04 settembre 2015 – In questi mesi estivi, forse per il troppo caldo, abbiamo letto di tutto nei commenti su questa rivista o sui social dedicati alla nostra Città. Si è arrivati al punto che chi fornisce un’informazione, scritta o visiva, o fa un commento viene offeso anche personalmente. Su un social, molto seguito, abbiamo letto addirittura di inviti a scontri da Far West… È come se un giornalista di fama scrivesse che in Italia c’è crisi e alcuni lettori, invece di capire i motivi della crisi e chiedere a chi governa quali programmi vuole attuare per risanare l’economia, accusassero il giornalista di non fare qualcosa per migliorare i bilanci. Ho già riportato, altre volte, il pensiero di Eugenio Scalfari sulla differenza tra chi “informa” e chi è “responsabile” della soluzione dei problemi.
Ultimamente a Milano molti cittadini sono scesi in strada per pulire muri imbrattati ed è un atto volontario e ammirevole. A Roma, l’attore Alessandro Gassman ha proposto di scendere con ramazze e sacchi a pulire la propria strada: buona iniziativa. In passato, c’è chi ha pensato a squadre di cittadini per vigilare nei quartieri per la sicurezza di case e famiglie. Lo Stato, quelli che governano le Città e i Responsabili dei vari Enti, devono però fare la propria parte, non solo perché i cittadini pagano le tasse per avere servizi in cambio, ma anche perché quando si candidano e vengono nominati fanno delle promesse che, almeno per coerenza, dovrebbero tentare di attuare, senza nascondersi dietro i “non sapevo”, “non hanno usato siti istituzionali”, “non ho tempo per leggere i giornali e le rubriche dei lettori”, “non guardo la Tv”. È come se il Governo, dopo aver messo a disposizione il sito sulla “Buona Scuola” non lo avesse mai letto e gli Insegnanti che hanno messo i suggerimenti o protestato in piazza o sui media non avessero voce in capitolo e avrebbero dovuto loro risolvere i problemi dell’assegnazione delle cattedre o delle scuole fatiscenti. I cittadini, con qualsiasi mezzo, hanno il diritto di far sentire la propria voce, senza dover ricorrere ad amici o amici degli amici per far arrivare al Responsabile di turno il suo contributo.
Tornando alla nostra piccola realtà, sembra naturale che a fronte di cambiamenti, grandi o piccoli, ci siano tanti commenti negativi o positivi. Anche questo significa “partecipazione” alla vita pubblica. Si vuole, spesso, dare consigli, suggerimenti per migliorare criticità che a volte possono sfuggire a chi amministra. Eppure, si corre il rischio di essere inseriti nell’elenco degli “inutili” e dei destinati alla “bocciofila” che qualche concittadino ha in mente di creare come “campo di concentramento” di chi vuol esprimere, a favore o no, la propria idea. Bellezza o bruttezza, sicurezza o pericolo, traffico o snellimento del traffico, colori o monotonia, deflessioni o non… Il pensiero di ognuno è libero di essere espresso. Ma c’è a chi va bene tutto di tutto e vi chiederà se avete contattato chi di dovere, se avete fatto le segnalazioni con strumenti informatici oppure perché non intervenite con ruspe e mattoni per mettere a posto le cose. Queste persone accusano donne di essere sfaccendate, anziani di essere perditempo, ingegneri e architetti di essere critici per fare proseliti, amanti della natura o esperti di legno e di pali elettrici di essere polemici per forza, pedoni e ciclisti di essere lobbisti, disabili che fanno presente i loro problemi di essere egoisti, persone civili ed educate al rispetto degli altri e dell’ambiente di essere vigilantes per interesse. E sono supercritici, talmente super, che se qualcuno pubblica la notizia della risoluzione di un annoso problema, viene interpretato al contrario e anche il positivo di una foto viene vista in negativo. Per principio. O per spirito. O per mania di superiorità.
