di passare per piazza Fontana e soffermarci un minuto dinanzi alla lapide con i nomi degli assassinati senza … assassini!

MI Pza Fontana Un altro calvario

L’amarezza ancora più forte, proprio oggi che la strage del 1974 a Brescia in piazza della Loggia non ha avuto sentenze di colpevolezza … Dopo tanti anni due storie simili, due dubbi sulla democrazia vera di questa bella, amata e maledetta Italia …

3 pensieri su “Un film, un malessere interno …

  1. da Jole: Sono davvero felice di aver trovato questa informazione. Oggi i blogger pubblicano solo pettegolezzi e questo è veramente irritante. Il tuo è un buon blog con contenuti interessanti che è quello che mi serve. Grazie per questo sito.

  2. Guardiamo ER oppure Dottor House, dove nella quasi totalità dei casi i medici, un po’ strani ma professionalmente eccellenti, riescono a guarire o quantomeno ad alleviare le disgrazie dei pazienti. Ci piace anche vedere telefilm come Cold case oppure Criminal Mind o ancora C.S.I., in cui si risolvono intricati casi di ogni tipo di assassini o serial killer. Ebbene la nostra realtà è ben diversa, sia nelle corsie d’ospedale che nelle indagini per reati efferati, quasi mai si trova un colpevole, a meno che non sia colto in flagranza di reato. Abbiamo visto troppe volte che eventi tragici legati al terrorismo politico o mafioso o a casi di violenza su donne e bambini e che hanno causato tante vittime innocenti sono rimaste senza un colpevole certo, trascinandosi per decenni, senza sortire altro che giudizi a volte contrastanti, a volte pietosamente inconcludenti. A tutti coloro che si emozionano passando accanto a quei luoghi e ai parenti ed amici delle vittime, che per generazioni attendono giustizia, non rimane che recitare una preghiera davanti alla lapide.

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