Vorrei…

Vorrei avere in regalo una casa oppure comprare una casa sulla Costa Azzurra al prezzo di un monolocale al Gallaratese. Vorrei non pagare il canone RAI. Vorrei non pagare le tasse. Vorrei non pagare le multe come gli agricoltori del Nord per le quote latte. Vorrei avere una piccola parte dei fondi Europei destinati al Mezzogiorno e che, invece, vengono destinati a opere che non vedremo mai. Vorrei una parte minima dei beni sequestrati ai mafiosi prima che vengano destinati a fantomatiche associazioni. Vorrei guadagnare come quei venditori di cibi scaduti, uova “topizzate” o mozzarelle multicolori. Vorrei avere la faccia tosta per dedicarmi alla politica e vendermi al miglior Leader offerente. Vorrei fare scuole dove s’insegna per la cultura e non per lavare il cervello dei bambini col simbolo di un Partito. Vorrei destinare soldi alla ricerca e superare i cinesi con la qualità dei nostri prodotti. Vorrei dare contributi alle Aziende che assumono giovani sfruttati con lavori a progetto o a tempo determinato. Vorrei decidere di dividere il montepremi del Superenalotto per far vincere più famiglie. Vorrei. Ma non posso: ho appena scoperto un aumento di tassazione dello 0,7 per cento sulla mia pensione e nessuno ne parla.

5 pensieri su “Vorrei…

  1. Hai ragione, Alfred: questo Paese merita di più. Speriamo che ci sia un ripensamento di tutti noi e di chi ci governa o governerà, tornando alle cose reali, alla risoluzione dei problemi e alla qualità della vita.

  2. Esiste la notte e il giorno, il bianco e il nero, il vero e il falso, il sopra e il sotto. Tutto ciò che conosciamo è fatto di due opposti che coesistono e si integrano, alternandosi o mescolandosi in moltitudini di combinazioni. Così pure la voglia di vivere in Italia e quella di vivere in un’altra parte del mondo coesistono dentro di me. Ci sono momenti nella vita che ha fatto capolino la seconda, ma alla fine prevale la sfera degli affetti, le sensazioni famigliari di sentire la nostra lingua, ammirare i nostri panorami, le cose belle e brutte ma sempre “nostre”, che ci appartengono, le persone alle quali siamo legati, le attività….non sarebbe meglio che mandassimo qualcun altro fuori dall’Italia?

  3. Tutti noi vorremmo quello che Francesco sogna di avere un giorno, tutti noi siamo stati sicuri che i nostri diritti nessuno ce li tocca, che se abbiamo ragione questa ci viene data immediatamente, che comportandosi onestamente saremo premiati, aiutando gli altri saremo aiutati, trattando con rispetto tutti, anche noi saremo trattati con rispetto, osservando le leggi tutto fili liscio come l’olio. Eppure queste certezze a volte vengono meno, quando ci accorgiamo che ci chiamano al telefono per dirci che abbiamo vinto un viaggio ma dietro si nasconde una truffa, che ci vogliono vendere di tutto di più, anche se non ci serve, quando giochiamo sempre al superenalotto ma non vinciamo mai nulla: possibile che è sempre “qualcun altro” che vince! Come consolarsi? Mah, forse pensando che, dopo tutto, l’importante è la salute e se è vero che nulla di straordinariamente buono è successo, è anche vero che nulla di straordinariamente brutto ci è capitato! E i piatti della bilancia sono in equilibrio! Però…….se capitasse qualcosa di …..straordinario….

  4. Vorrei che l’anno scolastico non iniziasse con la risposta di un mio alunno che, alla domanda: “Secondo te che cos’è la vita?” ha risposto seriamente (purtroppo): “Addò mettimmo a cinta…”.

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