Se un Cittadino, è accaduto sul sito di QuiArese, segnala auto in divieto di sosta o rifiuti abbandonati in strada, viene accusato di essere fazioso, ma cosa dovrebbe fare? Mettere multe, raccogliere i rifiuti o chiamare, come se tutti avessero i numeri telefonici di tutti i Responsabili della gestione comunale, per gli interventi? Non spetta a questi ultimi fare norme, vigilare, indurre all’educazione civica e al rispetto delle Leggi? Gli stessi Responsabili, in un contesto di “qualità” dovrebbero essere contenti di ricevere segnalazioni e farsi promotori di azioni di miglioramento. La comunicazione dal basso verso l’alto, bidirezionale, è importante per la crescita della soddisfazione sui servizi, sull’ambiente e sostenibilità. Il modello riportato nella foto allegata, illustra sinteticamente un processo di miglioramento e si evidenzia l’importanza di vari indicatori, tra cui le segnalazioni e i reclami dei Clienti-Cittadini. Continuando solo a contrastarsi, senza dibattere con serietà e coerenza, nel rispetto dei valori, fa diventare tutto più difficile. Un giornale locale o un social dedicato sono la massima espressione di democrazia quando ognuno vuole esprimere una propria idea e il dibattito è giusto quando riguarda il fatto, la notizia, il problema. Se si criticano le “persone”, le loro professioni di lavoro o di fede, le loro esperienze, allora si perde in democrazia.
Ieri sera, in una trasmissione televisiva, il prof. Monti e il Direttore de Il Fatto Travaglio hanno convenuto su un pensiero: “Chi fa informazione deve far presente le situazioni con tutti i mezzi possibili, chi ne ha responsabilità deve risolverle”. A me sembra lo stesso pensiero del 1986 di Scalfari, per cui, credendoci, continuerò, se mi sarà consentito, a prestare il mio contributo volontario all’informazione cittadina, tramite questa rivista. Ritengo importante far sapere ai miei Concittadini ciò che vedo, ai Responsabili ciò che merita attenzione, avere idee e contributi dei lettori su tali fatti. Guardando come “trasparenti” i maleducati e provocatori che attaccano le persone e non le notizie. Più o Meno.
Servizio e immagini di Francesco Gentile © riproduzione riservata
Questo articolo può essere commentato sulla pagina Facebook di QuiArese
da Facebook di QuiArese, Antonio Lepore:
Non Clicco mi piace, di più molto di più, perchè colgo pensieri di straordinaria saggezza e lo dico senza nessun timore di essere indicato come fans di Gentile, ma sono un fans del civismo diffuso e penso che anche l’aspra critica lo sia e qui su questo social se ne da spesso dimostrazione al di là delle solite ……. Polemizzare, provocare e/o pensarla diversamente e legittimo per entrambi le parti e scrivere che si dicono falsità e corbellerie è sintomo di mancanza rispetto per chi ritiene che non lo siano.
Ti conoscevo così in Azienda e ora Ti riconosco nelle discussioni sull’ambiente, sul funzionamento della cosa comune, sulla verifica del buon funzionamento del processo di manutenzione e realizzazione di migliorie cittadine. E quanto mai chiari sono i tuoi schemini, nati per sintetizzare in modo immediato le azioni ed il loro flusso logico. E’ ovvio che le azioni migliorative deve porle in atto colui o coloro che ne hanno la responsabilità e per la quale sono pagati. Al giorno d’oggi se si sa ascoltare e valutare le segnalazioni dei cittadini, si ha un bel numero di problemi che costituiscono disagio e malcontento diffuso. Alla fine ascoltare non costa nulla, intervenire costa qualcosa ma non sono mai soldi spesi male, poichè risolvono problemi sollevati da chi li vive come tali.
da Facebook di QuiArese, Angelo Russo:
eh si, vacanze finite e fra poco inizia la scuola. Per fortuna abbiamo tanti pensionati che non si grattano la pancia e per offuscare queste ‘mosche bianche’ rispondono con l’azione. Presto rimetteranno in moto il pedibus ! Grazie nonni.
da Facebook di QuiArese, MI PIACE: Angela, Bruno Galeazzi, Monica Penna, Giulio Monga, Aurelio Civalleri, Alessandro Corniani, Massimiliano Seregni, Stefano Corniani, Lucia Fossati, Cesare Luigi Rivolta