Una mostra che mi ha lasciato estasiato e mi ha fatto di nuovo capire che, prima di dare giudizi, bisogna vedere e capire. Antonio Ligabue è l’artista che mi ha messo di fronte all’ignoranza che si evidenzia, anche a una certa età: ne conoscevo la storia, avevo sempre sottovalutato le sue opere, mi sembravano infantili e non capivo che il mondo innocente, colorato, concreto ma visto con occhi fantasiosi, fosse il mondo in cui viveva questa mente che qualcuno definiva malata, ma che esprime una realtà minuziosa, attenta, ricca di cose belle e di pericoli …. Tratti forti, decisi, colori intensi … Nelle Scuderie del Castello Sforzesco di Pavia ho potuto innamorarmi di queste opere, essere affascinato dalla storia di questo personaggio, capirne i suoi ragionamenti e guardare con i suoi occhi. Qui di seguito, qualche scatto:
Nota: Giorni di apertura e orari possono essere consultati sul file COSA FARE, nel menu di questo blog. Per ingrandire le foto, cliccare sopra.
2 pensieri su “Un uomo, una mente, un’artista”
E qui conta il mercato: la gente spende in rincorsa e i prezzi vanno alle stelle e i miseri mortali non possono permettersi di avere il quadro di un autore bravo su una parete di casa …
Quando nella mente di una persona, definita pazzo dai suoi simili, c’è una lucida visione del mondo che lo circonda, c’è un geniale istinto di rappresentarlo come lo si percepisce, ecco il grande artista, che sarà riconosciuto tale solo dai posteri e durante l’ultima parte della sua vita, dopo aver perduto anche la salute. Fortunati quelli che, per quattro soldi, acquistarono le sue opere che oggi valgono cifre pazzesche (?).
E qui conta il mercato: la gente spende in rincorsa e i prezzi vanno alle stelle e i miseri mortali non possono permettersi di avere il quadro di un autore bravo su una parete di casa …
Quando nella mente di una persona, definita pazzo dai suoi simili, c’è una lucida visione del mondo che lo circonda, c’è un geniale istinto di rappresentarlo come lo si percepisce, ecco il grande artista, che sarà riconosciuto tale solo dai posteri e durante l’ultima parte della sua vita, dopo aver perduto anche la salute. Fortunati quelli che, per quattro soldi, acquistarono le sue opere che oggi valgono cifre pazzesche (?).