Ingredienti per 2 persone
1,5 Kg cozze grosse
Pepe nero
Preparazione
Lavare le cozze sotto l’ acqua corrente, eliminare il bisso delicatamente, strofinarle vigorosamente per pulire bene tutti i gusci.
In una capace padella versare le cozze ben colate e cospargerle di abbondante pepe nero e/o bianco. Coprire con il coperchio e a fuoco vivo cuocere finché tutti i gusci si sono aperti ( pochi minuti ) smuovendo spesso la padella.
Servire con crostini caldi.
Attenzione alla cottura. Di seguito un paragrafo tratto dall’opuscolo consultabile qui:
http://www.orsacampania.it/index.php/2012/05/04/guida-allacquisto-e-al-consumo-dei-frutti-di-mare/
Alcuni microrganismi pericolosi per l’uomo potrebbero accidentalmente
essere presenti anche nei frutti di mare raccolti in acque sottoposte a
controllo.
Nessuna garanzia per la salute del consumatore è offerta per i frutti
di mare raccolti in aree non sottoposte a controllo.
La cottura deve essere completa per distruggere eventuali microrganismi.
Basti ricordare che taluni virus come quello dell’epatite A si inattivano solo
dopo almeno tre minuti a temperatura di ebollizione. L’apertura delle
conchiglie dei frutti di mare ad esempio avviene già a soli 70° C ed è
evidente che tale temperatura non è sufficiente per distruggere il virus
dell’epatite A che accidentalmente potrebbe essere presente nella polpa.
Come devono essere conservati i frutti di mare dopo
l’acquisto?
I frutti di mare, che di solito vivono negli specchi
d’acqua a temperature di circa 8° – 25° C, soffrono le
basse temperature per cui tendono ad aprirsi,
perdendo l’acqua contenuta nella conchiglia che gli
consente di mantenersi in vita per alcuni giorni.
Pertanto in ambiente domestico, i frutti di mare devono essere
conservati per pochi giorni in frigorifero, ma mantenuti chiusi,
utilizzando o la confezione originale o qualsiasi altro sistema, come
un panno pulito bagnato, tenuto stretto per evitare che si aprano le
conchiglie.
I frutti di mare morti presentano le conchiglie aperte, socchiuse e non
reagiscono ad alcuno stimolo. I frutti di mare morti possono contenere
cariche microbiche elevatissime anche molto tempo prima che si
manifestino gli odori della putrefazione. Per la sicurezza alimentare al
consumatore non è perciò sufficiente assicurarsi che i frutti di mare
non presentino odori sgradevoli. Per questo motivo la cottura deve essere completa e prolungata per far
raggiungere in tutte le parti del corpo la temperatura in grado
distruggere i microrganismi accidentalmente presenti.
Il succo di limone, l’aceto, al contrario delle credenze popolari, non hanno
alcuna efficacia antimicrobica.